Diocesi
stampa

retrouvaille

Matrimonio, un tesoro sepolto ora è diventato un dono prezioso per tutti

Pubblichiamo la testimonianza di una coppia di sposi. Dai momenti della crisi, al rapporto ritrovato. Il testo integrale del Primo piano dell'edizione cartacea

Una coppia in crisi. Foto d'archivio

Di seguito pubblichiamo il testo integrale della testimonianza che i coniugi Marcella e Sandro Crociani hanno reso durante una serata di preghiera, qualche settimana fa, a Cesenatico.

Una sintesi del loro intervento costituisce il Primo piano dell'edizione cartacea in edicola da giovedì 12 gennaio.

Dalla loro storia emerge con chiarezza l'importanza dell'incontro con l'esperienza di Retrouvaille. "Da soli non ce l'avremmo fatta", dicono gli sposi cesenati. 

Ecco la loro storia a due voci.

Sandro
Era una fredda sera d’inverno quando mi sono ritrovato a fissare il soffitto di una casa sconosciuta, immerso in un terrificante silenzio e nella più profonda solitudine. A seguito di un lungo periodo di crisi e sofferenza, su consiglio dello psicoterapeuta che ci stava seguendo, avevamo deciso che era meglio vivere separati e da quasi nove mesi avevo lasciato la casa dove vivevamo insieme ai nostri figli. Riflettevo sulla mia vita, sugli episodi che ci avevano portato a questa situazione, mi sentivo confuso e disorientato, come quando ci si trova in mezzo a un banco di nebbia che ti
impedisce di vedere oltre, ed io stavo molto male.

Ci siamo sposati giovanissimi, Marcella rimase incinta di nostra figlia Lisa dopo tre anni di fidanzamento all’età di 21 anni, nemmeno due anni più tardi nacque anche Luca. Io mi impegnavo molto sul lavoro per garantire solidità economica alla famiglia e Marcella si occupava dei bambini. Non c’era molto tempo per noi e si viveva facendo fronte alle necessità giornaliere, senza curare la nostra relazione. In quegli anni soffrivo per la mancanza di attenzioni da parte di Marcella, ma continuavo a ripetermi che era necessario dedicarsi prima di tutto ai figli.

Marcella
Più gli anni passavano più maturavo la consapevolezza di sentirmi infelice accanto a Sandro, ero ormai convinta che se le cose fra di noi non andavano la colpa fosse solo sua. D’altra parte era chiaro che per lui era più importante il lavoro che prendersi cura di me e dei nostri figli. Mi ritrovavo sola in quella che doveva essere la mia casa che ora mi risultava fredda e ostile. La notte non riuscivo a dormire, mi tormentava il pensiero che Sandro fosse in giro chissà dove e chissà con chi mentre io mi sentivo segregata in un luogo che non mi apparteneva. Provavo rabbia e risentimento nei suoi confronti. È capitato che uscissi di casa in piena notte lasciando i figli a letto per pedinarlo e dare ragione ai miei sospetti e quando finalmente lo trovavo, davo sfogo al mio rancore aggredendolo verbalmente e fisicamente.

Sandro
Furiosi litigi si ripetevano spesso, io non capivo mia moglie e nei suoi confronti provavo rancore. Con la scusa del lavoro rientravo sempre più tardi a casa e spesso rimanevo fuori anche la sera, ma la verità era che in quell’ambiente non trovavo più alcun tipo di gratificazione e di fronte ad alcuni comportamenti aggressivi di Marcella alzavo un muro di silenzio insormontabile. La malattia di mio padre e la sua morte prematura mi hanno segnato profondamente e ancora una volta non riuscivo ad aprirmi a Marcella, nonostante il prepotente bisogno di condividere il mio stato d’animo con qualcuno. E i bisogni, si sa, vanno saziati…

Ho iniziato una relazione con una donna: con lei riuscivo ad aprirmi e mi sentivo compreso. Per certi aspetti vivevamo una situazione simile visto che lei si era da poco separata e io ci stavo pensando seriamente. La relazione è andata avanti, ci frequentavamo in segreto. Quando Marcella ha scoperto alcuni messaggi nel mio telefonino, è scoppiato il putiferio.

Marcella
Quando ho scoperto il tradimento di Sandro mi è caduto il mondo addosso. Come poteva avermi fatto una cosa del genere? Com’era possibile che tutto quello che avevo costruito fino a quel giorno si fosse sgretolato sotto i miei occhi? Io mi ero sempre dedicata alla casa e ai figli, sacrificando ogni momento della mia vita per la nostra famiglia, e lui se ne andava in giro con un’altra donna. Non esisteva peggior cosa che potesse farmi… Mi aveva oltraggiata e la rabbia in me si era scatenata il maniera folle. Come aveva potuto? Volevo sapere tutto, ma le sue rassicurazioni
non facevano altro che ferirmi ancora di più, come una lama affilata che dilaniava le mie carni. Non avevo più fiducia in lui e nemmeno in me stessa.

Mi sono ritrovata a vivere lo stesso sentimento di profondo abbandono di quando, da piccola, sono stata affidata a una casa famiglia dai miei genitori naturali ed ero certa che non sarei mai riuscita a superare questo dolore. Ero distrutta.

Sandro
Provavo un forte sentimento di vergogna; le mie bugie di tanti mesi trovavano ora una spiegazione agli occhi di Marcella ed io cadevo nel baratro del senso di colpa di chi aveva tradito profondamente la sua fiducia. Temevo il giudizio della mia famiglia, ma la cosa che mi faceva soffrire di più era il sentimento di fallimento che provavo, sapendo di aver rovinato i rapporti con mia moglie e con i miei figli. In realtà, l’essere stato scoperto è stata quasi una liberazione, forse un modo per dare evidenza alla sofferenza che entrambi non avevamo voluto affrontare per tanti
anni. Nonostante provassi rancore nei confronti di Marcella e che mi considerassi ancora la vera vittima, presi coscienza che, a modo suo, stava combattendo per tenere unito il nostro matrimonio. Quindi accettai di seguire un lungo e doloroso percorso di psicoterapia che da un lato ci dava delle indicazioni pratiche sul come gestire la nostra convivenza, ma dall’altro non affrontava i nostri bisogni più profondi. Ancora una volta mi sentivo un fallito e quando ci fu proposto di separarci, accettai passivamente. Ma è possibile che la soluzione dei problemi risieda nel fuggirli?

Marcella

In alcuni momenti, in preda alla sofferenza, ho anche pensato che l’unico modo per spezzare questa catena di dolore fosse farla finita. Ho attraversato un periodo di forte depressione, non mangiavo e spesso non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto, mi sentivo come paralizzata; non riuscivo a reagire, piangevo senza tregua e provavo un dolore fortissimo, come se mi avessero strappato il cuore. Non ero più in grado di prendermi cura di me e dei miei figli. Avevo toccato il fondo e non vedevo alcuna luce, nulla riusciva più a farmi sperare. Non riuscivo ad essere lucida e
rifiutavo qualsiasi tipo di aiuto da Sandro, dai miei genitori e da chiunque si avvicinasse, volevo solo stare sola e pregavo il Signore affinché mettesse fine alla mia sofferenza.

Sandro
Di fronte alle crisi di Marcella mi sentivo completamente impotente, qualsiasi cosa facessi, seppur animato da buone intenzioni, non faceva altro che peggiorare la situazione. Non capivo Marcella, i suoi pianti mi arrivavano al cervello al punto da farmi perdere il controllo e spesso finivo per urlarle contro, dandole della pazza. Me ne uscivo di casa sbattendo la porta, salivo in macchina accecato dalla rabbia e spesso vagavo senza meta fino a notte fonda. Non riuscivo a farmi una ragione di tanta sofferenza e del comportamento di Marcella. Questi episodi nel tempo avevano alzato un muro fra noi, che ormai era diventato insormontabile. Qualsiasi forma di dialogo era impossibile: parlavamo solo per darci comunicazioni di servizio che riguardassero i figli.

Marcella
Con Sandro non riuscivo più a parlare, entrambi eravamo pieni di rabbia e lui, per evitare le solite litigate furiose, rimaneva spesso fuori casa. E quando la rabbia ti attanaglia la gola e ti accieca, hai bisogno di una mano che afferri la tua e ti conduca verso quello che stai cercando… Questo ruolo, per me, l’ha avuto mia suocera: in quel periodo mi è stata molto vicina, mi ha aiutato ad avvicinarmi al Signore, a chiedere il suo aiuto. Forse è stata proprio la disperazione che stavo vivendo e la mia impotenza di fronte a qualcosa di più grande di me che mi ha portato ad affidarmi al Signore. Nella preghiera ho trovato la forza per non mollare. E sempre mia suocera mi ha parlato del programma Retrouvaille invitandomi a proporlo a Sandro. Decisi di fidarmi ancora una volta di lei. Trovai la forza di parlare con mio marito, anche se temevo una sua reazione negativa, ma si è semplicemente dimostrato diffidente perché ormai le avevamo provate tutte...

Sandro

Non potevo e non volevo rassegnarmi, diversamente da quanto avessi sempre pensato iniziavo a capire che la responsabilità dell’accaduto era anche mia e quando Marcella, mi propose di partecipare al programma Retrouvaille, accettai nonostante la mia diffidenza. Stavo male, avevo bisogno di qualcosa che riaccendesse la speranza, di qualcosa in cui credere anche se ormai le avevamo provate tutte. Era inverno, una giornata fredda e nebbiosa, sul foglietto che stringevo in mano c’era l’indirizzo che ci avevano dato, un luogo sconosciuto sull’appennino in
prossimità di Firenze, senza pensarci troppo decidemmo di partire insieme. Fu un viaggio lungo e silenzioso: nella mia mente si rincorrevano i ricordi di tanti tentativi falliti, non sapevo cosa aspettarmi perché non ci avevano detto molto sulle modalità in cui si sarebbe svolto questo programma e soprattutto avevo un forte timore di dover raccontare le mie disgrazie a degli sconosciuti, magari in pubblico.

Durante il weekend ho visto mia moglie diversa, spogliata degli atteggiamenti che le avevo spesso rinfacciato e desiderosa di ripartire da zero. Anche lei mi chiedeva perdono. Ho vissuto una profonda condivisione che mi ha scosso interiormente. Quella sera in camera ci siamo abbracciati a lungo, entrambi abbiamo pianto, le parole non servivano: forse per la prima volta stavo vivendo quell’unità che avevo sempre sognato.

Marcella
L’atmosfera di profondo rispetto che ho trovato e le coppie che ci hanno accolto con tanta attenzione, quasi conoscessero la nostra storia di sofferenza, hanno fatto riaccendere in me il desiderio di rimpossessarmi del mio matrimonio e di essere fedele alla promessa. La consapevolezza che anche io ero responsabile della rovina del nostro matrimonio mi ha dato la forza per impegnarmi a cambiare i comportamenti che ferivano Sandro. È come se in quel luogo avessimo finalmente trovato quel che cercavamo. La conversione nasce dall’aver trovato, dall’esperienza di un dono inaspettato e sorprendente, da un incontro che allarga il cuore.

Sandro
Da quel momento ho iniziato timidamente a mettermi in gioco, confidando attraverso il dialogo i miei sentimenti a Marcella e questo ha cambiato radicalmente la nostra relazione di coppia. Ho deciso di darle fiducia senza pretendere nulla in cambio, ho iniziato a lavorare sui settori della nostra relazione che ci avevano creato più difficoltà. Ho pensato al passato e mi sono reso conto di non aver colto alcune nostre diversità di valori, differenze che mi avevano portato a non capire mia moglie. Per questo ora cerco di essere più attento nei suoi confronti, ascoltandola e dialogando con lei anche quando sono stanco oppure quando ho l’impressione che si tratti di argomenti di poco conto. Questo processo di guarigione mi ha aiutato a trovare la pace interiore che ho sempre desiderato e chiaramente anche i nostri figli e le nostre famiglie di origine beneficiano di questa serenità.

Marcella
Pian Piano siamo riusciti a dialogare senza farci male attraverso gli strumenti che avevamo acquisito. Attraverso il dialogo ho scoperto il mondo emotivo di mio marito, fatto anche di sensibilità e premura e allo stesso modo sono riuscita ad aprirmi sulle piccole cose e questo ha portato la nostra relazione ad un livello di profondità che non avevo mai sperimentato. Con questo cammino ho raggiunto la serenità che cercavo. Certo, le fatiche anche oggi non mancano, ma sono consapevole che aver ricostruito la nostra relazione di sposi rappresenta un dono prezioso. Il nostro matrimonio era come un tesoro sepolto in un luogo impervio e remoto, ma grazie a Dio è stato riportato alla luce e oggi è un dono per tutti.

Sandro
Marcella e io abbiamo anche intrapreso un cammino spirituale, che ci ha dato la consapevolezza della nostra missione di sposi, prima in famiglia (la nostra piccola chiesa) e poi nella comunità in cui viviamo. Abbiamo imparato che il sacramento del matrimonio riprende e ripropone il compito, radicato nel battesimo e nella cresima, di difendere e diffondere la fede, e che costituisce noi coniugi e genitori cristiani testimoni di Cristo “fino agli estremi confini della terra”, veri e propri “missionari” dell'amore e della vita. Come non essere grato al Signore che, attraverso il dono della mia sposa, ha dimostrato il suo amore nei miei confronti?

Marcella
Dopo il programma di Retrouvaille ho continuato nella ricerca della Verità e mi sono iscritta alla scuola diocesana di teologia per cogliere a fondo la mia identità di cristiana, approfondire il mistero di Dio e imparare il ruolo degli sposi nella vita della chiesa. Oggi io e Sandro abbiamo diversi impegni di servizio in diocesi e viviamo un forte spirito di comunione e fratellanza con tutta la comunità. In primo luogo, però, la presenza del Signore nella nostra coppia ha fatto rifiorire il nostro matrimonio, cosicché possiamo metterlo al servizio della comunità.

Sandro
Grazie alla nostra esperienza abbiamo capito che abbiamo bisogno degli altri e che molto spesso si può uscire da situazioni difficili proprio con l’aiuto e il sostegno di altre famiglie.

Per questo abbiamo deciso di non rimanere in silenzio e di mettere la nostra esperienza al servizio degli altri, affinché possano beneficiare del sostegno e della grazie che noi stessi abbiamo ricevuto. Oggi la nostra vita è cambiata e secondo le nostre possibilità e capacità, ci rendano disponibili in diversi ambiti, per la tutela delle famiglie. Uno di questi è proprio Retrouvaille.
Anche la nostra relazione ne ha guadagnato: è come quando un sasso lanciato in mezzo a un lago genera onde, anelli concentrici che si allargano dolcemente fino ad avvolgere tutto ciò che incontrano. Questo significa condividere quel tesoro ritrovato.

Creative Commons - attribuzione - condividi allo stesso modo
Matrimonio, un tesoro sepolto ora è diventato un dono prezioso per tutti
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti) disabilitato.

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento