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Papa Francesco ai giovani: uscire dalla logica del “sempre è stato fatto così”

“Un uomo, una donna che non rischia, non matura. Un’istituzione che fa scelte per non rischiare rimane bambina, non cresce”. Lo ha detto ai 300 presenti, a braccio, il Papa, che nella parte finale del suo discorso di apertura al Pre-Sinodo dei giovani “Rischiate, accompagnati dalla prudenza, dal consiglio, ma andate avanti. Senza rischiare, sapete cosa succede a un giovane? Invecchia! Va in pensione a 20 anni! Un giovane invecchia e anche la Chiesa invecchia”.

(foto: agen SIR)

“Un uomo e una donna che non rischia non matura: un’istituzione che fa scelte per non rischiare rimane bambina, non cresce”. Lo ha detto ai 300 presenti, a braccio, il Papa, che nella parte finale del suo discorso di apertura al pre-Sinodo dei giovani: “Rischiate, accompagnati dalla prudenza, dal consiglio, ma andate avanti. Senza rischiare sapete cosa succede a un giovane? Invecchia, va in pensione a vent’anni. Un giovane invecchia e invecchia pure la Chiesa”.

“Lo dico con dolore”, ha proseguito Francesco sempre fuori testo: “Quante volte trovo comunità cristiane, anche di giovani, che sono vecchie: sono invecchiate perché avevano paura di uscire alle periferie esistenziali della vita, di uscire lì dove si gioca il futuro. Una cosa è la prudenza, che è una virtù, un’altra è la paura”. “Perciò abbiamo bisogno di voi giovani, pietre vive di una Chiesa dal volto giovane, ma non truccato”, ha spiegato il Papa: “Non ringiovanito artificialmente, ma ravvivato da dentro. E voi ci provocate a uscire dalla logica del si è sempre fatto così”. “Questo è un veleno”, ha commentato Francesco a braccio, “ma un veleno dolce, perché ti tranquillizza l’anima, ti lascia un po’ anestetizzato e non ti fa camminare”.

Restare in modo creativo nel solco dell’autentica tradizione cristiana”, la direzione di marcia indicata dal Papa: “Ai cristiani raccomando di leggere il libro degli Atti degli apostoli. La creatività di quegli uomini: sapevano andare avanti con una creatività che, se facciamo una traduzione su quello che significa oggi, ci spaventa”. “Voi create una cultura nuova, ma questa cultura non può essere sradicata”, il monito ai giovani: “Un passo avanti, ma guarda le radici. Non torni alle radici perché finiresti sotterrato, un passo avanti ma sempre con le radici”. “E le radici sono i vecchi”, ha ripetuto sempre fuori testo il Papa tornando su un tema a lui caro: “Sono bravi i vecchi! Le radici sono i nonni, sono quelli che hanno vissuto la vita e che questa cultura dello scarto li scarta, perché non servono, li manda fuori. I vecchi hanno questo carisma di portare le radici”.

Parlate con i vecchi”, il consiglio di Francesco, che ha raccontato un episodio accaduto quando, da vescovo a Buenos Aires, aveva suggerito ai giovani di andare a trovare gli anziani in una casa di riposo portando con sé una chitarra. “Un’oretta, avevo detto. Sono stati lì più di due ore, non volevano uscire, perché i vecchi hanno sentito la chitarra e si sono svegliati e i giovani hanno sentito cose che li toccavano dentro, hanno preso la saggezza e sono andati avanti”. Di qui l’attualità della profezia di Gioele: “I vecchi sogneranno e i giovani profetizzeranno”. “Noi abbiamo bisogno di giovani profeti, ma mai sarete profeti se non prendete i sogni dei vecchi, se non andate a fare sognare un vecchio perché è annoiato e nessuno lo ascolta. Fate sognare i vecchi, e questi sogni vi faranno andare avanti”.

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