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43esima edizione

Meeting Rimini. Scholz: “Riscoprire quella passione che ci permette di essere liberi, responsabili e creativi della storia”

Denso, come tradizione, il programma degli  eventi. "Ospiteremo testimonianze dall’Ucraina e dalla Russia, dando spazio anche alle comuni radici culturali europee”, spiega il presidente della Fondazione Meeting

Meeting edizione 2021. Foto Siciliani-Gennari/SIR

Oltre 100.000 mq allestiti, 3.000 volontari, 98 convegni, 380 relatori, 14 mostre con oltre 70 curatori, 15 spettacoli con oltre 200 artisti coinvolti. E poi 80 laboratori e 2 mostre al Villaggio Ragazzi e 10.000 mq dedicati al Villaggio Sport con 5 Camp e istruttori qualificati. Sono questi alcuni dei numeri dell’edizione numero 43 del Meeting di Rimini (20-25 agosto) che quest’anno ha per tema “Una passione per l’uomo”, ispirato a un intervento, pronunciato al Meeting nel 1985, da don Luigi Giussani, del quale quest’anno ricorre il centenario della nascita.

“In quella occasione – ricorda Bernhard Scholz, Presidente Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli Ets – diceva che il cristianesimo non è sorto come una religione ma come una passione per l’uomo. Questo vuol dire che ognuno di noi è voluto e chiamato ad una vita e un compito unico. Una passione che vuole incontrare l’uomo nelle sue gioie e nelle sue sofferenze, nella sua ricerca di senso, nella sua illusione di bastare a se stesso”. “Questo Meeting – spiega Scholz – vuol essere un invito a riscoprire questa passione che ci permette di essere soggetti liberi, responsabili e creativi della storia e non oggetti di una fatalità dalla quale fuggire nella distrazione, nella ribellione o nella rassegnazione”.

Presidente, il Meeting 2022 si svolge in un periodo segnato dalla guerra contro l’Ucraina, caratterizzato dalla campagna elettorale per il voto del 25 settembre, dalle pressanti sfide economiche ed energetiche, dalla transizione ecologica, dai cambiamenti climatici. In che modo il Meeting intende trattare queste emergenze, facendosi guidare dalla passione per l’uomo?
Affrontare queste sfide richiede a tutti una grande disponibilità a intraprendere nuove strade, a tanti chiede di prendere l’iniziativa per nuovi progetti, nuove ricerche. Questo è possibile solo se siamo liberi da paure, pregiudizi e ideologie che difendono lo status quo e se siamo veramente liberi di cercare il bene delle future generazioni. Al contempo queste sfide ci chiedono nuove competenze e conoscenze. In tanti incontri del Meeting si metteranno in luce informazioni, dati e analisi rispetto ai temi citati e si porteranno testimonianze di persone che hanno elaborato nuovi percorsi economici, ecologici, energetici. Tutto questo nel contesto dell’Unione europea, senza la quale questi cambiamenti sono impensabili, una competizione al livello internazionale impossibile e una sicurezza nella nuova conflittualità geopolitica inimmaginabile.

Fra un mese circa le elezioni politiche: da sempre il Meeting ha mantenuto uno stretto legame con la politica, emergendo come tradizionale luogo di confronto e di dialogo. Tanti personaggi di rilievo istituzionale e politico sono intervenuti in ogni edizione del Meeting. Sarà così anche quest’anno vista la presenza di numerosi politici italiani, ministri e leader europei. Su tutti il premier Draghi. Quale deve essere, alla luce della quarantennale esperienza del Meeting, il compito della politica e delle istituzioni?
Il primo compito della politica è quella di creare le condizioni più favorevoli perché le forze della società civile possano costruire il bene comune e il bene di ognuno. Questo vuol dire valorizzare e sostenere prima di tutto chi si impegna per le future generazioni e nell’educazione: le famiglie, le scuole, le università, gli enti della formazione professionale con il loro insegnanti e docenti e anche lo sport amatoriale e le iniziative culturali che coinvolgono i giovani. Poi occorre favorire una economia che sia socialmente ed ecologicamente sostenibile, un sistema del welfare e della salute basati su una collaborazione sussidiaria virtuosa fra pubblico e iniziative che nascono dal basso. In tutto questo sono centrali i corpi intermedi come catalizzatori delle energie e della creatività che emergono dalla società civile.

Perché la politica non è più una passione per l’uomo e come può tornare ad esserlo?
Invece di affrontare e di spiegare la complessità dei problemi e proporre delle soluzioni realistiche e perciò non sempre facili, la politica si è troppo spesso ridotta a semplificazioni inadeguate e a promesse irrealizzabili, di conseguenza destinati ad accrescere le delusioni. A questo si aggiunge una litigiosità autoreferenziale più fissata sulla lotta contro l’avversario che sulla elaborazione di valide alternative. Per tornare a una politica appassionata all’uomo non esiste una ricetta magica, ma esiste la possibilità di dare voto e voce a politici che la vivono, la comunicano e la realizzano con questa passione. Poi si deve insistere perché i partiti si assumano una nuova e reale responsabilità per il bene comune e che nel parlamento la diversità delle posizioni non diventi divisiva, ma sia un arricchimento per tutti. Ci sono esempi ed esperienze positive in diversi partiti.

Al Meeting interverrà anche il neo presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, con una relazione centrata sul tema di questa edizione. Come descrive il legame del Meeting e di Cl con la Chiesa italiana?
È un legame molto positivo, che rispecchia la stima reciproca fra i vescovi e Cl. Vorrei citare solo due fatti che lo documentano. Nella intenzione di voler servire la Chiesa tanti aderenti a Cl si sono coinvolti in diverse iniziative diocesane e parrocchiali, nelle catechesi, nella carità, nella cultura, recentemente anche nel processo sinodale. Al contempo in quasi tutte le diocesi il vescovo celebra ogni anno a febbraio una Messa in ricordo del servo di Dio Luigi Giussani, esprimendo nelle omelie riconoscimento e gratitudine per il suo carisma come dono per la Chiesa.

Come tradizione il programma del Meeting è denso di eventi di vario tipo e genere, ma a connotarlo sono soprattutto le mostre. Quali sono le mostre in programma nei padiglioni quest’anno? Ci sono novità che meritano di essere segnalate?
Il Meeting non vuole solo parlare in tanti incontri della passione educativa, ma vuole anche favorire i giovani come protagonisti. Questo succederà in modo particolare nel villaggio ragazzi che quest’anno proporrà tante nuove iniziative per i ragazzi. Succederà nella mostra dei giovani universitari di Lisbona su Fernando Pessoa, nel concerto dell’Orchestra nazionale giovanile Sinopoli con più di 50 ragazzi e ragazze, nella seconda edizione del Meeting Music Contest per il quale più di 100 giovani hanno creato un brano musicale sul titolo del Meeting. Ci sarà poi una mostra veramente innovativa nella quale diversi artisti renderanno presente attraverso una loro opera come percepiscono la famiglia come luogo di accoglienza. Penso che particolarmente interessante per comprendere la fecondità di un nesso autentico fra fede e professionalità sarà la mostra sul beato Rosario Livatino, giovane magistrato siciliano ucciso nel 1990 dalla mafia.

Fonte: Sir
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