Cesena
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Tasse, a Cesena non ci saranno aumenti

L’addizionale Irpef comunale media a Cesena è stata pari a 119 euro, una delle più basse in Italia

Palazzo Albornoz

La pressione fiscale a Cesena non si inasprirà. La conferma arriva direttamente da Palazzo Albornoz dal l sindaco Paolo Lucchi e dal vicesindaco Carlo Battistini. Dunque, le aliquote resteranno le stesse, una controtendenza quella che riguarda Cesena soprattutto se si pensa che la manovra di Governo prevede lo sblocco delle aliquote che consentirà agli enti locali di apportare aumenti ai tributi di loro competenza.

Per quanto riguarda l’Amministrazione comunale di Cesena, gli atti già assunti e presentati al Consiglio Comunale, invece, in merito alle aliquote dei tributi locali perseguono i seguenti obiettivi: invarianza delle aliquote Imu, invarianza dell’addizionale comunale Irpef con applicazione per scaglioni e una soglia di esenzione per redditi fino a 10 mila euro, per la Tasi, applicazione del tributo limitatamente agli immobili non assoggettati ad Imu (fabbricati merce e fabbricati rurali strumentali), per la Tari, conferma della piena copertura del costo del servizio, con un riparto degli oneri del Piano economico finanziario tra utenze domestiche e non domestiche ed utilizzo dei proventi del recupero evasione Tari per determinare le tariffe provando a ridurla anche nel 2019. 

Per quanto riguarda la situazione dei redditi l’ultimo dato disponibile è quello del 2016. Il reddito complessivo a Cesena dal 2013 è sempre aumentato, raggiungendo 1,608 miliardi con un numero di contribuenti stabile (73.852); il reddito medio è arrivato a 22.036 euro e l’addizionale Irpef comunale media a Cesena è stata pari a 119 euro, una delle più basse in Italia. Il 74,32 per cento dei contribuenti a Cesena si trova al di sotto dei 26 mila euro e produce il 46,4 per cento del reddito, quota sempre in calo dal 2013; il 23,8 per cento (cioè 17.388) si collocano nella no tax area, al di sotto di 10 mila euro di reddito. Sono in aumento dal 2013 i contribuenti che si trovano negli scaglioni dai 26 mila euro ed oltre.

In più, stando all’analisi sul peso delle addizionali Irpef elaborata dall’Ufficio Studi del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili e pubblicata quest’anno, l’addizionale comunale applicata dal Comune di Cesena è una delle più leggere. Prendendo a riferimento l’anno di imposta 2016 (l’ultimo disponibile), l’indagine è andata a verificare quanto l’addizionale comunale incida su un reddito di 36 mila euro: al vertice della classifica dei Comuni più onerosi si è piazzata Roma, con 324 euro, seguita da un nutrito gruppo attestato sui 288 euro e poi da Forlì con 252,50 euro. Per contro, all’altro capo della graduatoria, tra i comuni con l’addizionale Irpef più bassa, si è collocata Cesena con 154,50 euro. 

Inoltre una indagine de Il Sole 24 Ore sulla salute dei bilanci comunali, fatta utilizzando i dati dei conti consuntivi del 2016 sulla capacità di acquisire le entrate relative ai tributi, ha consentito di stilare una classifica dei capoluoghi italiani. La graduatoria sulla capacità di incassare i tributi. Il totale accertato nel 2016 è pari ad 48.116.616,87 euro di cui l'incassato in conto competenza, cioè nel 2016, è di 45.377.250,99 euro per una percentuale del 94,31 per cento. E nella graduatoria nazionale Cesena si colloca al secondo posto dietro Trento.

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