medicina
Chirurgia fetale: Ospedale pediatrico Bambino Gesù, intervento in utero per un feto di 28 settimane
Alla gestione di questo caso molto complesso hanno collaborato tre Centri di riferimento nel campo dell’ostetricia e della medicina materno-fetale, della chirurgia neonatale e della neonatologia (San Pietro – Fatebenefratelli, Bambino Gesù e Policlinico di Milano)
Un palloncino posizionato nella trachea del feto, ancora nella pancia della mamma, per consentire lo sviluppo dei polmoni e aumentare le chance di sopravvivenza. La delicata procedura sul feto di 28 settimane, affetto da una grave forma di ernia diaframmatica congenita, ieri è stata portata a termine con successo da un’équipe dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù in collaborazione con gli specialisti del Policlinico di Milano (Clinica Mangiagalli) e dell’Ospedale San Pietro – Fatebenefratelli di Roma. Mamma e personale sanitario sono stati sottoposti a tutte le procedure di sicurezza previste dai piani per l’emergenza Covid-19 e per la verifica della negatività al virus.
È il primo intervento del genere eseguito nell’Ospedale pediatrico della Santa Sede. L’ernia diaframmatica congenita è una patologia rara (l’incidenza è di 1:2500 – 1:4000 nati vivi) che in Italia interessa circa 150-180 bambini all’anno. È caratterizzata da un difetto nel diaframma e presenta un rischio di mortalità che nei casi più gravi può superare il 90 per cento. Alla gestione di questo caso molto complesso hanno collaborato tre Centri di riferimento nel campo dell’ostetricia e della medicina materno-fetale, della chirurgia neonatale e della neonatologia (San Pietro – Fatebenefratelli, Bambino Gesù e Policlinico di Milano), con équipe multidisciplinari composte da ostetrici e ginecologi esperti di medicina fetale, neonatologi intensivisti, anestesisti, chirurghi neonatali e personale infermieristico.
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