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Il vescovo Douglas al Corpus Domini: "Non viene meno la nostra speranza"

Ieri sera la processione per le vie del centro città, a Cesena. La fotogallery dell'evento realizzata da Pier Giorgio Marini

Foto di Pier Giorgio Marini

Di seguito pubblichiamo l'omelia pronunciata dal vescovo Douglas ieri sera in Cattedrale, a Cesena, durante la solenne celebrazione eucaristica per il Corpus Domini. Molti numerosi i fedeli che hanno preso parte alla celebrazione in Cattedrale e alla processione lungo le vie del centro storico. 

In fondo all'omelia, riportiamo la preghiera che monsignor Regattieri ha recitato al termine della processione, davanti a Gesù eucaristia. 

Abbiamo ascoltato il racconto più antico della istituzione dell’Eucaristia (Cfr 1 Cor 11, 23-26). Il Signore Gesù prese del pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede ai discepoli. Furono gli stessi gesti compiuti da Lui, come abbiamo ascoltato nel vangelo (Cfr Lc 9, 11b-17), presumibilmente su un prato della Galilea. Ma un dono così grande come il pane spezzato per i cinquemila, cade in un luogo, in una situazione e in una realtà di grande povertà, di debolezza e di fragilità. Per questo emerge ancora di più la potenza della Grazia che supera i limiti umani. Tale fragilità è descritta dall’evangelista Luca con tre annotazioni. Una temporale: il giorno cominciava a declinare; una geografica: siamo in un deserto; e una materiale: abbiamo solo cinque pani e due pesci: cosa possiamo fare noi, visto che tu, Gesù, ci hai detto che dobbiamo essere noi a dare da magiare a tanta gente!

    “Il giorno cominciava a declinare”

“Il giorno cominciava a declinare”. E’ ormai buio. E’ significativo che Luca dica la stessa cosa, alla fine del vangelo, nel racconto dei due discepoli di Emmaus. Poiché si faceva ormai notte, invitarono il Viandante misterioso a fermarsi con loro nella locanda (Cfr Lc 24, 29). Annotava anche Giovanni la stessa cosa nel raccontare il tradimento di Giuda: preso il boccone uscì dal cenacolo: “ed era notte” (Gv 13, 30).  Anche per noi è notte: siamo infatti dentro a una terza guerra mondiale, a pezzi, come ci avverte papa Francesco.  

 

    “Siamo in una zona deserta”

Ancora: “Siamo in una zona deserta”. Il deserto del mondo assume volti diversi: il volto delle guerre, il volto delle malattie e della pandemia, il volto della fame, il volto della siccità, il volto della denatalità, il volto delle violenze, il volto delle ingiustizie, il volto della nostra casa comune deturpato, inquinato, maltrattato, il volto della solitudine e dello scarto degli anziani, il volto del rifiuto della vita nascente, il volto di una gioventù senza prospettive alte…

 

“Non abbiamo che cinque pani e due pesci”

“Non abbiamo che cinque pani e due pesci”. Noi con le nostre forze non andiamo molto lontano. Siamo pochi, piccoli, ci sembra di essere impari davanti alle sfide sempre nuove del mondo. Non siamo preparati. Siamo come dei pescatori che possiedono solo una piccola e modesta imbarcazione e c’è da affrontare la vastità del mare… Come ha scritto papa Francesco nell’ Evangelii gaudium: siamo “piccoli” (n. 216).

   L’eccedenza dell’amore

Ma alla fine “tutti mangiarono a sazietà” (Lc 9, 17) e di pane e di pesci avanzarono dodici ceste, dice il testo evangelico. Se abbiamo Lui, Gesù, abbiamo tutto. Cosa cerchiamo? Lui è l’abbondanza, Lui è la pienezza. Il tutto che è Gesù è concentrato nell’Eucaristia. “Nella santissima eucaristia – afferma un testo conciliare - è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra pasqua, lui il pane vivo che, mediante la sua carne vivificata dallo Spirito Santo e vivificante dà vita agli uomini i quali sono in tal modo invitati e indotti a offrire assieme a lui se stessi, il proprio lavoro e tutte le cose create. Per questo l'eucaristia si presenta come fonte e culmine di tutta l'evangelizzazione” (Presbyterorum ordinis, 5).

Ecco la speranza che non viene meno. Abbiamo Lui, ci bastano quei pochi pani. Ci basta quel piccolo pezzetto di pane nel quale però è racchiuso tutto il senso della vita, del mondo e della storia e di ciascuno di noi.

Non solo: quel piccolo pezzetto di pane di cui fra poco ci nutriremo e che porteremo per le vie della nostra città, è la forza della nostra comunione, della nostra fraternità. Nutre e consolida le nostre relazioni fraterne. Questa è la nostra forza. Siamo piccoli, ci ha ricordato il Papa. Poi aggiunge: “Ma forti” (Evangelii gaudium, 216). È la forza che viene da Lui, il Cristo. Come Elia profeta: Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio” (1Re 19, 8).

 

 

 

PREGHIERA DAVANTI A GESU’ EUCARISTIA

 

 

O Cristo, Signore nostro,

siamo qui davanti  a Te:

Ti adoriamo

realmente presente nelle specie eucaristiche

e Ti ringraziamo

per questo dono prezioso

e perché ci hai resi degni di stare alla Tua presenza

a celebrare il sacrificio del Tuo amore

unendoci a Te nell’offerta al Padre.

Non Tu unito a noi,

ma noi, per Tua grazia,

uniti a Te, ammessi

a partecipare alla Tua vita divina.

Hai camminato con noi

per le vie della nostra città;

sei entrato nella nostra vita: Grazie!

 

Sei Tu il pane della vita,

della nostra vita,

dissipata e distratta,

sottoposta alla frammentazione e alla dispersione.

 

Tu sei garanzia di unità!

 

Sei Tu il pane della gioia,

della nostra gioia

che andiamo affannosamente cercando,

percorrendo spesso vie sbagliate.

 

Tu sei certezza di felicità!

 

Sei Tu il pane della consolazione,

della nostra consolazione.

Quando gli uomini, le cose, la storia

sono causa di tribolazioni e angustie

 

Tu sei porto di serenità!

 

Sei Tu il pane della speranza,

della nostra speranza.

Nei giorni in cui tutto sembra crollare

offri un antidoto alla disperazione.

 

Tu sei farmaco di immortalità!

 

Sei Tu il pane della pace,

della nostra pace.

Nelle divisioni e nei contrasti,

nelle contese e nelle chiusure

 

Tu  sei fonte di riconciliazione!

 

Sei Tu il pane della fraternità,

della nostra fraternità.

Nel difficile ma esaltante camminare insieme

 

Tu sei approdo di unità e di comunione!

 

Sei tu, Signore,

il pane degli angeli

il cibo di noi pellegrini.

O pio Pellicano,

purificaci;

una sola goccia del Tuo Sangue salva il mondo.

 

Tu, nella comunione del Padre

e dello Spirito Santo,

vivi e regni nei secoli dei secoli

Amen

Di seguito la fotogallery dell'evento

foto Corpus Domini

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Il vescovo Douglas al Corpus Domini: "Non viene meno la nostra speranza"
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