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Alluvione e frane

I sindaci al Governo: "Nomina immediata del Commissario alla ricostruzione"

Gli amministratori locali presentano un documento a Roma chiedendo "indennizzi e gestione unitaria dell’emergenza"

foto: Regione Emilia-Romagna

I sindaci dei principali comuni alluvionati dell'Emilia-Romagna scrivono al Governo. Lodando il "principio di solidarietà e condivisione fra le città, e di leale collaborazione fra i diversi livelli di governo della Repubblica" registrato finora, gli amministratori chiedono che sia "mantenuto, in piena continuità, anche nella seconda fase della gestione dell’emergenza e in quella della ricostruzione".

"Le nostre comunità - dicono i sindaci - hanno attraversato giornate pesantissime. Sono comunità ferite per i danni subiti, consapevoli di avere davanti grandi criticità sociali - soprattutto in relazione alla popolazione più fragile - e serissimi problemi economici rispetto alle imprese colpite, a partire da tutta la filiera agricola e agroalimentare. I provvedimenti legislativi e di protezione civile adottati nei giorni scorsi hanno dato un contributo importante alla gestione dell’emergenza (contributo di autonoma sistemazione, ammortizzatori sociali, primo indennizzo forfettario, ricognizione dei danni ai cittadini), ma sono inseriti in una serie di misure parziali e insufficienti affidate ai singoli dicasteri, rischiando così di perdere un criterio di gestione unitaria dell’emergenza".

La prima richiesta è "un impegno preciso del Governo rispetto al tema degli indennizzi. Si sono sentite in queste settimane parole sincere di solidarietà a livello internazionale, nazionale e regionale, ma finora non si è entrati nel merito nemmeno dei criteri generali di indennizzo. Ci troviamo davanti a famiglie che hanno perso tutto (in molti casi con danni alle proprie abitazioni che superano i 100mila euro, considerando le strutture, gli impianti e i mobili), a imprese distrutte e ad aziende agricole che rischiano di non poter più produrre per diversi anni. I cittadini e le imprese colpiti da questa alluvione, come contribuenti, negli ultimi 70 anni hanno partecipato agli indennizzi a tutte le zone d’Italia colpite da calamità naturali. Vanno definiti in tempi certi e rapidi quali strumenti nazionali ed europei azionare per garantire l’adeguato finanziamento di tutti gli indennizzi necessari, ma crediamo vada detto fin d’ora con chiarezza che tutti i danni subiti da cittadini e imprese saranno indennizzati".

Secondo punto toccato dai sindaci è la "nomina immediata del Commissario alla ricostruzione, valorizzando la filiera istituzionale e facendo perno sulla Regione Emilia-Romagna, esattamente come avvenuto per il terremoto del 2012 (come avvenuto allora, ciò è applicabile anche alle altre Regioni parzialmente coinvolte). Un impianto che ha funzionato bene, con ottimi risultati, garantendo il pieno e totale coinvolgimento di Province, Città metropolitana e Comuni, fino ai più piccoli di montagna. Sarebbe un grave errore continuare a lavorare sulle opere di emergenza senza mettere in campo un piano e una visione complessiva che la struttura commissariale può concepire in tempi brevi".

Occorre poi intervenire sul riassetto del territorio, "concretizzando una nuova strategia contro il dissesto idrogeologico. Si tratta di avanzare una visione generale, socialmente e ambientalmente sostenibile, calandola poi nei singoli bacini idrografici dell’Emilia-Romagna, in merito alla rete fluviale, alla rete consortile e alle opere per l’irrigazione e contro la siccità. È necessario un piano costruito tenendo insieme le popolazioni - che il territorio lo vivono - con le migliori competenze tecniche e scientifiche reperibili in Italia e nella comunità internazionale".

Allo stesso tempo "per evitare una pericolosa accentuazione dello spopolamento già in atto, serve un piano strategico per la vivibilità nelle aree di montagna, che dia priorità agli interventi di ripristino della viabilità e dei collegamenti devastati da migliaia di frane già censite, ma che affronti anche il tema nella sua visione più ampia".

Il documento è firmato da Enzo Lattuca (sindaco di Cesena), Gian Luca Zattini (sindaco di Forlì), Michele De Pascale (sindaco di Ravenna), Matteo Lepore (sindaco di Bologna), Fabio Braglia (presidente della Provincia di Modena), Jamil Sadegholvaad (presidente della Provincia di Rimini) e Giorgio Zanni (presidente della Provincia di Reggio Emilia), che si sono trovati oggi a Roma per per presentare al Governo le richieste scaturite dal tavolo di lavoro sul dissesto idraulico in Emilia-Romagna. Per il Governo, oltre al premier Meloni erano presenti i ministri Tajani, Salvini, Bernini, Calderone, Calderoli, Casellati, Musumeci, Piantedosi, Pichetto Fratin, Santanchè, Schillaci, Valditara, il viceministro Galeazzo Bignami oltre al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mantovano.

*** AGGIORNAMENTO DELLE 18 ***

Di seguito il commento del sindaco di Cesena Enzo Lattuca a seguito dell’incontro con il Governo oggi a Roma. 

"A tre settimane dall’alluvione, oggi abbiamo incontrato per la prima volta il Governo che, dall’inizio dell’emergenza, non ha mancato di farci sentire la propria vicinanza. La Presidenza del Consiglio dei ministri ha condiviso le nostre richieste, dichiarando l’obiettivo di indennizzi al 100 per cento per famiglie e imprese. Al momento però non c’è l’individuazione delle risorse e non ci è stato comunicato in che modo saranno erogate. Questo è un tema di fondamentale importanza: migliaia di famiglie in tutta la Romagna hanno bisogno dei rimborsi per poter tornare nelle proprie abitazioni.

Ci preoccupa inoltre il silenzio assordante rispetto alla creazione di una struttura commissariale a cui siano affidate risorse e poteri per potere affrontare da subito la ricostruzione e il ripristino della sicurezza idrogeologica del nostro territorio. L’idea, condivisa da tutti sindaci presenti oggi a Roma, è di seguire l’esempio adottato in occasione del terremoto in Emilia del 2012, laddove si individuarono le figure commissariali nei presidenti di Regione

Noi siamo pronti a dare il nostro contributo. Se il Governo preferisce un'altra strada lo dica ma scelga. Quella del commissario è una figura che serve subito. Il Governo ha la facoltà e il dovere di prendere questa decisione senza ulteriori tentennamenti.

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