il giornale dei Paolini da domani in edicola
Salvini e i cattolici, tra fede e politeismo. Il gesuita padre Fancesco Occhetta su Famiglia Cristiana
De Gasperi, Moro e La Pira avevano scelto la strada opposta, quella dell'inclusione e della dignità, della laicità e della solidarietà
«Salvini è stato un evento comunicativo, ha disintermediato e messo in crisi il ruolo sociale del giornalismo, ha convinto l'elettorato (anche cattolico) con la sua vicinanza e la sua proposta identitaria religiosa. È la dimensione sacrale del politeismo leghista, che nasce con i riti pagani sul Po, il revival dei presepi, l'ampolla d'acqua per il Battesimo e poi la croce e il rosario. Segni cristiani, svuotati nella pratica e nella testimonianza a favore di un'identità religiosa "del noi contro loro". Un vero tornado interno, ma vento debole in Europa. I cattolici che hanno costruito la democrazia e l'Europa come De Gasperi e Moro, Dossetti e La Pira, avevano scelto la strada opposta, quella dell'inclusione e della dignità, della laicità e della solidarietà».
Il gesuita padre Francesco Occhetta, politologo della rivista La Civiltà Cattolica, analizza il voto del 26 maggio su Famiglia Cristiana nel numero da domani in edicola.
«Alla Chiesa», sostiene padre Occhetta, «rimane un compito urgente: investire in formazione e partecipazione, aiutare a ritrovare le radici culturali del sogno europeo degasperiano, favorire cabine di regia per approfondire i temi dell'agenda europea, perché siano ispirati alla Dottrina sociale della Chiesa».
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento