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Allarme Legacoop sui rifiuti: sistema regionale a rischio

Sulla base di queste proposte Legacoop nei prossimi giorni si attiverà per incontrare e sensibilizzare le istituzioni

Mario Mazzotti

"Il mercato rischia di non recepire più i prodotti della raccolta differenziata, a cominciare da plastica e carta, con paesi come la Cina che hanno fortemente ridimensionato l’importazione. Mentre gli impianti di trattamento, discariche e inceneritori, sono a rischio saturazione. È un combinato disposto che rischia, se non affrontato per tempo e con modalità adeguate, di trasformarsi in un problema serio per la nostra Regione". E' questo l'allarme lanciato dal direttore generale di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti.
Secondo Mazzotti, come cooperative e consorzi "abbiamo contribuito a sviluppare una rete di impianti che porta al riciclo il 90% del materiale raccolto, nell’ambito di una buona politica di industrializzazione del ciclo dei rifiuti speciali, a conferma che la sostenibilità ambientale è il nostro obiettivo. Un lavoro che rischia di essere compromesso". Per questo Legacoop regionale intende porre direttamente la questione alla Regione, ai Comuni e al tavolo dell’imprenditoria regionale. È prevista la creazione di un osservatorio per monitorare l’evoluzione della situazione, raccogliendo anche l’adesione di Confservizi, Utilitalia e coloro che intenderanno lavorare su questo versante.
Questo è quanto emerso nella riunione regionale svoltasi a Bologna a cui hanno partecipato le imprese cooperative aderenti a Legacoop impegnate nel settore. Sono intervenuti i rappresentanti di Consorzio Astra, Formula Ambiente, Consar, Copura Ravenna, coop Città Verde e Eco2000 che hanno evidenziato le criticità che residuano dalle attività di raccolta ed in particolare di recupero e riciclo da parte delle varie cooperative associate che operano in regione come fornitori di servizi sia nell’ambito della gestione dei rifiuti urbani sia direttamente verso le imprese produttrici di rifiuti speciali. A queste difficoltà vanno aggiunte le tante criticità che derivano da aspetti normativi – quale per esempio la recente sentenza sulla classificazione End of Waste – e dalla complessità ed incertezza degli iter autorizzativi.
Questa situazione va ricondotta a varie cause, tra cui rilevanti sono il ritardo negli iter autorizzativi degli impianti di discarica, così come un incremento della produzione dei rifiuti urbani e speciali, conseguenti alla ripresa economica e dei consumi, in controtendenza rispetto alle previsioni del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti.

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