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Troppa acqua, campagne allagate

Danni importanti a grano, frumento e colture orticole. Questo un primo bilancio del nubifragio notturno e delle violente piogge che si sono abbattute in queste ore su tutto il forlivese e il cesenate, dalla collina alla pianura.

Troppa acqua, campagne allagate

Danni importanti a grano, frumento e colture orticole. Questo un primo bilancio del nubifragio notturno e delle violente piogge che si sono abbattute in queste ore su tutto il forlivese e il cesenate, dalla collina alla pianura.

Questa pazza primavera ha colpito duro in particolare la zona a nord di Forlì, da Villafranca a Pieve Acquedotto, da Barisano a Roncadello, dove a mezzogiorno si sono superati anche i 90 millimetri, con campi letteralmente sott’acqua.

A comunicarlo è la Coldiretti provinciale che ricorda come le assicurazioni considerino un “allagamento, ai fini dell’indennizzo, il superamento della soglia degli 80mm. Sulla base dei dati Isac-Cnr, questa primavera si classifica al quarto posto tra le più calde dal 1800, ma con il 21 per cento di precipitazioni in più rispetto alla media storica.

“L’andamento anomalo di quest’anno – afferma Andrea Ferrini presidente Coldiretti Forlì-Cesena – conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi, con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Le precipitazioni primaverili sono importanti per integrare le scorte idriche necessarie per l’estate, ma l’acqua per poter essere assorbita dal terreno deve cadere in modo continuo e non violento, mentre da questa notte stiamo assistendo a vere e proprie piogge torrenziali che vanno ad aggravare i danni già provocati dalle recenti grandinate”.

Nel triangolo a nord di Forlì i campi di grano e le colture orticole sono già finite sott’acqua, situazione che rischia di compromettere il raccolto e la qualità del prodotto.

In queste ore sono in corso rilevamenti più dettagliati da parte dei tecnici Coldiretti al fine di delimitare le zone colpite e verificare l'entità dei danni. Il monitoraggio, una volta completato, sarà consegnato nelle mani della Regione al fine di poter procedere alla richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale, passo fondamentale per la richiesta dei fondi necessari al ripristino delle attività agricole danneggiate.

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