Villalta, il "presepe in strada" dedicato a San Giuseppe

Maria si riposa dopo il parto, mentre Giuseppe, seduto, tiene in braccio e si prende cura del Divin Bambino. È l'inedito punto di vista proposto dal "Presepe in strada" a Villalta di Cesenatico, di cui hanno parlato molto anche i media nazionali.

"Il risvolto mediatico che l'allestimento sta avendo in questi giorni ci è piombato addosso in maniera totalmente inaspettata - dice Davide Ceccarelli del comitato culturale "Il Mulino", che da 13 anni cura il presepe di Villalta -. Nessuno di noi era in cerca di una tale risonanza mediatica. Di positivo c'è che si torni a parlare del Natale nel suo significato più profondo".

Tanti apprezzamenti, ma anche alcuni commenti negativi. "Ci accusano di stravolgere la tradizione, di essere blasfemi - rivela Ceccarelli - ma in realtà, pensando all'anno appena concluso dedicato da papa Francesco a san Giuseppe, padre e custode e patrono della Chiesa universale, abbiamo voluto riportare al centro la Sacra Famiglia con un'immagine inconsueta ma non nuova o inventata".

Nelle intenzioni degli organizzatori c'è "tutta la tenerezza del padre putativo e la successiva meditazione di Avvento del vescovo Douglas sottolinea molto bene quanto questa figura così mite abbia influito nella vita terrena di Gesù. Un po' quello che abbiamo voluto trasmettere anche noi. Nessuna provocazione o lettura di altro genere, come alcuni media vogliono veicolare".

Le 23 statue, a grandezza naturale, sono realizzate a mano, con materiali poveri, dai volontari del Comitato. Sono vestite dalle vele in disuso delle barche. Nessuna di esse è la protagonista assoluta. Tutte sono in cammino verso quella stalla per la quale gli Angeli destarono i pastori. Anche la cometa, che richiama quella di piazza Bra a Verona, è realizzata a mano, così come le stelline del firmamento per dare completamento al presepe. 

L'allestimento è stato inaugurato la sera dell'8 dicembre, alla presenza del sindaco Matteo Gozzoli, del vicesindaco Lorena Fantozzi, del vescovo Douglas Regattieri e del parroco don Giovanni Barduzzi, e sarà visitabile tutti i giorni fino al 16 gennaio. Il lavoro è stato dedicato a Enrico Ridolfi, il sarto villaltese, portato via dal Covid-19 lo scorso anno.