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Mese di maggio. Il vescovo Douglas al Monte: "Preghiamo per gli alluvionati del nostro territorio"

L'invocazione a Maria per l'alluvione: "Dal mare di solidarietà vogliamo ripartire". Raccolti al termine oltre 1400 euro in favore della Caritas diocesana che poi li destinerà per l'emergenza alluvionati

Foto Pier Giorgio Marini

Pubblichiamo di seguito la riflessione che il vescovo Douglas Regattieri ha proposto questa sera alla basilica di Santa Maria del Monte, al termine del pellegrinaggio diocesano per la fine del mese di maggio. Al termine della serata sono stati raccolti 1.441,52 euro in favore della Caritas diocesana che li destinerà in favore dell'emergenza alluvione. 

Stasera concludiamo il nostro tradizionale atto di devozione mariana, qui al Monte richiamando tre intenzioni di preghiera. La prima ci mette in comunione con la Chiesa universale. Il santo Padre ha chiesto in questo giorno di pregare la Vergine Maria per il prossimo Sinodo dei vescovi che si riunirà a Roma, in una prima sessione, nel mese di ottobre. Stasera preghiamo per questo. La seconda intenzione: preghiamo per le vocazioni sacerdotali; la terza: per gli alluvionati del nostro territorio. Lo faremo invocando una speciale protezione mariana. Anche qui al Monte – come si sa – le abbondanti piogge di questi giorni hanno provocato notevoli danni.

 

1. I preti: sempre meno e sempre più anziani

Abbiamo celebrato la festa della Madonna del popolo, nostra Patrona, concentrando la nostra preghiera attorno all’unica intenzione: chiedere con insistenza al padrone della messe che mandi alla nostra Diocesi molti operai per la sua messe (Cfr Mt 9, 38). Nelle assemblee eucaristiche, dopo la recita del santo Rosario, in occasione di incontri di preghiera e di catechesi dalla Diocesi si è elevato alla Vergine Madre quasi un grido: “Tu vedi, o Vergine, quali sono i bisogni spirituali del nostro popolo; tu sai che solo i presbiteri possono consacrare il pane della vita, donare il perdono di Dio per i peccati degli uomini; tu conosci quanto sia necessaria al nostre gregge una guida sicura. E i sacerdoti sono sempre meno, sempre più anziani. Per il carico di lavoro che pesa sulle loro spalle, sempre più stanchi, a volte sopraffatti dallo sconforto e alla sera di molte loro giornate si ritrovano le reti vuote…

A conclusione di questo mese di maggio, in questa bella occasione che la tradizione popolare ci consegna, vogliamo ripetere ancora una volta il medesimo grido: o Vergine del Monte, intercedi presso lo Spirito Santo perché operi con più forza nel cuore, nella volontà, nella mente dei nostri giovani e delle nostre ragazze e infonda in loro il desiderio, il pensiero della consacrazione alla vita sacerdotale, religiosa, missionaria e contemplativa e la gioia di pronunciare un ‘sì’ generoso che non deluderà i loro più intimi desideri.

La pastorale vocazionale - pur generosa, costante e capillare - non è azione di qualcuno. È opera di tutti, di tutta la comunità. Preghiera e testimonianza di vita cristiana è il binomio o il binario su cui bisogna camminare. Quando dico testimonianza di vita cristiana intendo non solo l’impegno di ciascuno a vivere secondo il vangelo. Intendo specialmente quello sforzo da parte di tutti nel far crescere comunità cristiane vive, vivaci, sveglie, attente ai poveri, unite soprattutto da legami di vera fraternità che hanno il loro fondamento nella fede in Cristo risorto e nell’affidamento umile e generoso all’azione dello Spirito Santo. È l’impegno a essere “un cuor solo e un’anima sola” (At 4,32) che rende bella e attraente la vita secondo il vangelo. “Un cuor solo e un’anima sola” che san Paolo ha tradotto e concretizzato in un meraviglioso testo della lettera ai Romani: “Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell'ospitalità” (Rm 12, 10-13). Solo da comunità come queste potranno sgorgare autentiche vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata.

 

2. Risvegliare nei giovani il desiderio di Dio

        Quando parliamo di pastorale vocazionale il nostro pensiero corre naturalmente ai giovani e ai ragazzi. Ed è facile cadere nella trappola della lamentazione. Voglio evitare questo. Anche perché sono condizionato – come penso anche tutti voi -  da ciò che positivamente ho visto in questi giorni: giovani e ragazze che si sono spesi con abnegazione incredibile per aiutare a spalare fango e svuotare cantine e scantinati di chi ha perso tutto. C’è tanto bene ancora. Bene che - a mio avviso – va ricondotto a quel desiderio, un po’ sommerso e inconscio, di Dio, di luce, di pienezza che c’è nel cuore di ogni uomo. Anche dei giovani. Mi piace rileggere con voi – a conferma di ciò – quanto scrisse san Paolo VI: “Ecco: i cristiani irradiano, in maniera molto semplice e spontanea, la fede in alcuni valori che sono al di là dei valori correnti, e la speranza in qualche cosa che non si vede, e che non si oserebbe immaginare. Allora con tale testimonianza senza parole, questi cristiani fanno salire nel cuore di coloro che li vedono vivere, domande irresistibili: perché sono così? Perché vivono in tal modo? Che cosa o chi li ispira? Perché sono in mezzo a noi? Ebbene, una tale testimonianza è già una proclamazione silenziosa, ma molto forte ed efficace della Buona Novella” (Evangelii nuntiandi, 21). La nostra vita cristiana di adulti deve costringere i giovani a chiedersi: ma perché lo fanno? Cosa li spinge? Solo allora – credo – avremo creato le condizioni perché da loro giungano i tanto desiderati ‘sì’ alla chiamata divina.

La Vergine, madre dei sacerdoti – come l’abbiamo invocata ripetutamente in questo mese di maggio - accompagni il cammino di ciascuno e delle nostre comunità cristiane.

***

Di seguito, la fotogallery di Pier Giorgio Marini

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***

Preghiera alla Madonna del Monte

per l’alluvione del maggio 2023

 

 

Ancora una volta,

Vergine Madonna del Monte,

ricorriamo a te.

Siano certi:

in te troviamo ascolto,

da te accoglienza e protezione.

 

Tu vedi che la nostra bella città

è stata ferita dalla furia delle acque

che dal fiume Savio e da quelli limitrofi

si sono riversate con inaudita violenza

sulle case vicine e sui campi circostanti.

 

Innumerevoli famiglie

hanno perso ogni cosa.

Le acque si sono portate via ricordi e oggetti cari.

Le nostre colture

hanno visto sfumato il raccolto dell’anno

e compromesso quello degli anni futuri.

Sotto gli occhi attoniti e increduli dei nostri contadini

si sono spente le speranze e i progetti di tanta fatica quotidiana.

Le ferventi aziende agricole e industriali

sono state private dei mezzi tecnici per la produzione.

Soprattutto alcune persone

nel vano tentativo di recuperare qualcosa

sono state travolte dalle onde

e in mezzo ai gorghi fangosi dell’acqua

hanno perso la vita.

Vergine, Madre della vita,

la tragedia ha fatto scattare un mare di solidarietà.

E da questo vogliamo ripartire.

Impètra per noi dal Padre celeste, dal Figlio tuo Gesù e dallo Spirito Santo

la forza di ricominciare

perché le grandi acque – come dice il Libro sacro –

non spengano in tanti giovani, uomini e donne,

l’amore che si è acceso,

l’accoglienza che si è innescata,

la solidarietà che è fiorita,

la generosità e l’abnegazione che è scattata.

 

Le nostre belle e ridenti colline

ritornino ad essere verdeggianti e ricche di alberi e frutta.

Le ferite inferte dalle numerosissime frane

siano presto rimarginate

e il territorio, sfregiato nella sua bellezza,

sia messo in sicurezza

grazie a una saggia e sollecita azione di prevenzione,

non senza il contributo di ciascuno.

 

Ti chiediamo

che il nostro Savio dolce, lento e silenzioso,

torni a scorrere come prima

nell’alveo dei suoi sicuri argini.

Continui ad essere sorgente di vita,

le sue acque giungano tranquille al mare

dopo aver irrigato le nostre terre,

perché diano a tutti il pane quotidiano.

 

Tu, Madre

di Colui che si è proclamato acqua viva;

Tu, Sposa dello Spirito,

simboleggiato dalle acque sgorgate

dal costato di Cristo in croce;

Tu, come il pastore buono,

prendici per mano;

su pascoli erbosi facci riposare

ad acque tranquille portaci.

 

Nel nome e nella grazia del tuo Figlio Gesù

che vive e regna nei secoli dei secoli.

Amen.

monte2.31.5.2023

Foto Pier Giorgio Marini

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Mese di maggio. Il vescovo Douglas al Monte: "Preghiamo per gli alluvionati del nostro territorio"
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