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Prima Giornata di preghiera per le vittime di abusi. Monsignor Ghizzoni: “Preghiera e impegno per creare ambienti sicuri”

Nella nostra diocesi di Cesena-Sarsina domani è in programma alle 21 una veglia di preghiera presieduta dal vescovo Douglas nella chiesa di Martorano (Cesena). Ora il primo obiettivo è quello di sensibilizzare le comunità

Nella foto l'arcivescovo di Ravenna-Cervia, monsignor Lorenzo Ghizzoni, presidente del Servizio nazionale tutela minori

Un’occasione per mettersi «dalla parte delle vittime», pregare per loro e assumerci la responsabilità della tutela dei piccoli come valore primario. Questo vuole essere la prima Giornata nazionale di preghiera per le vittime e per i sopravvissuti degli abusi e per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili che si celebrerà per la prima volta, domani, giovedì 18 novembre, a livello nazionale.

Nella nostra diocesi di Cesena-Sarsina è in programma alle 21 una veglia di preghiera presieduta dal vescovo Douglas nella chiesa di Martorano (Cesena). Venerdì 26 novembre alle 20,45 al cine-teatro Victor di San Vittore ci sarà la proiezione del film "Grazie a Dio" preceduto da una presentazione del nostro esperto di cinema, don Filippo Cappelli. Venerdì 3 dicembre alle 21, in seminario a Cesena si terrà un incontro su "Tutela dei minori. Conoscere e informare per prevenire gli abusi". Interverrà don Gottfried Ugolini, sacerdote della diocesi di Bolzano-Bressanone, psicologo e membro del Servizio nazionale  tutela minori. Un servizio in argomento si può leggere sul n. 40 della nostra edizione cartacea della scorsa settimana e un altro in quello in edicola da domani, il n. 41.

La Giornata di domani è il segno di un lavoro più profondo, di prevenzione, formazione e costruzione di ambienti ecclesiali sicuri che è il vero obiettivo dell’azione del Servizio Tutela minori della Cei. Facciamo il punto con l’arcivescovo Lorenzo che è presidente del Servizio Tutela minori anche a livello nazionale.

Monsignor Ghizzoni, cosa significa una Giornata di questo genere per la nostra Chiesa?

È una Giornata promossa in corrispondenza della Giornata europea per la protezione dei minori che tenta di mettere insieme vari aspetti: anzitutto è una Giornata di preghiera per le vittime (un termine che dà un senso di definitività) e i sopravvissuti (che invece dà l’idea che si può uscire e reagire) degli abusi e un’occasione per prenderci la responsabilità della tutela. Tra l’altro, al paragrafo 6 del documento preparatorio per il sinodo dei vescovi, si dice chiaramente che «Non possiamo dimenticare la sofferenza vissuta da minori e persone vulnerabili a causa di abusi sessuali, di potere e di coscienza commessi da un numero notevoli di chierici e persone consacrate». «Per troppo tempo quello delle vittime è stato un grido che la Chiesa non ha saputo ascoltare a sufficienza. Si tratta di ferite profonde, che difficilmente si rimarginano, per le quali non si chiederà mai abbastanza perdono e che costituiscono ostacoli, talvolta imponenti, a procedere nella direzione del ‘camminare insieme’».

In pratica, è uno dei presupposti del sinodo? 

È messo in relazione a uno specifico tema di cui si parlerà nel sinodo, che è l’esercizio dell’autorità nella Chiesa che in certi casi si è tradotto in abuso e una forma di abuso è proprio la violenza e la sopraffazione verso i piccoli e i più vulnerabili.

Come verrà celebrata questa Giornata?

Molte diocesi hanno in programma Veglie oppure si pregherà per le vittime nella domenica precedente il 18 novembre (perché quella successiva si celebra la Gmg). Uscirà del materiale, con dei testi, una preghiera (vedi box in alto) e alcune intenzioni di preghiera per le vittime, per le famiglie, per chi ha responsabilità pastorali.

Una Giornata che capita subito dopo la pubblicazione dell’inchiesta sugli abusi in Francia che ha risvolti drammatici…

In quel dossier si parla di 216mila casi stimati, una cifra tendenziale che, si legge nel dossier stesso, ha un margine di errore di 50mila. Sono state valorizzate le testimonianze di chi ha denunciato abusi commessi negli ultimi 70 anni, un arco di tempo molto ampio. A partire da quelle testimonianze sono state fatte stime, comparando questi dati con quelli di altri Paesi. Ne emerge un dato del 20%di ragazze fino ai 18 anni che hanno subito una qualche forma di abuso e del 14% di ragazzi. Un dato importante, che parla di un fatto grave. Ma questi dati, statisticamente, sono in linea con quello che già si sapeva. C’è chi dice che questo dossier è “un’apocalisse” e certamente ha messo in luce un fenomeno grave che però ha altre ricadute, non solo in ambito ecclesiale. Il dossier stima che il 4% sono vittime di esponenti della Chiesa cattolica, circa il 3% dei sacerdoti. E anche questo era un dato noto.

Da quando è partito il lavoro dei servizi Tutela minori nelle diocesi, molto è stato fatto. Qual è il prossimo obiettivo?

Il primo obiettivo ora è sensibilizzare le comunità, le parrocchie e tutto il popolo di Dio alla tutela dei minori per fare verità e rendere giustizia alle vittime. Vogliamo coinvolgere i principali responsabili della pastorale perché si creino ambienti sicuri a livello ecclesiale e soprattutto perché si selezionino e si formino persone “sicure”. Questo vale per i sacerdoti, nella formazione in seminario, come per i laici. Non possiamo più lasciare entrare persone che mettano a rischio i piccoli. Per fare questo occorre formare persone che si occupino di questo tema. Un’azione pastorale, a tutti gli effetti.

Qual è l’ostacolo più grande che incontrate, a parlare di questi temi?

L’ostacolo principale è la lunghissima abitudine a tenere coperti questi reati o a considerarli come peccati, da affrontare solo a livello morale o personale. Una mentalità che impediva di mettersi dalla parte delle vittime. In nome dello scandalo, si evitava di affrontare e denunciare questi fatti e per questo persone hanno continuato ad essere vittimizzate e a subire violenza.

Numero di cellulare del centro di ascolto in diocesi di Cesena-Sarsina: 371 45 21 115

La Preghiera proposta dal Servizio nazionale Tutela Minori per la Giornata

Padre, fonte della vita, con umiltà e umiliazione ti consegniamo la vergogna e il rimorso per la sofferenza provocata ai più piccoli e ai più vulnerabili dell’umanità e ti chiediamo perdono.

Signore Gesù, Figlio venuto a rivelare la misericordia del Padre, ti affidiamo tutti coloro che hanno subito abusi di potere, spirituali e di coscienza, fisici e sessuali, le loro ferite siano risanate dal balsamo della tua e della nostra compassione, trovino accoglienza e aiuto fraterno, i loro cuori siano avvolti di tenerezza e ricolmi di speranza.

Spirito Santo, fuoco di amore, ti preghiamo per le nostre comunità ecclesiali, chiamate ad impegnarsi in un discernimento profondo sulle proprie omissioni e inadempienze, siano case accoglienti e vere e si rafforzi l’impegno di tutti per tutelare i più piccoli e vulnerabili. Trinità Santa, fonte di comunione e di tenerezza, aiutaci a spezzare le catene della violenza e della colpa, squarcia i nostri silenzi e facci ascoltare le grida di dolore delle vittime di abusi e delle loro famiglie, aiutaci ad accompagnarli facendo verità fino in fondo nel cammino della giustizia e della riparazione, affinché anche dal buio della terra, minacciata dal peccato, ma avvolta dalla luce della Pasqua, germoglino semi di guarigione e di rinascita. Perché la vita del Regno si manifesti in noi. Amen.

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