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La domenica del Battesimo del Signore

A cura del missionario fidei donum don Derno Giorgetti dal Venezuela

Foto della Diocesi di Patti

Ti ricordi il Vangelo della terza domenica di avvento? Terminava con il Battista che annunciava un Messia portatore di fuoco inestinguibile. Oggi Matteo continua con il cosiddetto “Battesimo” di Gesù. Egli va da Giovanni per farsi battezzare con un rito penitenziale. Fra i due nasce un battibecco che troviamo nei vv. 14-15: unici, del primo Vangelo.

v. 15: “Conviene che adempiamo ogni giustizia” afferma Gesù. Che significa in Matteo “la giustizia”? Designa la retta condotta di Dio e degli uomini nell’ambito dell’alleanza; si tratta di relazioni esistenziali concrete, secondo le clausule del patto. Chi sta in sintonia con la volontà di Dio può essere  chiamato “giusto” e per questo otterrà la “vita eterna”  (Mt 25,46). v. 16: “Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua…”. Bellissima immagine: in lui incomincia una nuova creazione. Egli esce dal caos acquatico, passa il mar Rosso in quanto popolo-figlio primogenito di Dio, giunge alla terra promessa attraversando il Giordano. v. 16b: “Ed ecco si aprirono per lui i cieli ed egli vide…”.

Si compie ciò che il profeta aveva chiesto a Dio: “Se tu squarciassi i cieli e scendessi!” (Is 63,19). Qui Isaia chiede a Dio di ripetere le grandi meraviglie che aveva compiuto verso Israele nel primo esodo. Gesù è il “servo” che ascolta la preghiera del suo popolo  e lo libera. v. 16c: “Ed egli vide lo Spirito di Dio discendere” su di lui come discenderebbe una colomba. v. 17: “Ed ecco una ‘voce’ dal cielo… ”. Dio parla al suo popolo, in molti modi, in diverse circostanze: parla attraverso i profeti, parla con i sogni, ma anche con la voce dei bambini e dei matti (Cf. Talmud). Gesù non è solo paragonato al servo sofferente, ma è il Figlio, l’“amato”, l’”unico”come Isacco (Gn 22,2) e come Efraim (Ger 31,20). Da questo momento Gesù riceve lo Spirito di Dio per compiere la sua missione in favore del popolo e venir confermato nel suo rapporto speciale con il Padre. Nella scena della Trasfigurazione tornerà la voce, prima di iniziare il viaggio a Gerusalemme.

Anche là il Padre si rivolgerà ai discepoli di Gesù affinché lo ascoltino. Rinvigorito dalle Feste e forse anche dalle vacanze, guarda davanti. Anche tu sei consacrato –dal giorno del battesimo-  e sei stato inviato;  non ti succeda di pentirti: “Nessuno che mette mano all’atro e poi si volge indietro è adatto per il Regno di Dio” (Lc 9,62). Chi non vive con umiltà e gratitudine la propria fede battesimale finisce per fare il salto là dove risulta più  comodo, e le sue prestazioni  più valutate, anche se sono stregonerie.

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