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Start-up e Pmi innovative focus provincia di Forlì-Cesena

Nel territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini calano le start-up innovative, ma crescono le Pmi innovative: le prime sono 128, con un calo annuo del 2,8 per cento, mentre le seconde passano da 8 a 19. Oltre il 73 per cento delle start-up innovative e il 63 per cento delle Pmi innovative operano nel macrosettore dei servizi

Foto archivio Corriere Cesenate

“Nel territorio di Forlì-Cesena e Rimini, quello su cui ha competenza la nostra Camera, nell’ultimo anno è stato registrato un calo delle start-up innovative, anche se ampiamente compensato dall’aumento delle Pmi innovative – commenta il presidente, Alberto Zambianchi, con una nota inviata questa mattina alla stampa locale da parte della Camera di commercio –. Non si tratta di una tendenza consolidata. Credo, anzi, che non sia la “voglia innovazione” a mancare, quanto piuttosto gli investitori. Criticità da affrontare a tutti i livelli, perché è proprio l’innovazione il volano della crescita economica. È, comunque, di questi giorni la notizia che il Governo sta lavorando per aumentare incentivi e detrazioni fiscali per chi sostiene le imprese innovative. Anche la Camera della Romagna tiene alta l’attenzione su questo settore strategico e ha inserito due linee di azione nel proprio Piano strategico pluriennale, dedicate alla creazione imprese e startup e alla competitività delle Pmi. Si tratta di iniziative che sostengono a 360 gradi e su più aspetti lo sviluppo del nostro sistema economico”.

Start-up innovative: Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

Le start-up innovative del territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) sono, nel complesso, 174 e operano principalmente nei servizi (128) e nell’industria/artigianato (31); in termini di variazione annua, l'aggregato registra una diminuzione del 2,8%, diversamente dall’aumento sia regionale (+3,8%) sia nazionale (+11,7%).

In base ai dati più recenti, aggiornati al 3 febbraio scorso, in Italia sono presenti 10.945 start-up innovative, con un incremento, rispetto allo stesso periodo del 2019, dell’11,7%; di queste, 923 unità (l’8,4% del totale) hanno sede in Emilia-Romagna (terza posizione, a livello regionale, dopo Lombardia e Lazio). La provincia emiliano-romagnola con più elevata presenza di start-up innovative è Bologna con 312 (pari al 33,8% regionale); la presenza più bassa, invece, si registra a Ferrara con 34 start-up (3,7%).

La tipologia di start-up innovativa, relativamente nuova, è stata delineata dal legislatore con la finalità di favorire lo sviluppo di nuova cultura imprenditoriale e la creazione di un contesto maggiormente favorevole all'innovazione, e quindi più competitivo e attrattivo. Per questa tipologia, se iscritte nell’apposita sezione del Registro delle Imprese, sono previste esenzioni, agevolazioni fiscali, alcune deroghe al diritto societario e una disciplina particolare nei rapporti di lavoro.

La norma che ha introdotto questa tipologia di impresa è legge n. 221/2012, di conversione del D.L. n. 179/2012 (Decreto Legge Crescita 2.0). Nello  trattasi di “società di capitali di diritto italiano, costituita anche in forma cooperativa, o società europea avente sede fiscale in Italia, che risponde a determinati requisiti e ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico”.

La numerosità delle start-up innovative rappresenta un ulteriore elemento significativo per valutare la dinamica e la capacità di sviluppo di un sistema imprenditoriale.

Le start-up innovative con sede in provincia di Forlì-Cesena sono 61, pari al 6,6% del totale regionale (settima posizione, davanti a Piacenza e Ferrara); il confronto annuo evidenzia una variazione negativa del 9,0% (da 67 unità del 4 febbraio 2019 a 61 unità del 3 febbraio di quest'anno), contrariamente all’incremento regionale e nazionale.

Il 67,2% delle start-up innovative provinciali opera nel macrosettore dei Servizi (41 unità), di cui il 37,7% nei servizi digitali e informatici (23) e l’11,5% nella ricerca e sviluppo (7), il 24,6% nel settore Industria/Artigianato (15 unità) e l’8,2% nel Commercio (5 unità); rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, si registra una crescita delle relative imprese nel Commercio (+150,0%) e una diminuzione nei Servizi (-12,8%), nell’Industria/Artigianato (-11,8%) e in Agricoltura (-100,0%), quest’ultima a causa della cessazione dell’unica start-up appartenente al suddetto settore (ex sede a Dovadola).

Delle 61 start-up, 16 sono gestite da giovani (under 35), 9 da donne e 4 da stranieri; 14 imprese, inoltre, sono in possesso di brevetti1 mentre 7 sviluppano e commercializzano esclusivamente prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico. A livello territoriale, infine, ben il 68,9% delle stesse (42 unità) risiede nei comuni di Forlì e Cesena: rispettivamente, il 41,0% a Cesena (25) e il 27,9% a Forlì (17).

Piccole e medie imprese innovative

Nell'aggregato Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) le Pmi innovative ammontano a 19, con un incremento annuo di 11 unità.

Nel dettaglio, al 3 febbraio scorso in Emilia-Romagna si contano 140 Pmi innovative (seconda posizione, a livello regionale, dopo la Lombardia), con un aumento di ben 60 unità rispetto all'anno precedente; le province che ne detengono il maggior numero sono Bologna (40) e Modena (37), mentre la numerosità più bassa si riscontra a Piacenza (5).

La Piccola e media impresa innovativa (Pmi innovativa) è una tipologia di impresa, introdotta dalla legge n. 33/2015, di conversione del D.L. n. 3/2015 (Investment Compact), che le ha attribuito larga parte delle agevolazioni già assegnate alle start-up innovative. L’articolo 4 definisce la Pmi innovativa come una “società di capitale, costituita anche in forma cooperativa, residente in Italia o in un altro Paese membro della Ue purché abbiano una sede produttiva o una filiale in Italia, che non ecceda i limiti dimensionali relativi a organico e fatturato/bilancio tracciati dalla normativa europea sulle PMI e le cui quote non sono quotate in un mercato regolamentato”. Le Pmi innovative devono soddisfare determinati parametri riguardanti l’innovazione tecnologica; condizione fondamentale per poter beneficiare di tali vantaggi è che le imprese vengano iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese riservata alle Pmi innovative.

Le Pmi innovative in provincia di Forlì-Cesena sono 13 (9,3% del totale regionale), in crescita di 7 unità: 9 operano nel macrosettore dei Servizi, 3 nell'Industria/Artigianato e 1 nel Commercio. Una Pmi innovativa è gestita da donne straniere; 9 imprese, inoltre, sono in possesso di brevetti.

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