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Analisi del Dna sulle reliquie di San Mercuriale

Un progetto dell’Università di Bologna (dipartimento Beni Culturali, con sede a Ravenna), Ausl Romagna e Diocesi di Forlì-Bertinoro, finanziato dai Lions forlivesi, proverà a gettare nuova luce sulle origini del Santo patrono di Forlì, il suo stato di salute, lo stile di vita e forse anche la causa di morte.

Teca di San Mercuriale

Un progetto dell’Università di Bologna (dipartimento Beni Culturali, con sede a Ravenna), Ausl Romagna e Diocesi di Forlì-Bertinoro, finanziato dai Lions forlivesi, proverà a gettare nuova luce sulle origini del Santo patrono di Forlì, il suo stato di salute, lo stile di vita e forse anche la causa di morte.

Saranno esaminati i resti custoditi, da secoli, in tre diverse chiese forlivesi: “Nel rispetto totale di questi – ha dichiarato l’antropologo fisico e paleopatologo Mirko Traversari, che coordinerà le ricerche – potremo ripercorrere la storia di queste reliquie e assieme ad esse, la storia stessa della città di Forlì”.

Già negli anni ’80 i resti del Santo erano stati analizzati ma, da allora, la tecnologia ha fatto passi da gigante.

In occasione dei nuovi studi saranno coinvolte scuole, istituzioni, privati e associazioni, iniziative di comunicazione sulla conoscenza e la valorizzazione della figura del Santo.

Don Enrico Casadio, abate di San Mercuriale, ribadisce che: “Sapere qualcosa di più del patrono, in quest’anno in cui accogliamo il friulano Livio Corazza quale nostro nuovo vescovo, successore di San Mercuriale, potrà aiutarci a capire qualcosa di più della storia, non solo della nostra Chiesa diocesana, ma anche della nostra città, incomprensibile senza la conoscenza delle persone che l’hanno fatta, attraverso spostamenti, scambi, incontri, fatiche e speranze condivise”.

Tante le leggende più o meno fantasiose che si sono tramandate, nei secoli, su San Mercuriale. Lo storico Francesco Lanzoni ritiene Mercuriale vescovo nel quarto secolo, forse il proto-vescovo di Forlì, e considera il 30 aprile la sua data di nascita o la celebrazione di una sua traslazione, dal cimitero adia­cente alla basilica antica all'interno di questa. A San Mercuriale sono attestate chiese anche a Ravenna (dal 948) e a Pistoia (dal 940).

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