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Ucsi Emilia Romagna, entra in carica il nuovo direttivo. Matteo Billi confermato alla presidenza regionale
Dopo il rinnovo delle cariche, i progetti per i prossimi quattro anni
Il consiglio dell’Unione cattolica stampa italiana dell’Emilia Romagna, dopo il congresso dello scorso 30 marzo, ha provveduto alla nomina delle cariche direttive per il quadriennio 2019-2023.
Confermato nel ruolo di presidente Matteo Billi, 47 anni, residente nel piacentino, risultato il più votato alle elezioni. Su indicazione del presidente Billi, sono stati nominati i bolognesi Guido Mocellin alla vice presidenza; Maria Elisabetta Gandolfi come segretaria; Gabriella Zucchi come tesoriera. Completano il consiglio: Massimiliano Borghi di Cento, Paolo Poponessi di Forlì e i bolognesi Domenico Segna, Franca Silvestri e Roberto Zalambani. Confermato l'assistente ecclesiastico, don Marco Baroncini della diocesi di Bologna.
In un tempo di crisi di tante associazioni, qual è il mandato dell’Ucsi?
Il suo compito principale è fare formazione. Che non vuol dire soltanto organizzare corsi per giornalisti in collaborazione con l’Ordine professionale, ma anche e soprattutto dare gli strumenti per poter vivere alla luce del Vangelo la nostra missione di comunicatori.
Unione cattolica stampa italiana: che cosa caratterizza un giornalista cattolico?
Faccio mie le parole di monsignor Zuppi pronunciate nell’intervento al nostro Congresso: “La sfida per un giornalista cattolico è comunicare in maniera efficace, ma senza scendere al di sotto di un certo livello di professionalità anche se questo porta a qualche «mi piace» o qualche follower in meno sui social media”.
Che iniziative promuove l’Ucsi in regione?
Sul territorio regionale le nostre proposte sono molto varie: corsi di formazione organizzati con l'Ordine e in collaborazione anche con gli Uffici comunicazioni sociali e la Fisc, convegni, momenti più spirituali e pellegrinaggi, eventi legati al nostro passato. L'intenzione per questo mandato che abbiamo appena iniziato è di andare nelle diocesi a incontrare le varie realtà per provare a mettere in piedi collaborazioni non sporadiche.
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