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Agricoltura: in Emilia Romagna le giornate del ringraziamento come vetrina della biodiversità

Particolare risalto è stato dato al messaggio dei vescovi italiani per la difesa della biodiversità

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Grande successo della Giornata del Ringraziamento celebrata durante il mese di novembre e il primo fine settimana di dicembre, da Coldiretti in Emilia Romagna, da Piacenza fino a Rimini, condividendo il messaggio dei vescovi italiani per la difesa della biodiversità e contro l’omologazione dei mercati. Lo comunica Coldiretti Emilia Romagna, sottolineando che la Giornata celebrata dai coltivatori come momento di ringraziamento per i frutti dell’annata agraria e per invocare la benedizione sui lavori della nuova annata, ha coinvolto coltivatori e cittadini sulla ricchezza delle tante agricolture e produzioni che fanno dell’Emilia Romagna uno degli scrigni agroalimentari più ricchi in Italia, con 6.050 specie del mondo animale e 3.250 specie vegetali che nelle campagne hanno dato vita ad una enogastronomia unica, fatta di 44 prodotti a denominazione d’origine, 393 prodotti iscritti all’albo dei prodotti tradizionali e 29 vini tra Doc, Igt e Docg.

Nelle varie giornate del ringraziamento promosse a livello provinciale e locale, molto frequentati e apprezzati sono stati i mercati di Campagna Amica, che hanno offerto ai cittadini la possibilità di acquistare direttamente dagli agricoltori i prodotti del territorio, da quelli più conosciuti a quelli a rischio di scomparire, come le pere volpine, le mele campanine, i salumi di mora romagnola.

Molti i cittadini che hanno firmato la petizione Eat original! Unmask your food” (“Mangia originale, smaschera il tuo cibo”), tra cui l’arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, e il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, per chiedere all’Unione Europea di rendere obbligatoria l’indicazione di origine degli alimenti. Si tratta di una petizione europea che ha avuto il sostegno di numerose organizzazioni e sindacati di rappresentanza al fianco di Coldiretti: dalla Fnsea (il maggior sindacato agricolo francese) alla Ocu (la più grande associazione di consumatori spagnola), da Solidarnosc (storico e importante sindacato polacco) alla Upa (l’Unione dei piccoli agricoltori in Spagna), da Slow Food a  Fondazione Univerde a Gaia (associazione degli agricoltori greci). La raccolta firme prosegue con l’obiettivo di dare la possibilità a livello europeo di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti dopo che l’Italia, affiancata anche da Francia, Portogallo, Grecia, Finlandia, Lituania, Romania e Spagna, ha già adottato decreti nazionali per disciplinarlo in alcuni prodotti come latte e derivati, grano nella pasta e riso.

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