Dalla Chiesa
stampa

Viaggio apostolico e ambiente

Papa in Perù: a Puerto Maldonado, no a inquinamento da idrocarburi, estrazione illegale, tratta, sfruttamento e abuso. Siete “memoria viva” della “cura della casa comune”

“Se, da qualcuno, voi siete considerati un ostacolo o un ‘ingombro’, in verità, con la vostra vita siete un grido rivolto alla coscienza di uno stile di vita che non è in grado di misurare i suoi costi”. Sono le parole del Papa dedicate alla dignità dei popoli dell’Amazzonia nell'incontro avvenuto ieri in Perù.

Foto agensir

“Se, da qualcuno, voi siete considerati un ostacolo o un ‘ingombro’, in verità, con la vostra vita siete un grido rivolto alla coscienza di uno stile di vita che non è in grado di misurare i suoi costi”. Sono le parole del Papa dedicate alla dignità dei popoli dell’Amazzonia, incontrati ieri a Puerto Maldonado, in Perù: “Voi siete memoria viva della missione che Dio ha affidato a tutti noi: avere cura della casa comune”, il tributo di Francesco, secondo il quale “esistono iniziative di speranza che sorgono dalle vostre realtà locali e dalle vostre organizzazioni e cercano di fare in modo che gli stessi popoli originari e le comunità siano i custodi delle foreste, e che le risorse prodotte dalla loro conservazione ritornino a beneficio delle vostre famiglie, a miglioramento delle vostre condizioni di vita, della salute e dell’istruzione delle vostre comunità”. Questo “buon agire”, per il Papa, “è in sintonia con le pratiche del ‘buon vivere’ che scopriamo nella saggezza dei nostri popoli”. “La difesa della terra non ha altra finalità che non sia la difesa della vita”, ha ribadito Francesco, che non ha nascosto i punti principali di discriminazione degli indigeni: “Conosciamo la sofferenza che alcuni di voi patiscono per le fuoriuscite di idrocarburi che minacciano seriamente la vita delle vostre famiglie e inquinano il vostro ambiente naturale. Parallelamente, esiste un’altra devastazione della vita che viene provocata con questo inquinamento ambientale causato dall’estrazione illegale. Mi riferisco alla tratta di persone: la mano d’opera schiavizzata e l’abuso sessuale”.

“Probabilmente i popoli originari dell’Amazzonia non sono mai stati tanto minacciati nei loro territori come lo sono ora”. È l’analisi del Papa, che nell’incontro con i popoli dell’Amazzonia a Puerto Maldonado ha ricordato che l’Amazzonia “è una terra disputata su diversi fronti: da una parte, il neo-estrattivismo e la forte pressione da parte di grandi interessi economici che dirigono la loro avidità sul petrolio, il gas, l’oro, le monocolture agro-industriali; dall’altra parte, la minaccia contro i vostri territori viene anche dalla perversione di certe politiche che promuovono la ‘conservazione’ della natura senza tenere conto dell’essere umano e, in concreto, di voi fratelli amazzonici che la abitate”. “Siamo a conoscenza di movimenti che, in nome della conservazione della foresta, si appropriano di grandi estensioni di boschi e negoziano su di esse generando situazioni di oppressione per i popoli originari per i quali, in questo modo, il territorio e le risorse naturali che vi si trovano diventano inaccessibili”, il grido d’allarme di Francesco: “Questa problematica soffoca i vostri popoli e causa migrazioni delle nuove generazioni di fronte alla mancanza di alternative locali”. “Dobbiamo rompere il paradigma storico che considera l’Amazzonia come una dispensa inesauribile degli Stati senza tener conto dei suoi abitanti”, il grido del Papa, secondo il quale è “imprescindibile compiere sforzi per dar vita a spazi istituzionali di rispetto, riconoscimento e dialogo con i popoli nativi; assumendo e riscattando cultura, lingua, tradizioni, diritti e spiritualità che sono loro propri”. Si tratta, ha spiegato Francesco, di “un dialogo interculturale in cui voi siate i principali interlocutori, soprattutto nel momento in cui si procede con grandi progetti che interessano i loro spazi. Il riconoscimento e il dialogo sarà la via migliore per trasformare le antiche relazioni segnate dall’esclusione e dalla discriminazione”.

Prima la citazione del Cantico delle Creature di San Francesco, poi le parole che da sole sintetizzano il senso del viaggio: “Ho molto desiderato questo incontro e volevo passare qui a visitarvi”. Era cominciata così la tappa in Perù di papa Francesco, seconda parte del suo 22° viaggio apostolico dopo la trasferta in Cile. “Vedo che siete venuti dai differenti popoli originari dell’Amazzonia”, il saluto di Francesco, che nell’incontro con i popoli dell’Amazzonia nel Coliseo Madre de Dios di Puerto Maldonado li ha elencati: Harakbut, Esse-ejas, Matsiguenkas, Yines, Shipibos, Asháninkas, Yaneshas, Kakintes, Nahuas, Yaminahuas, Juni Kuin, Madijá, Manchineris, Kukamas, Kandozi, Quichuas, Huitotos, Shawis, Achuar, Boras, Awajún, Wampís, tra gli altri. “Vedo anche che ci accompagnano popoli che vengono dalle Ande e son arrivati nella selva e si sono fatti amazzonici”, ha proseguito Francesco: “Grazie per la vostra presenza e perché mi aiutate a vedere più da vicino, nei vostri volti, il riflesso di questa terra”. “Un volto plurale – lo ha definito il Papa – di un’infinita varietà e di un’enorme ricchezza biologica, culturale, spirituale. Quanti non abitiamo queste terre abbiamo bisogno della vostra saggezza e delle vostre conoscenze per poterci addentrare, senza distruggerlo, nel tesoro che racchiude questa regione”. “Che Tu sia lodato, Signore, per quest’opera meravigliosa dei popoli amazzonici e per tutta la biodiversità che queste terre racchiudono!”, ha ripetuto Francesco parafrasando l’opera più celebre del santo di cui ha scelto di portare il nome. “Questo canto di lode si spezza quando ascoltiamo e vediamo le profonde ferite che porta con sé l’Amazzonia e i suoi popoli”, la denuncia del Papa: “E ho voluto venire a visitarvi e ascoltarvi, per stare insieme nel cuore della Chiesa, unirci alle vostre sfide e con voi riaffermare un’opzione convinta per la difesa della vita, per la difesa della terra e per la difesa delle culture”. Lasciata la nunziatura apostolica, il Papa è partito dall’aeroporto di Lima alle 8.30 locali (14.30 ora di Roma) diretto a Puerto Maldonado, dove è stato accolto dal vicario apostolico, mons. David Martinez de Aguirre Guinea, dal governatore e dal sindaco. Un coro di bambini l’ha accolto cantando: “Papa Francesco è amazzonico”. Poi in auto Francesco si è recato al Coliseo Madre de Dios dove, alle 10.30 locali (16.30 ora di Roma) ha incontrato circa 4mila rappresentanti di diversi popoli dell’Amazzonia.

Fonte: Sir
Tutti i diritti riservati
Papa in Perù: a Puerto Maldonado, no a inquinamento da idrocarburi, estrazione illegale, tratta, sfruttamento e abuso. Siete “memoria viva” del...
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti) disabilitato.

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento