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Un sabato a casa Serra

Con la guida degli studenti dell'istituto tecnico economico "Serra", nei panni dei Ciceroni

Nella foto i protagonisti dell'evento a casa Serra di sabato scorso.

Sabato scorso 15 aprile è stata aperta al pubblico Casa Serra, in viale Carducci, presenti gli studenti dell’indirizzo turistico dell’istituto tecnico economico "Serra", nei panni di apprezzati Cicerone nell'ambito del patto sottoscritto tra l’istituto tecnico economico intitolato alla figura dell’illustre letterato cittadino e il Comune di Cesena, per la valorizzazione di Casa Serra, in atto ormai da sei mesi.

L’apertura di Casa Serra alla città ha permesso di conoscere meglio Renato Serra, straordinaria figura di intellettuale dalle eterogenee peculiarità che morì sul Podgora il 20 luglio 1915 e che, oltre a valentissimo letterato, fu anche direttore della Biblioteca Malatestiana.

“Parliamo di più di cent’anni fa, la Malatestiana era una biblioteca prestigiosa ma per pochi studiosi e più angusta negli spazi veramente raccolti - ha spiegato la dirigente della Biblioteca Malatestiana Elisabetta Bovero - e con uno staff di un solo operatore addetto che affiancava il direttore Renato Serra, scelto direttamente e fiduciariamente dal sindaco senza che fosse indetto alcun concorso. Oggi la grande Malalestiana ha spazi estesi, non è più d’élite come a inizio Novecento, vale a dire riservata a pochi eletti acculturati, ma è luogo di aggregazione e stimolo culturale per tutti, con nuovi mille metri scaturiti dalla realizzazione del terzo lotto con nuovi scaffali di librai in vista e con diversi media valorizzati: dalla voce alla carta, dalla musica al cinema, dal fumetto al videogioco.

Una biblioteca aperta anche di domenica, con buoni flussi, una biblioteca della città”.Il giovane bibliotecario direttore della Malatestiana Renato Serra era assorbito dai suoi studi di “lettore di provincia” e dedicava saggi e commenti a Verlaine, Rimbaud, Tolstoj, Nietzsche, Kipling: la sua passione per la letteratura conviveva tuttavia con un’indole svogliata e inconcludente, e a tratto borderline, nelle sue avventure amorose e nella passione per il gioco d’azzardo, di cui egli stesso è consapevole, come emerge per esempio dalle lettere agli amici. Non esattamente un topo di biblioteca è il ritratto emerso dalla conversazione con la dirigente Bovero, un’occasione per invogliare gli studenti e i più giovani a fare propri gli spazi della Grande Malatestiana, dove dipendenti comunali affiancati da operatori di cooperative culturali gestiscono accoglienza, spazi e prestiti, all'interno di un attrezzato istituto culturale, per rispondere a molteplici esigenze.

All’incontro erano presenti anche il pronipote omonimo Renato Serra, che ha partecipato a numerosi appuntamenti del sabato, l’assessore alla Cultura Carlo Verona, la responsabile del progetto ‘Casa Serra’ professoressa Raffaella Martina e il vicepreside del Serra Davide Giunti, oltre agli studenti e a un buon pubblico di partecipanti ai quali l’assessore Carlo Verona ha illustrato il riconoscimento assegnato a Casa Serra del titolo di “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna”.“Un attestazione prestigiosa rilasciata anche a Villa Silvia - ha messo in luce Verona -. Ma è fondamentale che Casa Serra, come gli altri luoghi di cultura cittadina, sia non solo un museo ma anche e soprattutto uno spazio vissuto e ricco di approfondimenti culturali come è avvenuto in tutte le aperture del sabato alla città grazie all’istituto Serra e ai suoi studenti”.

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