Il 2 aprile 2005 moriva Giovanni Paolo II, il papa della gioventù

Quattordici anni fa moriva Giovanni Paolo II, il papa fondatore della Gmg (Giornata mondiale della Gioventù).

Karol Wojtyla fu eletto al soglio pontificio il 16 ottobre 1978, in seguito al brevissimo ma intenso pontificato di Giovanni Paolo I che morì, improvvisamente, dopo soli 33 giorni dalla sua elezione a successore di Pietro.

La frase con la quale esordì presentandosi alla gente riunita in Piazza San Pietro, la famosa “Se mi sbaglio mi corrigerete”, lo rese caro al cuore della folla che guardò con simpatia e affetto quell’uomo venuto dalla Polonia.

È annoverato come uno dei papi più amati e longevi nella storia della Chiesa. Infatti, la sua missione come vicario di Cristo e pastore di tutta la Chiesa è durata ben 26 anni. Spese molte delle sue energie a combattere la minaccia del comunismo, di cui aveva sperimentato direttamente gli effetti catastrofici durante la sua esperienza dapprima come vescovo e poi quale arcivescovo della città di Cracovia; non mancò di pronunciarsi anche nei confronti del sistema economico capitalista e della sua deriva consumistica che rappresentano un serio pericolo per i popoli: si pensi al fenomeno delle disuguaglianze sociali che alla lunga minano la libertà e la dignità umane. Va ricordato anche il suo impegno a difesa dell’enorme valore della vita umana e della sua inviolabilità.

Tra i suoi scritti più importanti troviamo le encicliche “Laborem exercens” (1981), incentrata sulla tematica del lavoro; “Sollicitudo rei socialis” (1987) che affronta la questione sociale e lo sviluppo umano, rifacendosi alla “Populorum progressio” di Paolo VI pubblicata vent’anni prima; “Centesimus annus” (1991), promulgata nella ricorrenza dei cent’anni della “Rerum novarum” di Leone XIII, quest’ultimo primo documento per mezzo del quale la Chiesa iniziò ad interessarsi e a spendersi per la questione sociale; “Evangelium vitae” (1995), enciclica scritta a difesa della vita umana; da ultima la “Fides et Ratio” (1998) che affronta il rapporto e l’apporto vicendevole tra fede e ragione.

Giovanni Paolo II fu un papa molto legato ai giovani tanto da sancire questo rapporto di comunione attraverso l’istituzione della Giornata mondiale della Gioventù nel 1985. Nella Lettera apostolica “Dilecti amici”, del 31 marzo del medesimo anno, viene messo in risalto il ruolo fondamentale che le giovani generazioni rivestono per l’intera società: “Voi, giovani, incarnate appunto questa giovinezza: voi siete la giovinezza delle nazioni e delle società, la giovinezza di ogni famiglia e dell’intera umanità; voi siete anche la giovinezza della Chiesa. Tutti guardiamo in direzione vostra, poiché noi tutti, grazie a voi, in un certo senso ridiventiamo di continuo giovani. Pertanto, la vostra giovinezza non è solo proprietà vostra, proprietà personale o di una generazione: essa appartiene al complesso di quello spazio, che ogni uomo percorre nell’itinerario della sua vita, ed è al tempo stesso un bene speciale di tutti. È un bene dell’umanità stessa. In voi c’è la speranza, perché voi appartenete al futuro, come il futuro appartiene a voi”.

Infine, un breve accenno al viaggio che lo portò nella città di Cesena nelle giornate dell’8 e del 9 maggio 1986 con la visita in Piazza del Popolo dove incontrò la cittadinanza, il momento di preghiera inginocchiato innanzi all’altare della Madonna del Popolo, l’incontro con le religiose di tutta la zona della Romagna avvenuto nella Basilica di Santa Maria del Monte, luogo dove risiedette durante la sua permanenza, e da ultima la celebrazione della messa all’Ippodromo davanti a una folla di migliaia di fedeli.

Nello foto sotto di Sandro e Urbano fotografi, un momento della visiata nel 1986 a Ravenna