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Le notizie del giorno: Fondo Gesù Divino Lavoratore, processioni religiose, Covid e vaccini, Argentina, Stati Uniti, Terra Santa, Brexit

I principali fatti di oggi a cura dell'agenzia Sir

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Fondo Gesù Divino Lavoratore: cardinal De Donatis, “non vogliamo solo erogare un contributo economico”

“Non vogliamo solo erogare un contributo economico: vogliamo restituire dignità a coloro che a causa della perdita del lavoro sono caduti nello scoraggiamento pensando di non farcela”. Così il card. Angelo De Donatis, vicario generale del Papa per la diocesi di Roma, ha presentato oggi il Fondo Gesù Divino Lavoratore istituito da Papa Francesco, tramite la sua diocesi, per aiutare chi si trova in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria in corso. “Le istituzioni hanno compiuto un grande sforzo, in questa fase di emergenza, per non fare mancare a nessuno beni di prima necessità e altre forme di sostegno”, ha detto il cardinale, annunciando anche che “inauguriamo il progetto Alleanza per Roma, che vede oggi la posa della prima pietra e di cui Fondo non è che un primo e importante strumento”. “Contribuendo come comunità cristiana al Fondo Gesù Divino Lavoratore e al progetto di Alleanza per Roma vogliamo raccogliere l’invito rivolto dal Papa a tutti i cittadini di Roma, a tutte le istituzioni civili, politiche ed economiche e all’associazionismo, per una collaborazione attiva e senza pregiudizi che possa contribuire con coraggio a superare le gravi criticità del momento presente”.

Processioni religiose: ministero Interno, “le misure di contenimento del contagio da Covid-19 e di gestione per lo svolgimento”

“Il Comitato tecnico scientifico richiama, anche per i riti religiosi che prevedono una processione all’esterno di strutture ecclesiastiche e luoghi di culto – ferme restando l’adozione delle misure relative al distanziamento fisico, all’uso delle mascherine e all’osservanza della corretta ‘etichetta respiratoria’ e delle altre misure igienico-sanitarie come il lavaggio frequente delle mani – il rigoroso rispetto delle misure precauzionali al fine di evitare ogni tipo di aggregazione o assembramento dei fedeli”. Lo riporta la risposta del ministero dell’Interno al quesito posto dalla Segreteria generale della Cei, in relazione alla possibilità di “tornare a riappropriarsi di alcune devozioni popolari, che toccano la sensibilità di fede del popolo”, come la tradizionale processione del Corpus Domini.

Coronavirus Covid-19: Commissione Ue, strategia comune per i vaccini. Unire forze economiche e scientifiche, non creare competizione tra gli Stati

Poiché un vaccino sicuro ed efficace per il Covid-19 è la “chiave” per una “risoluzione permanente” della pandemia, la Commissione europea oggi ha messo sul tavolo dei ministri della Salute dei Paesi Ue, che avranno la loro riunione periodica, una “strategia Ue per il vaccino” che intende in qualche modo combattere contro il tempo e garantire scorte sufficienti per gli Stati membri ma anche facendosi carico della responsabilità globale, in termini di accesso e sostenibilità economica per tutti al vaccino. La proposta della Commissione è di stipulare “accordi di acquisto anticipato con diversi sviluppatori di vaccini” con un “processo centralizzato gestito dalla Commissione per conto degli Stati membri” che sarà finanziato tramite lo strumento di sostegno all’emergenza, che ha una dotazione iniziale di 2,7 miliardi. Questa strategia permetterà di unire le forze economiche e scientifiche, non creare competizione tra gli Stati e lasciare ai singoli Paesi la decisione sulle politiche vaccinali. 

Argentina: monsignor Lugones e padre Pepe Di Paola spiati dai servizi segreti. Vescovi, “bandire queste azioni dalla nostra Repubblica”

Importanti uomini di Chiesa spiati in Argentina dall’Afi, l’agenzia di intelligence federale, durante la presidenza di Mauricio Macri. La notizia dell’apertura di un’inchiesta giudiziaria è emersa in questi giorni e tiene banco sui media argentini. Nell’elenco delle persone spiate dai servizi segreti il vescovo di Lomas de Zamora, il gesuita mons. Jorge Lugones, il leader dei “curas villeros”, padre José Maria “Pepe” Di Paola, e padre Francisco “Paco” Oliveira, del gruppo dei sacerdoti “en la opcion por los pobres” (opzione per i poveri). Rispetto a quanto emerso, la Conferenza episcopale argentina ha diffuso un comunicato della Commissione esecutiva nel quale esprime in particolare solidarietà a mons. Lugones. “Confidiamo che la magistratura possa portare avanti questa indagine, che coinvolge sacerdoti, politici, funzionari e giornalisti. Speriamo che queste azioni contrarie ai valori della democrazia e che incidono gravemente sulla libertà individuale e sulla privacy dei cittadini possano essere bandite dalla nostra Repubblica”.

Omicidio George Floyd: Trump, ordine esecutivo sugli agenti della polizia e sull’uso professionale della forza

(da New York) Un ordine esecutivo sugli agenti della polizia e sull’uso professionale della forza, incluse le tattiche di riduzione nella sua applicazione, è stato confermato dal presidente Donald Trump durante una tavola rotonda a Dallas dove si è discusso di disparità sanitarie, economiche e giudiziarie. Nel corso dell’appuntamento, cruciale per la raccolti fondi della campagna presidenziale, Trump ha ripetutamente elogiato le forze di polizia e ha descritto coloro che hanno usato una forza eccessiva come “mele marce”. Il presidente ha dichiarato che l’ordine “incoraggerà i dipartimenti di polizia a livello nazionale a soddisfare gli standard professionali più moderni per l’uso della forza, comprese le tattiche per la riduzione”. A chi chiedeva di esplicitare meglio la parola standard, Trump ha detto che “significa forza, ma forza con compassione” e ha aggiunto: “Se devi fare un lavoro in cui qualcuno è davvero cattivo, lo dovrai fare con una forza reale, e un potere reale”.

Terra Santa: Welby e cardinal Nichols scrivono ad ambasciatore israeliano e premier Johnson, no al piano di annessione di territori in Cisgiordania

Questa settimana l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby e il cardinale arcivescovo di Westminster Vincent Nichols hanno scritto sia all’ambasciatore israeliano Mark Regev sia al primo ministro britannico Boris Johnson, esprimendo la loro opposizione a qualsiasi azione del governo israeliano volta ad annettere il territorio della Cisgiordania dopo il 1° luglio 2020. Il progetto di annessione “unilaterale” di Israele di alcune parti della Cisgiordania contenuto nel piano di pace per la regione promosso dall’amministrazione Trump secondo il card. Nichols e l’arcivescovo Welby “solleva seri e catastrofici interrogativi sulla fattibilità di qualsiasi accordo pacifico che ponga fine all’ultradecennale conflitto israelo-palestinese che continua a costare molte vite innocenti, come in un circolo vizioso di tragedia e ingiustizia umana”. I due leader cattolico e anglicano affermano, quindi, nelle due lettere di sostenere “in modo inequivocabile il diritto fondamentale dei cittadini israeliani di vivere in pace e in sicurezza, ma queste prospettive possono essere garantite solo attraverso la negoziazione e non con l’annessione”. 

Brexit: Regno Unito, ok alle merci europee. Breinlich (Università Surrey), “alla fine Johnson cederà alle richieste Ue”

“Un segnale importante per comprendere che, alla fine, Boris Johnson cederà alle richieste della Ue e accetterà un accordo per il periodo post Brexit”. Così il professor Holger Breinlich, docente di economia all’Università del Surrey, uno dei più importanti esperti di Brexit, commenta la notizia secondo cui il Regno Unito non applicherà tariffe e controlli doganali alle merci in arrivo dall’Europa, una volta uscito dall’Unione. Il governo britannico ha giustificato questa decisione dicendo che è già difficile, per le aziende britanniche, sopravvivere alla crisi coronavirus senza che vengano caricate di ulteriori dazi e impicci burocratici. Secondo Breinlich “il governo di Boris Johnson sta toccando con mano, per la prima volta, quanto potrebbe essere danneggiato economicamente dall’uscita dalla Ue e sta segnalando che è interessato a rimanere nel mercato unico”. “A dicembre, quando starà per scadere il periodo di transizione, qualche giorno prima che Brexit diventi realtà, un accordo verrà raggiunto e consentirà a Boris Johnson di presentarsi vincitore in patria. Mentre, in realtà, avrà accettato gli standard europei”. 

Fonte: Sir
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