"AgriRomagna" torna in edicola, e questa volta per le feste

Il Natale è alle porte e storicamente la tavola degli italiani si arricchisce di pietanze che richiamano la tradizione strizzando l’occhio alle innovazioni della cucina mondiale. Per molti la scelta migliore è puntare sui sapori da tutti conosciuti e condivisi: niente invenzioni stravaganti o test, per questi è necessario muoversi per tempo. Farli alle spese di parenti e amici il giorno di Natale non è mai una buona idea. Ed ecco allora che vince la tradizione, tanto in casa quanto nelle cucine dei grandi chef. È questo il caso del mastro pasticcere riminese Roberto Rinaldini che ha lanciato il nuovo panettone dal nome goliardico, che farà gola agli amanti dei marron glacé e delle albicocche. Si sa, non è Natale senza panettone e non c’è panettone senza una tavola popolata dalla famiglia che in attesa della nascita di Gesù si riunisce il 24 dicembre sera per il tanto atteso cenone. Questo decimo numero di AgriRomagna dell’anno 2018 è dedicato in parte proprio alle festività natalizie, ghiotta occasione per stare insieme, ma anche per promuovere il territorio e i suoi prodotti. Se proprio si deve parlare di regali è bene farlo con prodotti della terra. A quanto pare, infatti, l’ondata mediatica che ha visto chef e cuochi protagonisti sui palcoscenici di tutte le televisioni nazionali e internazionali, avrebbe condizionato anche gli “spettatori”, tanto che tra i regali più richiesti e attesi sotto l’albero ci sarebbero corsi di cucina accompagnati spesso da un buon vino. Il 2018 è stato – ed è ancora – l’anno del cibo italiano e se da un lato i prodotti emiliano romagnoli sono volati nel mondo, per ultimo a Toronto, in Canada, dall’altro è stata anche un ottima annata per il comparto vitivinicolo che con i suoi 24 mila ettari dedicati in tutta la Romagna ha registrato, sulla base dei dati elaborati da Cia Romagna, una produzione in crescita del 43 per cento rispetto al 2017.