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Una raccolta firme a Ponte Abbadesse contro i lavori di scavo e lo scarico del materiale

Nell’area accanto la chiesa di San Giovanni Bono è prevista la realizzazione di una grande vasca di laminazione nei campi agricoli dietro via Francavilla, i cui profondi scavi - concentrati in sei mesi, genereranno oltre 100mila metri cubi di terra che verrà scaricata all’imbocco di via Falconara, che segna l’inizio del percorso podistico dei Gessi

Nella foto, un tratto di via Falconara

Una raccolta firme per chiedere di limitare il forte impatto ambientale dei lavori di messa in sicurezza del torrente Cesuola. L’ha lanciata il comitato PonteAbbadesseAttiva sul sito di petizioni online www.change.org con l'obiettivo di raccoglierne 200. A Ponte Abbadesse si realizzerà la prima tranche del mastodontico progetto che coinvolge Atersir, l’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile (ex Genio civile) ed Hera, volto a scongiurare future esondazioni e risanare il sistema fognario del centro storico.

Nell’area accanto la chiesa di San Giovanni Bono è prevista la realizzazione di una grande vasca di laminazione nei campi agricoli dietro via Francavilla, i cui profondi scavi - concentrati in sei mesi, genereranno oltre 100mila metri cubi di terra che verrà scaricata all’imbocco di via Falconara, che segna l’inizio del percorso podistico dei Gessi.

“Uno dei luoghi più suggestivi di Cesena, ai piedi della collina attraversato dalla ciclopedonale più amata e frequentata della città, sarà interessato nel giro di un anno o poco più da un’opera devastante, voluta dalla Regione con il consenso del Comune ─ scrive il Comitato, che lamenta anche la poca informazione sui lavori ─. Tecnici e amministratori non sono riusciti infatti a trovare altra collocazione per il terreno di scavo dell'area di espansione se non quella di scaricarlo, con un lavoro di mesi, nel prato agricolo delimitato dalla via Falconara. Il che comporterebbe la movimentazione di migliaia e migliaia di autocarri, comportando tra l'altro seri problemi di circolazione. Se così fosse, pedoni, ciclisti, cittadini dovrebbero dire addio a questo angolo di paradiso dove si può praticare una sana attività di movimento a pochi passi dalla città. Con danni anche per la fauna: vi scorrazzano lepri e caprioli e per tutto l'inverno vi dimora da qualche tempo uno stormo di aironi bianchi guardabuoi”.

L’area è di indubbio pregio ambientale. “Perché  scaricare questa immensa mole di terreno, senza nessuna utilità se non quella di avvantaggiare l'impresa esecutrice, per la vicinanza dallo scavo, proprio in questo luogo?”, si chiede il Comitato.

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