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Maltempo, Coldiretti: Sos alluvioni, causate dalla scomparsa di un quarto delle campagne

Prandini: "Il nuovo Parlamento approvi la legge sul consumo di suolo"

SIR, Foto Daniele Morini, Cantiano e Pietralunga

Nello spazio di una generazione (25 anni) è scomparso più di 1 terreno agricolo su 4 (-28 per cento) a causa dell’abbandono e della cementificazione che hanno ridotto la capacità di assorbimento della pioggia e messo a rischio l’ambiente e la sicurezza dei cittadini. Lo denuncia la Coldiretti in riferimento all’ultima ondata di maltempo che ha colpito duramente le Marche con danni e vittime per le quali si esprime cordoglio.  

Nel 2021 sono stati consumati in Italia oltre 2 metri quadrati di suolo al secondo, il valore più alto negli ultimi 10 anni – sottolinea Coldiretti – con il cemento che ricopre ormai 21.500 km quadrati di suolo nazionale, dei quali 5.400, un territorio grande quanto la Liguria, riguardano i soli edifici che rappresentano il 25 per cento dell’intero suolo consumato, secondo il Rapporto elaborato dall’Ispra.

Le aree perse in Italia dal 2012 – riferisce la Coldiretti - avrebbero garantito l’infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che ora, scorrendo in superficie, non sono più disponibili per la ricarica delle falde e aggravano la pericolosità idraulica del territorio.

Sulla Penisola resa più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono si abbattono i cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi che quest’anno fra nubifragi, bombe d’acqua, grandinate, bufere di vento e tornado, sono cresciuti rispetto allo stesso periodo del 2021 del +50 per cento, con il 2022 che si classifica peraltro fino ad ora in Italia come il più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di quasi un grado (+0,99 gradi) rispetto alla media storica secondo l’analisi della Coldiretti su dati Eswd e Isac Cnr rispetto ai primi nove mesi.

Si evidenzia in Italia la tendenza ad una tropicalizzazione del clima con le ultime ondate di nubifragi e grandinate che si sono abbattute su terreni secchi i quali – sottolinea la Coldiretti – non riescono ad assorbire l’acqua che causa frane e smottamenti con oltre 9 comuni su 10 in Italia (il 93,9 per cento del totale) che hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico, ma la percentuale sale al 100 per cento per regioni come le Marche, secondo dati Ispra.

“Nell’immediato è necessario intervenire con aiuti concreti per aiutare le popolazioni colpite che si trovano in grande difficoltà anche nelle campagne” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “occorre anche accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.

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