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Torna la produzione della castagna

È tempo di raccolta per la regina dell'autunno. I primi segnali parlano di qualità e grossa pezzatura. Coldiretti invita alla raccolta diretta nei boschi e a preferire i frutti locali a quelli di importazione

Torna la produzione della castagna

 

Dopo il minimo storico toccato l’anno scorso, tornano in Emilia Romagna castagne e marroni, raddoppiando la produzione dell’anno scorso quando ci fu il crollo produttivo superiore al 50% a causa soprattutto della siccità. Lo comunica Coldiretti Emilia Romagna, ricordando che in questi giorni ha preso il via la campagna di raccolta, che dai primi segnali si presenta di buona quantità e di ottima qualità, con frutti generalmente di grossa pezzatura.

Dopo essersi rialzata con successo dall’attacco del Cinipide galligeno del castagno, l’insetto killer proveniente dalla Cina che aveva colpito i castagneti su tutto il territorio regionale a partire dal 2008 e che è stata sconfitta con un efficace intervento biologico, con il lancio nei castagneti del Torymus sinensis, insetto antagonista naturale dello sgradito parassita alieno, la castanicoltura dell’Emilia Romagna ha ripreso quota, ridando prospettive alle oltre 1.500 aziende che producono quasi 10 mila quintali di castagne e marroni.

Con i suoi 2.822 ettari di castagneto da frutto – ricorda Coldiretti regionale – l’Emilia Romagna è la sesta regione in Italia per estensione dei castagneti, il 35 per cento dei quali situati in provincia di Bologna dove si raccolgono il Marrone Igp di Castel Del Rio e il Marrone Biondo dell’Appennino bolognese, molto ricercati dai consumatori per fare le tradizionali caldarroste, ma anche per realizzare dolci tipici.

Con la ripresa del prodotto locale, calano le importazioni, ma resta alto il rischio – afferma Coldiretti Emilia Romagna – di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere. Se non si vuole correre il rischio di acquistare, spesso a caro prezzo, caldarroste estere in vendita nel centro delle città, Coldiretti reginale invita i consumatori a prestare attenzione alla qualità e suggerisce di ricorrere a un più genuino fai da te casalingo per garantirsi un prodotto fresco, sicuro e a costi accessibili. Meglio allora frequentare i mercati degli agricoltori di Campagna Amica o le sagre in programma in tutta la regione dove è possibile fare buoni acquisti di alta qualità oppure rivolgersi direttamente alle imprese agricole e riscoprire il gusto di partecipare nei boschi alla raccolta delle castagne.

Il castagno – evidenzia Coldiretti Emilia Romagna – riveste un ruolo importante in molte aree collinari e montane della nostra regione in particolare e del Paese in generale, non solo per la produzione di frutti e legno, ma anche per il presidio del territorio e per la salvaguardia dell’assetto ambientale e idrogeologico. La bellezza dei boschi, con castagni spesso centenari, rende fruibili tali luoghi anche per scopi turistici e di svago. L’habitat risulta inoltre fondamentale per la selvaggina, per la produzione del caratteristico miele e per la raccolta dei funghi e dei piccoli frutti.

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