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Papa in Thailandia: messa allo stadio di Bangkok, “discepolo missionario non è mercenario della fede né procacciatore di proseliti”

Durante l’omelia della messa nello stadio di Bangkok papa Francesco ha tracciato il ritratto dell’evangelizzatore, ripercorrendo la storia del Paese e mettendo in primo piano l’azione dei missionari.

(Foto Vatican Media/SIR)

“Il discepolo missionario non è un mercenario della fede né un procacciatore di proseliti, ma un mendicante che riconosce che gli mancano i fratelli, le sorelle e le madri, con cui celebrare e festeggiare il dono irrevocabile della riconciliazione che Gesù dona a tutti noi”.

È il ritratto dell’evangelizzatore tracciato dal Papa, che nel ricapitolare la storia del Paese – durante l’omelia della messa nello stadio di Bangkok – ha messo in primo piano l’azione dei missionari.

Sono passati 350 anni dalla creazione del Vicariato Apostolico del Siam (1669-2019), segno dell’abbraccio familiare prodotto in queste terre”, ha ricordato Bergoglio: “Due soli missionari seppero trovare il coraggio di gettare i semi che, fin da quel tempo lontano, stanno crescendo e germogliando in una varietà di iniziative apostoliche, che hanno contribuito alla vita della nazione”.

“Questo anniversario non significa nostalgia del passato, ma fuoco di speranza perché, nel presente, anche noi possiamo rispondere con la stessa determinazione, forza e fiducia”, l’invito di Francesco: “È memoria festosa e grata, che ci aiuta ad uscire con gioia per condividere la vita nuova che viene dal Vangelo con tutti i membri della nostra famiglia che ancora non conosciamo”.

Fonte: Sir
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