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Marcia Perugia-Assisi, il messaggio del Capo dello Stato

Per Mattarella l'evento è “testimonianza corale di speranza e fraternità”. C’è “gran bisogno di donne e uomini di pace”, scrive il Presidente della Repubblica

Una passata edizione della Marcia per la pace (wikimedia commons)

“Viviamo un tempo di cambiamenti epocali e più che mai le nostre società continuano ad avere un gran bisogno di donne e uomini di pace”.

Si apre con queste parole il messaggio che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al coordinatore del comitato promotore della Marcia Perugia-Assisi, Flavio Lotti, alla vigilia dell’appuntamento che domani, 7 ottobre, vedrà coinvolti decine di migliaia di persone.

Per il Capo dello Stato, “la Marcia Perugia-Assisi, anche quest’anno, come nella sua lunga storia, è una testimonianza corale di speranza e fraternità”. Esprimendo l’incoraggiamento ai partecipanti – “in particolare ai giovani” e “a tutti coloro che decidono di camminare insieme sulle strade dell’impegno e della solidarietà” – Mattarella ricorda che stiamo vivendo “una stagione di ricorrenze importanti”. Il riferimento è alla Costituzione Repubblicana, entrata in vigore nel 1948, e alla la Dichiarazione universale dei diritti umani proclamata nello stesso anno dall’Onu. “Sono due pilastri - osserva il presidente della Repubblica - su cui è costruita la nostra civiltà, e che ancora sostengono un’idea di progresso nella libertà, nell’uguale dignità di ogni essere umano, nella cooperazione tra i popoli”. “Entrambi i testi – prosegue – nascono all’indomani degli orrori della guerra, dell’olocausto, delle dittature. Mai più dobbiamo ricadere negli abissi della violenza”.

“La nostra forza – ammonisce Mattarella – poggia sulla capacità di mobilitare le coscienze e di non retrocedere per nessuna ragione sui diritti della persona. La pace coinvolge e sfida cultura, economia, politica, educazione, interpella ciascuno. L’apporto creativo dei giovani è indispensabile per dare sostanza alla pace”.

Il Capo dello Stato ricorda poi che “ricorre quest’anno anche il cinquantesimo della morte di Aldo Capitini, apostolo della non-violenza, che fu l’ideatore della Marcia Perugia-Assisi”: “attualizzare il suo messaggio è un’impresa appassionante che richiede intelligenza e dedizione e che ci sollecita a una coerenza di vita”

Fonte: Sir
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