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Il vescovo Douglas alla Via Crucis: "Tutto è compiuto, ma non tutto è finito"

Nel Venerdì Santo, presieduta da monsignor Regattieri, si è svolta la Via Crucis dalla chiesa di San Domenico alla Cattedrale

La Via Crucis di questa sera lungo via Zeffirino Re

Due stazioni nella chiesa di San Domenico e due in Cattedrale. Così si è svolta la Via Crucis che è tornata per le vie della città dopo due anni di assenza.

Il vescovo Douglas ha presieduto il rito che è stato animato dal movimento di Comunione e liberazione con canti, letture e meditazioni. 

Di seguito riportiamo l'intervento che monsignor Regattieri ha tenuto prima dell'adorazione della Croce. 

1. “Dalle sue piaghe siamo stati guariti”

“Dalle sue piaghe siamo stati guariti” (1 Pt 2,24). Termina così l’inno cristologico che leggiamo nella prima lettera di Pietro, dove l'apostolo cita un verso di Isaia. Eravamo feriti. Le sue ferite ci hanno guarito. Come possono delle ferite guarire altre ferite? Sì, perché le nostre ferite sono il segno e la conseguenza del male, del nostro peccato; le sue ferite invece, quelle che ora contempliamo sul corpo del nostro beneamato Gesù crocifisso, sono il segno della bontà, dell’amore e il segno del Bene. E siccome la Grazia sovrabbonda là dove abbonda il peccato (Cfr Rm 5,20), l’Amore ha sempre la meglio sul male. Commenta san Bernardo: “Attraverso le ferite del corpo si svela il mistero del cuore, si manifesta il grande sacramento dell’amore. (…) In che modo la misericordia si manifesta attraverso le ferite? Dove più chiaramente che nelle tue ferite avrebbe potuto risplendere che tu, o Signore, sei dolce e mite, e pieno di misericordia? Nessuno infatti ha maggior amore di chi dà la sua vita per i votati alla morte” (Discorso sul Cantico dei cantici, 61, 3-5). Perciò con san Pietro diciamo anche noi con fede: per le sue piaghe siamo stati guariti.

 

2. L’Ora di Gesù

Le ferite del Signore rimandano all’Ora di Gesù. Giovanni, più degli altri evangelisti, è molto attento all’Ora di Gesù. A Cana di Galilea, a sua madre che lo sollecitava a intervenire nella festa nuziale dice: “Non è ancora giunta la mia ora” (Gv 2,4). Nel dialogo serrato coi farisei per due volte Giovanni annota: “Gesù fuggì perché non era ancora giunta la sua ora” (Gv 7, 30; 8, 20). Finalmente nel giardino, Gesù inizia la sua preghiera con questa espressione: “Padre è venuta l’ora” (Gv 17,1).

E l’ora di Gesù è la manifestazione piena e definitiva della gloria di Dio. Che la croce sia espressione della gloria di Dio, non è facile capirlo, ma accettarlo sì, anche nella nostra vita. Solo lo Spirito ce lo può far capire. Quello Spirito che proprio sulla croce, come attesta Giovanni, è stato effuso sull’umanità.

 

3. “È compiuto”, ma  non tutto è finito!

Sulla croce una delle sette parole di Gesù è: “È compiuto” (Gv 19,30). Ma non tutto è finito. L’Ora  di Gesù apre a un nuovo cammino. Inizia una nuova vita. Sulla croce Gesù, dice san Giovanni, consegnò lo spirito” (Gv 19, 30). Consegnò lo spirito. Non vuol dire solo che morì, ma che effuse lo Spirito. Effuse lo Spirito. E così inizia un nuovo cammino. È il cammino della Chiesa. Inizia la Chiesa, nata qui sulla croce. E subito l’evangelista annota che dal fianco squarciato di Gesù esce sangue e acqua (Cfr G v 19, 34); che, come afferma la tradizione, sono i simboli del Battesimo e dell’Eucaristia; le fonti a cui si abbevera quotidianamente la Chiesa, la comunità dei credenti. Sono le sorgenti vitali della Chiesa, senza delle quali essa muore.

Le piaghe del Signore guariscono le nostre piaghe, ma danno inizio a un nuovo percorso, la sua Ora, lo Spirito effuso: tutto questo noi oggi, in questo giorno santo e solenne, celebriamo;  pieni di stupore spirituale ci abbeveriamo a queste cose belle della nostra fede. Il cammino quaresimale la Chiesa lo ha iniziato accogliendo l’invito a guardare al sangue di Cristo. È san Clemente I, papa (sec. I) a farlo con queste parole: “Teniamo fissi gli occhi sul sangue di Cristo, per comprendere quanto sia prezioso davanti a Dio suo Padre: fu versato per la nostra salvezza” (Ai Corinzi, cap, 7,4). E ora, concludendo il percorso quaresimale siamo posti davanti al sangue di Gesù. Teniamo fissi i nostri occhi sul suo sangue; comprenderemo e accoglieremo il suo amore per noi.

Via Crucis Venerdì Santo 2022

Fotogallery di Pier Giorgio Marini

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