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Comunità benedettina

"La severità del maestro e la tenerezza del padre"

Il vescovo Douglas Regattieri ha benedetto questa mattina il nuovo abate del monastero di Santa Maria del Monte, dom Mauro Maccarinelli

foto: Pier Giorgio Marini

È stato scelto il giorno della memoria liturgica di santa Scolastica, sorella di san Benedetto, per la benedizione del nuovo abate del monastero di Santa Maria del Monte, dom Mauro Maccarinelli, priore della stessa comunità dall'inizio del 2020.

Il vescovo Douglas Regattieri ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica. All’altare con lui il vescovo di Lodi Maurizio Malvestiti, il vescovo emerito di Makeni (Sierra Leone) Giorgio Biguzzi, e gli abati di diverse comunità benedettine. Fra i presenti il sindaco Enzo Lattuca con fascia tricolore, diversi assessori e il tenente colonnello Sabato Simonetti, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Cesena.

“È un giorno di festa per la famiglia benedettina e per tutta la diocesi”, ha detto monsignor Regattieri all’inizio della celebrazione, dedicando un pensiero particolare alle “troppe vittime della guerra in diverse parti del mondo, tra cui la vicina Ucraina, e del terremoto in Siria e Turchia” con un invito alla preghiera e alla solidarietà.

Durante la celebrazione sono risuonate le parole della prima lettera di san Giovanni apostolo: “Non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati”. Nel Vangelo secondo Matteo è stata letta la parabola: “Il Regno di Dio è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo”.

“L’Amore viene dall’alto”, ha spiegato monsignor Regattieri nell’omelia. “Dio è venuto nella storia e ha effuso il suo amore nei nostri cuori”, ha proseguito il presule ricordando a ciascuno che “scavando dentro di te trovi l’Amore”, e che, una volta trovato, non si può fare altro che seguire Cristo. Sequela che deve portare il vero discepolo a liberarsi dalle “pastoie di questo mondo”, con la promessa di Cristo di “ricevere il centuplo”. Non come ha fatto il giovane ricco del Vangelo in cui hanno prevalso “l'egoismo e la chiusura egocentrica”.

“Il tuo - ha proseguito il vescovo rivolgendosi a dom Mauro e citando sant’Agostino - dovrà essere un ufficium amoris. Il centuplo ricevuto dalla Provvidenza di Dio, dopo che hai abbandonato tutto, richiede un supplemento d’amore. Voleva dire proprio questo il tuo santo patrono, san Benedetto, quando, nella Regola, ha scritto che l’abate deve saper dimostrare la severità del maestro insieme alla tenerezza del padre”. Monsignor Regattieri ha poi assicurato: “Con grande affetto e amicizia preghiamo per te e ti auguriamo che, con la grazia di Dio, tu sia in grado di fare della tua elezione ad abate una scelta d’amore”.

Dopo l’omelia, il canto delle Litanie dei Santi, con dom Mauro steso a terra davanti all'altare, ha introdotto il rito della benedizione con la preghiera che il nuovo abate “nulla anteponga a Cristo”. Subito dopo, la consegna della Regola benedettina, dell’anello, della mitra e del pastorale. L’abate ha poi preso posto tra i concelebranti e, deposto il pastorale, ha ricevuto l’abbraccio e il bacio di pace dal vescovo e dagli altri abati presenti. Dopo la liturgia eucaristica e i riti di comunione propri di ogni Messa, il canto del “Te Deum” ha concluso la celebrazione.

** Di seguito, la fotogallery della celebrazione a cura di Pier Giorgio Marini **

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