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Il vescovo Douglas alla veglia pasquale: "La nostra esperienza di fede è una grande festa"

"La vita cristiana, la vita nuova che in questa celebrazione i nostri fratelli catecumeni hanno ricevuto, sta tutta qui: nell’ascoltare, nel cercare, nell’aprire a Lui che bussa e nel sedersi con Lui a tavola", ha aggiunto il presule

Il vescovo Douglas durante la Messa crismale di mercoledì scorso, in Cattedrale a Cesena. Foto di Carlo Casali

Di seguito pubblichiamo il testo dell'omelia che il vescovo Douglas ha pronunciato questa sera durante la Messa della veglia pasquale che si è tenuta in Cattedrale, a Cesena. 

Protagonisti di questo vangelo pasquale (Cfr Lc 24, 1-12) sono le donne e Pietro. 

1. Le donne: cercano, dubitano, amano

Sono anzitutto le tre Marie. Conosciamo i loro nomi. Ce lo ha ricordato il vangelo (Cfr Lc 24, 1-12): Maria Maddalena, Giovanna e Maria, la madre di Giacomo. Esse cercano, dubitano e amano. Cercano: “Si recarono al sepolcro” (v. 1). Non considerano conclusa la vicenda del Maestro; per i più la vicenda era morta sulla croce e definitivamente sepolta nel giardino di Giuseppe d’Arimatea. Esse invece cercano Gesù, ancora:  Ma dubitano: “si domandavano che senso avesse tutto questo” (v. 4). Soprattutto amano. La Maddalena in particolare; è san Giovanni che ce lo riferisce (Cfr Gv 20, 1-18). Stando con tenacia presso il sepolcro, quando tutti se ne tornano sconsolati a casa, lei resta. La sua sosta è espressione del suo amore: “Perché forte come la morte  - dice il testo sacro - è l'amore, tenace come il regno dei morti è la passione: le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma divina! (Ct 8, 6).

Ma il vangelo è ricchissimo di racconti al femminile. Maria, la Madre di Gesù: a Nazareth nella sua casa (Cfr Lc 1, 26- 38) cerca, dubita e ama; così  a Cana di Galilea (Cfr Gv 2, 1-11): e infine sotto la croce (Cfr Gv 19, 25-27): cerca, dubita e ama.

Poi la samaritana: anche lei cerca, dubita, ama. Cerca acqua, cerca l’Acqua viva (Cfr Gv 4, 5-42). Le viene il dubbio: che sia il messia? (Cfr Gv 4, 29). Corre in paese a dire a tutti di averlo incontrato. Corre. Come Pietro e Giovanni (Cfr Gv 20, 4), come le Maddalena (Cfr  Gv 20, 2): è la corsa dell’amore. Come Maria, la Vergine di Nazareth che  di corsa in fretta si mise sulla strada per visitare  e servire la cugina (Cfr Lc 1, 39). 

C’è nel vangelo anche l’adultera  e la prostituta (Cfr Gv 8, 1-11; Lc 7, 36-50) cercano, dubitano, amano. Nel loro peccato esprimono una ricerca inconscia di luce e di pienezza, di gioia e di libertà; ma hanno imboccato la strada sbagliata per ottenere tutto ciò; finalmente incontrano Gesù, volutamente o forzatamente non importa: la strada giusta è Lui (Gv 14, 6) e lo amano: Simone, a questa donna molto le è stato perdonato, perché molto ha amato(Cfr  Lc 7, 47).

Maria, la sorella di Marta e di Lazzaro: cerca mettendosi ai piedi di Gesù ad ascoltarlo (Cfr Lc 10, 39). Ama: consuma per Gesù olio profumato preziosissimo versandoglielo sui piedi, perché Gesù non lo avrebbe più visto e vuole dimostrargli il suo amore; mentre i poveri li avrebbe avuti sempre ogni giorno alla porta (Cfr Gv 12, 7-8).

 

2. Pietro

Poi c’è Pietro: anch’egli cerca, dubita e ama. La corsa al sepolcro è segno della sua ricerca di Gesù e del suo amore per lui. Ma dubita. Le parole delle donne gli parvero dei  vaneggiamenti (Cfr Lc 24, 11); vide i teli, non dice che credette (Cfr Lc 24, 12); come invece lo si dice di Giovanni (Cfr Gv 20, 8). Tuttavia io penso che Pietro dopo la vicenda del suo tradimento e dopo  aver sentito su di sé lo sguardo amorevole e misericordioso di Gesù, abbia capito la lezione. E ora tenti di recuperare il tempo perduto. E corre al sepolcro. E rimane stupito: non incredulo. Stupito. Fu “pieno di stupore per l’accaduto” (Lc 24, 12). 

 

3. E tu?

Cerchi? Dubiti? Ami? I tre verbi hanno la loro sintesi nella frase dell’Apocalisse: Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3, 20). Da parte tua: ascoltare  il tocco alla porta e aprire; da parte Sua: bussare ed entrare. Se gli si apre. Ecco: sta con noi, cena con noi. La vita cristiana, la vita nuova che in questa celebrazione i nostri fratelli catecumeni hanno ricevuto, sta tutta qui: nell’ascoltare, nel cercare, nell’aprire a Lui che bussa e nel sedersi con Lui a tavola, in una grande e luminosa festa.  

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