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Sergio Gatti (Settimane sociali) a Cesena: "Il cambiamento dipende da noi"

"Siamo chiamati a lavorare su tre verbi: incontrare, ascoltare e discernere, con le encicliche sociali Laudato si’ e la Fratelli tutti come guide da seguire”, ha detto il relatore

Nella foto Sergio Gatti durante la serata di ieri, a Cesena

Concretezza, da buon uomo di banca. Sergio Gatti, vicepresidente del Comitato delle Settimane sociali dei cattolici italiani e direttore generale di Federcasse, ieri sera è intervenuto, in seminario, alla seconda serata dell’edizione 2022 della Scuola diocesana di formazione sulla Dottrina sociale della Chiesa.

“Tutto è connesso – ha ricordato in avvio il docente citando papa Francesco dall’enciclica Laudato sì’ -. E in questi giorni lo abbiamo visto con estrema chiarezza. C’è la guerra in Ucraina e i prezzi dell’energia, dei combustibili e di molte merci sono saliti alle stelle”.

Gatti ha poi preso spunto dalla Settimana sociale svoltasi nell’ottobre scorso a Taranto. “Il metodo è stato quello del camminare insieme, in una città in cui ambiente, lavoro e salute si mischiano e si intersecano. Per questo abbiamo lavorato su tre verbi: incontrare, ascoltare e discernere, con le encicliche sociali Laudato si’ e la Fratelli tutti come guide da seguire”.

Il magistero dei Papi è molto chiaro, ha aggiunto Gatti. Quello di papa Francesco non ha neppure bisogno di esegesi, ma “il cambiamento non può venire dall’alto. Per questo abbiamo domandato di segnalare le cosiddette buone pratiche. Ne sono arrivate 271, in maggioranza dal sud Italia, Sicilia in testa. Si tratta di progetti, non solo di idee, che hanno già iniziato a realizzarsi, secondo alcune caratteristiche: essere comunità per costruire comunità; ascoltare i bisogni del territorio; valorizzare e mettere in rete le risorse locali; promozione e buon lavoro”.

Sono state quattro le piste di lavoro proposte: la costruzione di comunità energetiche, tema quanto mai profetico; la finanza responsabile; il consumo responsabile e l’alleanza intergenerazionale. “Per essere concreti – ha proseguito il relatore – la Diocesi di Lucca e il Sacro convento di Assisi hanno dato vita a una comunità energetica”.

Sulla finanza sostenibile, altro tema alquanto spinoso anche per il mondo cattolico, Gatti ha messo in evidenza come sia importante conoscere “il giro che fa il denaro per rendere qualcosa. Anche sul consumo responsabile sarebbe interessante sapere se i prodotti che acquistiamo sono caporalato free”. Proposte concrete, come si buon ben notare, “con un po’ di utopia”, ha aggiunto Gatti.

Circa il patto tra generazioni, il direttore di Federcasse ha citato un manifesto in cui si parla di alleanza col pianeta, col territorio e tra le generazioni. “Siamo in un cambio d’epoca - come ricorda spesso Bergoglio e come aveva sottolineato pure l’ex ministro Edo Ronchi la scorsa settimana (cfr pezzo a fianco) -. E in un cambio d’epoca nulla è semplice. Magari fra qualche decina d’anni ciò che a noi oggi pare complicato, risulterà normale se non banale”.

Poi l’invito ai presenti. “Portate una o due proposte da realizzare qui, nella vostra Diocesi. È vostro compito. Dobbiamo puntare a incidere – ha esortato Gatti -. Si può convergere su una proposta, trovando alleati, ad esempio nell’università, nelle amministrazioni locali. Poi, per emulazione, altri seguiranno”.

Tra i presenti sono emerse alcune idee, tra cui il digiuno energetico in Quaresima o il digiuno dai gas proposti dai circoli Laudato si’. “Perché non andare anche oltre la Quaresima?”, ha chiesto Gatti. Nella cornice di senso delineata dalla Fratelli tutti e dalla Laudato si’, ci si può spingere anche oltre. Con un po’ di sana follia.

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