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invasione da parte russa

Il vescovo Douglas alla Messa con gli ucraini: "Il Signore doni la pace e converta i cuori di chi decide la sorte dei popoli"

"Penso ai vostri mariti, ai vostri figli e ai vostri nipoti", ha aggiunto monsignor Regattieri nell'omelia pronunciata davanti a tante badanti che operano nel nostro territorio. "Vin ringraziamo anche per questo vostro servizio", ha detto il presule

Il vescovo Douglas con il parroco della comunità ucraina, don Vasyl, durante la Messa di questa mattina celebrata nella chiesa di sant'Anna in piazza del popolo a Cesena

Tante lacrime, questa mattina, nella chiesa di sant'Anna, in piazza del Popolo, a Cesena, per la Messa in rito bizantino presieduta dal vescovo Douglas. "È la prima volta per me - dice monsignor Regattieri nel pronunciare l'omelia durante la quale non sa trattenere la commozione -. Sono molto contento di essere qui in mezzo a voi a celebrare la santa Eucaristia. La mia presenza vuole essere un segno di vicinanza a voi in questi giorni così drammatici per la vostra terra. È anche un gesto di ringraziamento per il servizio che fate nelle nostre case e la presenza di tanti di rito romano lo dimostra (tra gli altri erano presenti il consigliere comunale Enrico Castagnoli e i responsabili diocesani della pastorale familiare, i coniugi Mila e Giancarlo Guiducci, ndr). La Diocesi vi è molto vicina in questo momento".

La piccola chiesa è gremita di tanti ucraini, in maggioranza donne che svolgono la mansione di badante nelle famiglie cesenati. Ci sono anche alcuni uomini e qualche bambino, segno di alcune famiglie intere che sono emigrate nel nostro territorio. "Penso ai vostri mariti - prosegue il vescovo mentre in tanti piangono non riuscendo a nascondere le ferite aperta dall'invasione russa - ai vostri figli e ai vostri nipoti. Il Signore doni la pace e converta i cuori di chi decide la sorte dei popoli".

Poi, commentando le letture del giorno, monsignor Regattieri aggiunge: "Il Signore ci invita al digiuno e alla preghiera. Ci chiede una fede autentica, del cuore. Ci domanda la preghiera, l'elemosina e il digiuno. Noi tutti siamo chiamati ad amare, a volere bene al Signore e ai fratelli. A voler bene al Signore colendo bene ai fratelli. Vi invito a vivere un cristianesimo del cuore. E nel frattempo vi assicuro vicinanza e preghiere per la vostra comunità e le vostre famiglie che avete lasciato nel vostro Paese". 

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