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oltre la fase 2

Quale turismo da domani, dopo la pandemia? "Si deve convivere con il virus. Non si può pretendere di garantire tutto"

"Avvertiamo la necessità di standard di protezione europei, in modo da aprire i confini con gli stati del nostro continente. Alcuni in Europa pensano che da noi non ci sia sufficiente garanzia di sicurezza dal punto di vista sanitario. Dobbiamo fare capire che la situazione è sotto controllo”, ha detto il presidente della provincia di Bolzano 

Quale turismo da domani, dopo la pandemia? "Si deve convivere con il virus. Non si può pretendere di garantire tutto"

“Quest’anno si sarebbero mosse un miliardo e 400 milioni di persone per turismo”. Lo ha detto l’ex vicedirettore del “Sole 24 ore” Gianfranco Fabi introducendo i lavori dell’Osservatorio nazionale Rotary che anche ieri sera ha riunito una sessantina di esponenti del club di tutta Italia per ragione su “Covid-19, verso la fase 3. Quali prospettive per il turismo”.

Con la presidente del sodalizio di Ostia, Daria Proietti, ha coordinato i lavori il giornalista Giulio Mancini. L’assessore allo sviluppo economico della Puglia, Cosimo Borraccino ha messo in guardia da fughe in avanti. “Non ancora tutto è passato dell’emergenza sanitaria – ha detto -. Credo sia importante anche in questa fase richiamare alla sicurezza per evitare una ripresa dei contagi e non compromettere l’intera stagione ormai alle porte”.

Dalla Campania ha fatto sentire la voce Donato Loria. “In penisola sorrentina la situazione è drammatica. Mancano le linee guida e siamo a due giorni dalla riapertura”. Gli ha fatto eco Raffaele Braia da Matera: “Qua siamo passati da città europea con gente che affollava il nostro centro storico al nulla cosmico”. Anche Manuela da Caorle (Venezia) ha espresso le sue perplessità: “Ci sono molte incognite e noto tanta preoccupazione in giro. Mi domando anche se gli italiani avranno le ferie da consumare (visto che tante aziende le hanno fatte utilizzare durante il lockdown, ndr) e se avranno disponibilità economiche per andare in vacanza. Qua da noi i due terzi del turismo sono di marca austriaca e tedesca”. Dalla Versilia è giunta l’opinione di Marina Gridelli: “Le misure e le regole finora note non consentono di lavorare”.

L’assessore Borraccino ha risposto snocciolando numerosi interventi posti in essere dalla Puglia, a cominciare da un bonus per il settore turismo del valore di 50 milioni di euro. Sulle spiagge libere ha aggiunto che su quei lidi in qualche modo si dovrà in qualche modo vigilare. “Si potrebbero assegnare concessioni temporanee per le spiagge libere che diventerebbero in questo modo attrezzate. Gli agenti della Polizia locale non riusciranno di certo ad arrivare dappertutto. Forse potranno venire in aiuto uomini e donne della Guardia costiera. Sui prezzi, per tenerli in linea, si potrebbero concedere gratis le occupazioni di suolo pubblico, per ampliare gli spazi, in particolari dei ristoranti”.

Alle numerose sollecitazioni ha risposto anche il presidente della provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher: “Corriamo il rischio di prezzi stracciati, come vedo in questi giorni da parte di alcuni hotel a quattro e cinque stelle. Non condivido questa linea, anche per tutelare la credibilità del nostro territorio. Abbiamo tante piccole strutture familiari. Stiamo pensando di entrare nel capitale di queste piccole aziende per permettere di proseguire nel lavoro e poi fare riacquistare il capitale ceduto. Abbiamo bisogno di regole chiare. Il lockdown è andato bene, ma ora dobbiamo convivere con questo virus. Non si può pretendere di garantire tutto. È impossibile. Pensiamo ad esempio alle feste nei garage. Non si faranno nei ristoranti e si faranno nelle abitazioni. Un assurdo. Dobbiamo responsabilizzare i cittadini. Avvertiamo la necessità di standard di protezione europei, in modo da aprire i confini con gli stati del nostro continente. Alcuni in Europa pensano che da noi non ci sia sufficiente garanzia di sicurezza dal punto di vista sanitario. Dobbiamo fare capire che la situazione è sotto controllo”.

Fabi ha aggiunto che “occorrono campagne informative sulla responsabilità individuale. Abbiamo ottomila chilometri di coste. Non potremo militarizzarle tutte. In questa fase ci vuole tanto buon senso e non solo leggi repressive”.

Nel ridare la parola per il secondo giro, Mancini ha fatto notare che nelle ultime settimane la Rete è stata interrogata 162 milioni di volte sul tema del turismo in Italia. Forse qualche interesse per il nostro Paese c’è ancora.

Sui parchi tematici l’assessore Borraccino ha precisato che si ripartirà “col contingentamento. Faremo alzare le serrande nei piccoli centri a tanti che le avevano abbassate. Posso assicurare che anche da noi tutti vogliono la riapertura anticipata, segno concreto di una grande voglia di riscatto. Le mie percezioni sono quindi positive. Occorrerà una giusta equazione tra responsabilità dei cittadini e un’adeguata vigilanza. Un minimo di controllo ci vuole. Non possiamo dimenticare il tema sanitario. Abbiamo pianto 33 mila persone finora. Non possiamo dimenticarlo”.

Fabio Bortolussi ha fatto presente che lui ha una location per matrimoni: “Ne avevo 105 in agenda. Se riusciremo a farne 10 sarà già un successo”.

Ha chiuso gli interventi il presidente Kompatscher: “Il pericolo di infiltrazioni mafiose, vista la grave crisi di tante aziende, esiste anche da noi. Non è questione di nord e sud. Attenzione alla burocrazia nel cercare di fare argine alla malavita organizzata. Non si può pensare di regolare tutto con i Dpcm. Per esempio, che si intende per assembramento? I nostri rifugi di montagna saranno aperti, con distanze di due metri e vi si potrà anche dormire, con una riduzione di posti letto, evidentemente. Sono molto preoccupato per il comparto eventi, un settore importante in Italia. In Alto Adige tagliato tutta l'Imu, ma so già che non basterà”.

Comunque, ha concluso Kompatscher, “alla fine vi dico che dalla Germania non vedono l’ora di tornare in Italia. Vogliono tornare. E lo desiderano per apprezzare i nostri monumenti, ammirare il nostro paesaggio, assaggiare la nostra cucina, ma soprattutto per stare con le persone, con noi italiani che sappiamo essere accoglienti”.

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