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La statua di San Gregorio di Narek arriva nei Giardini Vaticani, tra ecumenismo e 'genocidio armeno'

L’idea di offrire alla Città del Vaticano e a Francesco la statua bronzea di Gregorio di Narek che verrà inaugurata è affiorata due anni fa, durante il viaggio in Armenia del Pontefice

Armenpress

Giovedì prossimo, 5 aprile, il Papa inaugurerà nei Giardini Vaticani una statua di bronzo, che raffigura l’eroe della cultura armena, san Gregorio di Narek, dottore della Chiesa, ponte tra Oriente e Occidente, simbolo dell’ecumenismo. L’inaugurazione  – informa l’Ambasciata di Armenia presso la Santa Sede – si svoglerà alle ore 12, alla presenza di Serzh Sargsyan, presidente della Repubblica d’Armenia, di Sua Santità Karekin II, patriarca supremo e Catholicos di tutti gli Armeni e Sua Santità Aram I, Catholicos della Grande Casa di Cilicia. L’artista che ha realizzato l’opera si chiama David Erevantsi. L’opera bronzea è stata realizzata in una fonderia nella Repubblica Ceca ed è stata resa possibile grazie al sostegno finanziario dell’ambasciatore armeno presso la Santa Sede Mikayel Minasyan e di Arthur Dzhanibekyan. Ne sono state prodotte due copie, una per i Giardini Vaticani e l’altra destinata ai giardini del Catolicossato di Etchmiadzin. “L’arte diventa così un messaggio di fratellanza capace di unire Chiese sorelle”, si legge nel comunicato.

L’idea di offrire alla Città del Vaticano e a Francesco la statua bronzea di Gregorio di Narek che verrà inaugurata è affiorata due anni fa, durante il viaggio in Armenia del Pontefice, quando il presidente Sargsyan ha donato al Santo Padre una piccola statua bronzea del santo con l’auspicio di poterla vedere un giorno nei Giardini Vaticani molto più in grande. Gregorio di Narek è stato un poeta, un monaco, un teologo, un filosofo, un mistico e un santo (951-1010). E’ considerato una figura centrale, quasi eroica, della storia dell’Armenia per avere  modellato il pensiero orientale cristiano. Per certi versi, dal punto di vista intellettuale, può essere  paragonato ad un Dante Alighieri e per questo dagli studiosi è considerato un ponte eccezionale tra Oriente e Occidente. Papa Francesco lo ha elevato alla dignità di Dottore della Chiesa Universale il 12 aprile 2015 con apposita lettera apostolica, annunciata il giorno stesso durante la messa speciale celebrata a San Pietro alla presenza di Karekin II, Aram I e Nerses Bedros XIV, patriarca di Cilicia degli Armeni cattolici.

Fonte: Sir
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