Il Disegno in vacanza in montagna. Un esempio di solidarietà vissuta e non sbandierata

In vacanza a Levico Terme, in provincia di Trento. Un bel posto, giusto per stare assieme, come avviene da 33 anni. È anche questo "Il Disegno", associazione fondata diverso tempo fa da alcuni giovani cesenati su impulso del compianto don Ezio Casadei, uno dei fondatori del movimento di Comunione e liberazione a Cesena. Il primo presidente fu un giovane di allora, Piero Biondi.

Oggi guida "Il Disegno" Andrea Alberti. Dalla vacanza ieri ha inviato alcuni scatti e una testimonianza di un ospite che dice più di mille altre parole. Certo è che molte persone, ogni anno sempre di più, decidono di dedicare parte delle proprie ferie per condividerle con chi le ferie non se le può permettere soprattutto a causa di forti invalidità. Come scrive qui sotto Mario Dupuis, fondatore della comunità "Ca Edimar" per ragazzi difficili e madri sole, si tratta di "tutti volontari che si pagano la vacanza", ma che "non vanno a portare gli handicappati in vacanza (e poi faranno la loro) ma vanno in vacanza portandosi questi 40 preziosi aggli occhi di Dio". Un esempio per tutti: quasi 150 persone insieme (ci sono professionisti di ogni genere, medici, ingegneri, architetti, professori...), con gli occhi che guardano verso l'Alto e nell'altro vedono stampato il volto di Dio.

Di seguito il testo di Dupuis. Un testo che merita di essere letto.

"Nella carità la memoria diventa opera". Stamane leggevo questa lezione di Don Giussani del 1987 inserita nel libro "La convenienza umana della Fede" in cui egli riafferma che è "la memoria di Cristo che rende estremamente concreti ed estremamente vigilanti su tutte le condizioni del vivere e rende la nostra vita sensibile al fenomeno dei bisogni umani."
Due ore dopo questo io l'ho toccato con mano andando a trovare, invitato dal responsabile Andrea Alberti, una comunità di Cesena in vacanza a Levico. Un comunità che si chiama "Il Disegno": mi sono trovato 140 persone di cui 40 portatori di handicap anche gravi che un gruppo di famiglie, anche giovani con figli piccoli, di adulti e di studenti si portano in vacanza con loro. Tutti volontari che si pagano la vacanza, perché non vanno a portare gli handicappati in vacanza (e poi faranno la loro) ma vanno in vacanza portandosi questi "40 preziosi agli occhi di Dio". C'è chi sta in cucina, chi fa le pulizie quotidiane di bagni, camere e spazi comuni, chi sta più direttamente con i portatori di handicap. E questo dura da molti anni e ogni anno sempre più portatori di handicap chiedono di andare con loro e sempre più adulti chiedono di partecipare ad una vacanza così. Guardandoli e ascoltandoli si capisce che non puoi dire "che bravi! che coraggiosi!!": puoi solamente toccare con mano fino a che punto di tenerezza e attenzione all'altro porta la memoria di Cristo presente che trascina con sé anche chi (e ci sono) non Lo riconosce o non Lo conosce ancora, ma non può non accusare il colpo di una verità palpabile e gustabile con il buon vino sangiovese che ho bevuto a pranzo. Di questo "cristianesimo ha bisogno il mondo, di questo "cammino nello sguardo" per gustare la verità abbiamo bisogno tutti. Grazie di questa occasione di verifica della Fede che mi avete offerto".