Cesena
stampa

cesenati alla ribalta

Zaffagnini si racconta al Bonci

L'ideatore del Rockin'1000 ha ricordato la sua esperienza davanti a poche decine di persone. Nata come una goliardata, si è trasformata in un'idea geniale e vincente. "L'importante è inseguire i propri sogni purché non siano miraggi", dice l'ex geologo ora prestato al mondo dello spettacolo

Fabio Zaffagnini ieri sera sul palco del Bonci intervistato dal giornalista Matteo Caccia

Fabio Zaffagnini si è raccontato ieri sera al teatro Bonci. L'appuntamento è stato promosso da Casa Bufalini, con il sostegno del Comune di Cesena. Poche decine le persone in platea e pochissime sui palchi per un incontro che avrebbe meritato il pienone per l'incontro con l'ideatore del Rockin'1000, un evento divenuto mondiale nel 2015.

Cesenate d'adozione, "perché a Cesena c'è il sunto di tutta la Romagna, e ho deciso di vivere qua (è originario di Fusignano, ndr) - dice Zaffagnini intervistato dal giornalista Matteo Caccia - la summa di quella ignurantezza di cui parla Paolo Cevoli, quella che ci fa essere ostinati e ci consente di realizzare sogni impensabili", l'ex geologo che si occupava di dove andavano a finire i liquami ora è al centro del mondo dello spettacolo.

"So appena strimpellare la chitarra - racconta di sé con la semplicità dei romagnoli e di questo evento che è il suo Rockin'1000 nato come una goliardata -. Ne parlai la prima volta a Cisko che tutti voi a Cesena conoscete. Gli chiesi: pensi che mille musicisti assieme potrebbero suonare? Lui disse che si poteva fare. Da lì siamo partiti. Poi dopo il video di Dave dei Foo Fighters che seguiva il nostro concerto dei mille all'ippodromo di Cesena il 26 luglio 2015 con cui li invitammo a venire in Romagna, la mia vita cambiò in un attimo. Mi arrivarono 30 mila email in un giorno". 

Il video più famoso, tra i diversi postati sui social, ha raggiunto 57 milioni di visualizzazioni, un traguardo incredibile all'inizio dell'avventura che si è concretizzata con l'arrivo della famosa band a Cesena, al Carisport, il 4 novembre 2015. 

Ora i mille sono diventati un'orchestra unica al mondo, "perché dal basso si può cambiare molto - dice Zaffagnini -. La gente può tanto e noi abbiamo permesso a musicisti sconosciuti di esibirsi davanti a decine di migliaia di persone, un'emozione unica. È successo così a Firenze, allo stadio "Artemio Franchi", e allo Stade de France di Parigi, davanti a 55 mila spettatori. Ora fanno parte della nostra orchestra appassionati di musica da tutti i continenti e noi li seguiamo di continuo, grazie a una piattaforma digitale con la quale siamo sempre collegati. Abbiamo cambiato modello di business. Ci proponiamo per concerti e non organizziamo più tutto da soli. Ora, dopo il Covid, speriamo di riprendere i nostri tour".

"In questi sei anni abbiamo ottenuto tanti successi - confida in conclusione Zaffagnini -. Abbiamo tagliato traguardi cui non avremmo mai sperato. Ho visto i miei limiti e ho cercato di coinvolgere altri che mi potessero aiutare dove ero più debole. La forza che muove la gente è impressionante. Devo ammettere però che sono stati anche sei anni di fatiche incredibili". Poi, incalzato dalle domande di Caccia, aggiunge: "Di solito non do consigli. Uno lo posso dare: è importante inseguire sogni, non miraggi. Invito i giovani a sognare responsabilmente". Sogni realizzabili, anche perché in Italia, come sostenuto dallo stesso Zaffagnini, è molto più difficile che altrove. 

Creative Commons - attribuzione - condividi allo stesso modo
Zaffagnini si racconta al Bonci
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti) disabilitato.

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento