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Giornata mondiale della pace

Il primo gennaio la Marcia della pace a Cesena

Il 31 in Cattedrale a Cesena il canto del Te Deum

La Cattedrale di Cesena, dall'alto. Foto Giuseppe Mariggiò

Lunedì 31 dicembre, ultimo giorno dell’anno, alle 18 in Cattedrale a Cesena si terrà una celebrazione per ringraziare il Signore di tutti i benefici elargiti nel 2018. La celebrazione sarà presieduta dal vescovo Douglas. Si terrà anche il canto del "Te Deum".

Martedì 1 gennaio 2019, solennità di Maria Santissima, Madre di Dio, e Giornata della pace. Il tema proposto quest’anno da papa Francesco è “La buona politica è al servizio della pace”.

Le Messe in Cattedrale ci saranno secondo il consueto orario festivo. Alle 15 ci sarà, come ormai da lunga tradizione, la Marcia della pace, con raduno presso la chiesa di San Domenico. Dopo aver percorso viale Mazzoni, via P. Battistini, via fratelli Rosselli, via Cesare Battisti, corso Mazzini, piazza Giovanni Paolo II, la Marcia si concluderà in Cattedrale. Qui verranno proposte alcune testimonianze. E sempre in Cattedrale alle 18 la Messa sarà presieduta dal vescovo Douglas. 

Di seguito un brano del messaggio di papa Francesco per la 52esima Giornata mondiale della pace.

La ricerca del potere ad ogni costo porta ad abusi e ingiustizie. La politica è un veicolo fondamentale per costruire la cittadinanza e le opere dell’uomo, ma quando, da coloro che la esercitano, non è vissuta come servizio alla collettività umana, può diventare strumento di oppressione, di emarginazione e persino di distruzione”, questo il monito di Francesco, che cita la definizione di speranza che ne dà Charles Peguy: “Un fiore fragile che cerca di sbocciare in mezzo alle pietre della violenza”. Poi la citazione di San Paolo VI: “Prendere sul serio la politica nei suoi diversi livelli – locale, regionale, nazionale e mondiale – significa affermare il dovere dell’uomo, di ogni uomo, di riconoscere la realtà concreta e il valore della libertà di scelta che gli è offerta per cercare di realizzare insieme il bene della città, della nazione, dell’umanità”. “La funzione e la responsabilità politica costituiscono una sfida permanente per tutti coloro che ricevono il mandato di servire il proprio Paese, di proteggere quanti vi abitano e di lavorare per porre le condizioni di un avvenire degno e giusto”, scrive il Papa: “Se attuata nel rispetto fondamentale della vita, della libertà e della dignità delle persone, la politica può diventare veramente una forma eminente di carità”. “Offrire la pace è al cuore della missione dei discepoli di Cristo”, ricorda ancora Francesco: “E questa offerta è rivolta a tutti coloro, uomini e donne, che sperano nella pace in mezzo ai drammi e alle violenze della storia umana. La ‘casa’ di cui parla Gesù è ogni famiglia, ogni comunità, ogni Paese, ogni continente, nella loro singolarità e nella loro storia; è prima di tutto ogni persona, senza distinzioni né discriminazioni. È anche la nostra ‘casa comune’: il pianeta in cui Dio ci ha posto ad abitare e del quale siamo chiamati a prenderci cura con sollecitudine”.

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