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Confindustria in assemblea, sulla strada della normalità

Un’assemblea straordinaria per ricucire e ricominciare, alla ricerca di serenità e condivisione tra gli associati. Con questo spirito si è celebrata, lunedì scorso, l’assemblea straordinaria di Confindustria Forlì-Cesena.

Da sinistra: il presidente di Confindustria FC Floriano Botta, la presidente dei giovani confindustriali di Forlì-Cesena Elena Babini, il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il sindaco di Forlì Davide Drei, il consigliere delegato alla presidenza di Confindustria Emilia-Romagna Mario Agnoli.

Un’assemblea straordinaria per ricucire e ricominciare, alla ricerca di serenità e condivisione tra gli associati. Con questo spirito si è celebrata, lunedì scorso, l’assemblea straordinaria di Confindustria Forlì-Cesena.

La presidenza pro-tempore è affidata a Floriano Botta, che in veste di commissario ha il compito di lasciarsi alle spalle i veleni delle vecchie assemblee (dagli opposti esiti) e delle azioni giudiziarie. Un modo di fare che ha rischiato di vedere esclusa l’intera associazione di Forlì-Cesena dal sistema confindustriale.

“Il percorso che si è avviato – ha spiegato Botta – ha l’obiettivo di rispondere alle istanze degli associati che sono emerse nelle ultime settimane e vuole individuare collegialmente i nuovi obiettivi dell’associazione”. 

Per ripartire saranno istituiti dei tavoli tematici che produrranno un dossier con strategie e azioni segnalate dagli stessi imprenditori. Dossier che verrà consegnato alla nuova governance quando, a inizio autunno, verrà eletta grazie al nuovo statuto.  

Sulle note vicende dei dissidi all’interno dell’associazione, Botta ha dichiarato: “la nostra posizione è semplice e lineare, basata sul rispetto e accettazione delle regole della casa Confindustria, cui si aderisce accettandole volontariamente; dei suoi istituti di garanzia interna e delle sue decisioni. Questa è l’essenza della libertà e democrazia associativa. Su queste basi voglio ribadire che ogni dialogo è possibile e ogni composizione praticabile. Spero davvero che agli egoismi personali e prevaricazioni di pochi, si sostituisca un dibattito aperto e leale e una sintesi positiva e condivisa da tutti gli associati”. 

L’assemblea è stata anche l’occasione per adeguare lo statuto associativo ai principi della riforma nazionale di Confindustria così come la stragrande maggioranza delle associazioni locali aveva già fatto negli anni scorsi. 

All’assise è intervenuto anche il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini che, in dialogo con Alessandro Fontana del Centro Studi di Confindustria, ha esposto i dati dell’impresa nella regione: “Negli ultimi 3 anni – ha affermato Bonaccini – la nostra regione è stata prima per crescita nel Paese, davanti anche alla Lombardia e prima anche per quota pro capite per export e siamo passati da un contributo di 11,5 per cento al 13,5% del Pil nazionale. Siamo diventati una delle prime regioni europee per capacità di attrarre gli investimenti prevalentemente per tre motivi: istituzioni che lavorano, propensione agli investimenti della nostra regione e un capitale umano che sa fare la differenza”.

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