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Attacco ad Odessa. Su uno dei missili la scritta in russo: “Cristo è risorto”

Si sono visti missili oggi nel cielo di Odessa e per la prima volta, dall’inizio del conflitto, sono stati attaccati obiettivi civili. Ci sono morti ma il numero delle vittime è ancora tutto da definire

Guerra in Ucraina, devastazione a Mariupol. (Foto facebook Andriy Zelinskyy)

“È arrivata la notizia che su uno dei missili che è stato parzialmente distrutto, c’era una scritta in russo, “Cristo è Risorto”. A raccontarlo ieri al Sir è stato padre Roman Krat, consigliere del vescovo di Odessa e direttore del tribunale diocesano. L’attacco è arrivato a poche ore della Pasqua ortodossa e la scritta non è casuale. “Ho paura che questo sia soltanto l’inizio”, confida il sacerdote. “Che stasera, stanotte e domani qualcosa succederà ancora. C’è grande possibilità”. Padre Roman parla di 5/6 missili russi lanciati questo pomeriggio sulla città di Odessa. “Due – dice – sono stati distrutti. Gli altri hanno colpito la città e sono morte diverse persone. Non si sa purtroppo ancora il numero esatto delle vittime. I dettagli degli attacchi arriveranno forse solo tra un paio di giorni”.

Lei dove si trovava?

“Mi trovavo nel centro della città e si sono sentiti chiaramente i rumori delle esplosioni. È un suono profondo che arriva. Oggi probabilmente è stato il primo attacco missilistico contro obiettivi civili. Ci sono stati precedentemente diversi attacchi ma hanno sempre preso di mira infrastrutture come la raffineria che è stata distrutta, o diverse basi militari che si trovavano dentro la città. Ma oggi è stato il primo attacco che ha colpito le abitazioni. Hanno attaccato così altre città ucraine, da Kiev a Kharkiv, ma Odessa fino ad oggi è stata risparmiata probabilmente perché è una città russa, nel senso che la maggioranza della popolazione qui parla russo e la cultura russa si è fortemente radicata.

Che clima si respira in città dopo questi attacchi?

Principalmente la gente qui rimane tranquilla. C’è un sentimento di inquietudine e incertezza ma non di disperazione o panico. Ovviamente ogni giorno ci sono gli allarmi aerei e questo ti fa percepire che siamo in una terra in guerra. Ma principalmente la gente è ottimista e reagisce in modo tranquillo con un coraggio direi quasi irrazionale ma di natura slava.Qui, tutti preghiamo. Tutti speriamo nel meglio e la preghiera è una forza potente di un popolo che crede in Dio, probabilmente poco praticante ma di fede profonda.

L’attacco di oggi non ha generato paura?

È successo soltanto da qualche ora, non so cosa determinerà nella popolazione. Io sento che fa la differenza. Dall’inizio del conflitto fino ad oggi mi sentivo sicuro e ho sempre detto: avrò paura il giorno in cui i primi obiettivi civili saranno bombardati a Odessa. E questo è successo. Sento che l’inquietudine è arrivata. Questo attacco di oggi forse è anche finalizzato a diffondere questo stato di paura tra la gente.

L’attacco di oggi su Odessa avviene a poche ore dalle dichiarazioni del vice comandante russo del settore Sud, Rustam Minnekayev, che ha detto: “Puntiamo alle coste del Mar Nero”. Lei pensa che c’è un collegamento?

No, sicuramente no. Quello che dicono i russi è una propaganda o una loro visione. Ma quello che vediamo, la realtà, è diverso. A noi fa sperare quello che ha detto il presidente Usa Biden e cioè che per gli Stati Uniti inizia una fase nuova di aiuto, il sostegno all’Ucraina non soltanto nella difesa, ma fino alla nostra vittoria.

Fonte: Sir
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