Azzardo e gioco patologico
Gioco patologico: i limiti regionali passano lo scoglio del Tar
Il Tar Emilia Romagna ha respinto la domanda cautelare presentata da diverse società di giochi contro le modalità applicative previste dalla legge regionale sul gioco patologico. Resta operativo, dunque, il divieto di apertura e di esercizio delle sale da gioco (così come l'installazione di nuove slot) a una distanza inferiore di 500 metri da scuole, luoghi di aggregazione giovanili e di culto.

Il Tar Emilia Romagna ha respinto la domanda cautelare presentata dall’associazione Sapar e altre sette società di giochi contro le modalità applicative previste dalla legge regionale sul gioco patologico del 2013. Il provvedimento approvato a giugno 2017 dalla Giunta regionale, spiega Agipronews, ha reso operativo il divieto di apertura e di esercizio delle sale da gioco - ma anche la nuova installazione di slot - a una distanza inferiore di 500 metri da scuole, luoghi di aggregazione giovanili e di culto.
"Ad un sommario esame - si legge nell’ordinanza - i motivi dedotti non appaiono supportati da sufficiente fumus boni iuris" anche alla luce dei "chiarimenti forniti in sede difensiva e al corretto bilanciamento di interessi effettuato dalla pubblica amministrazione"
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