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Al freddo da due inverni. Una storia al limite del possibile. La denuncia

Coinvolta una nota azienda cesenate

Al freddo da due inverni. Una storia al limite del possibile. La denuncia

"Caro direttore, ovviamente non farò nomi, perché ci manca solo che, dopotutto, mi arrivino anche denunce di diffamazione. Mi limito a raccontare i fatti che ci sono accaduti da agosto a oggi".

Inizia così la lunghissima lettera inviata via email da una nostra lettrice che poi abbiamo raggiunto al telefono. Una storia al limite del possibile, come abbiamo titolato. Al freddo da due inverni, visto che anche quello dello scorso anno è stato trascorso senza riscaldamento perché i nostri non potevano eseguire ancora dei lavori di straordinaria manutenzione nel fabbricato da poco acquistato.

Poi è iniziato il calvario di quest'anno, dall'ottobre scorso. 

"L'azienda che avrebbe dovuto venderci e montarci la caldaia a ottobre - scrive la giovane signora - alla quale abbiamo pagato un anticipo di 3500 euro, tuttora non ha neanche iniziato il lavoro di installazione. Noi stiamo trascorrendo il secondo inverno in una casa senza riscaldamento e senza acqua calda. Il secondo inverno, perché lo scorso, stavamo aspettando il rogito della casa, avvenuto in ritardo ad aprile e, fino a quel momento, non potevamo fare lavori, anche se entrambe le caldaie erano rotte e richiedevano di essere sostituite. Dopo lo scorso inverno io e mio marito ci siamo giurati che non ne avremmo fatti altri così. Abbiamo fatto sacrifici per mettere altri soldi da parte, e ad agosto abbiamo, purtroppo ahimè, contattato questa azienda di Cesena, che ci ha fatto un preventivo per una caldaia con installazione completa e tutte le pratiche necessarie, con la garanzia che avrebbero fatto il lavoro entro ottobre 2022. Ottobre è passato senza che nessuno si sia mai presentato".

L'azienda avrebbe dovuto fornire il lavoro "chiavi in mano", invece il calvario era appena all'inizio. I rimpalli di responsabilità infiniti e i passaggi da un'azienda a un'altra non pochi, con l'affidamento, alla fine, a un'azienda di Imola. 

"La caldaia e il puffer (che tardavano ad arrivare) sono arrivati i primi di novembre - si va avanti nella triste storia - grazie al lavoro di ore di telefonate con le aziende produttrici che abbiamo fatto io e mio marito, per rintracciare gli ordini, lavoro che ovviamente avrebbe dovuto fare l'azienda che ci aveva venduto il lavoro "chiavi in mano", ma che, fin dall'inizio, ha dimostrato che gliene fregasse davvero poco del fatto che ottobre fosse ormai passato, e che noi iniziassimo ad avere freddo e a sentire il disagio dell'assenza di acqua calda. Comunque, da quando sono arrivate caldaia e puffer, nessuno è mai venuto ad istallarle. L'idraulico incaricato dall'azienda ha continuato a dirci; "vengo prossima settimana" e poi la settimana successiva:" vengo tra 15 giorni" e poi dopo quindici giorni "vengo forse settimana prossima" ...e così via, finché siamo arrivati sotto Natale e, a quel punto, ci ha detto che non sarebbe venuto prima del nuovo anno, verso la metà di gennaio, senza nessuna garanzia, ovviamente, che poi sarebbe venuto davvero".

"Ci è anche stato detto, (anche se gli accordi non erano proprio questi) - aggiunge la donna molto demoralizzata - che se volevamo il lavoro eseguito prima di metà gennaio, avremmo dovuto arrangiarci e vedere se trovavamo altri idraulici. Sottolineo che il lavoro di installazione richiede una settimana di tempo non di più. Dopo consulti legali costati caro prezzo , abbiamo capito che non potevamo fare nulla nell' immediato. Perciò abbiamo iniziato a chiamare diverse ditte e dopo una ventina di chiamate, non abbiamo trovato un idraulico disponibile, se non quelli di questa ditta di Imola, una Srls (e vi consiglio vivamente, se vedete questa sigla vicino al nome dell'azienda, di rivolgervi altrove)".

"Qui inizia la seconda triste esperienza di ingiustizie subite - scrive ancora la signora -. Gli idraulici di questa ditta si presentano come degli eroi, dicendo che era indecente come l'altra azienda ci avesse trattato e lasciati in tale situazione di disagio. Ci dicono che avrebbero iniziato il lavoro immediatamente quello stesso mercoledì, poi ci hanno chiamato dicendo che lo avrebbero iniziato addirittura prima, martedì, così che quello stesso sabato avrebbero già terminato il lavoro, ma che prima avremmo dovuto versare un altro anticipo di 3500 euro, per il materiale. Il loro preventivo totale era di poco più di 7000 euro (più alto degli altri ricevuti, ma per noi risolvere il nostro disagio era una priorità, e loro erano gli unici ad avere la disponibilità immediata). Ci siamo stupidamente fidati subito di questi, però, data l'esperienza precedente, con l'aiuto dell'avvocato, abbiamo fatto inserire nel loro preventivo delle tutele per noi, come la data essenziale di inizio lavori e di fine lavori, lasciando tra l'altro a loro ampio margine di due settimane, perché non volevamo essere rigidi e pressanti verso chi pensavamo ci stesse quasi facendo un regalo. Per noi, infatti, sarebbe stato sufficiente riuscire a farci il Natale e le festività in una casa calda.

La data pattuita di fine lavori era il 23 dicembre. Abbiamo firmato il preventivo, hanno firmato il preventivo, abbiamo versato la caparra richiesta. Dopo ciò, il primo giorno di lavori si sono presentati alle 13,30 (noi li aspettavamo alle 8) e dopo un'ora se ne sono andati. Il giorno seguente non si sono presentati senza giustificarsi. Il giorno dopo sono venuti per due ore e poi spariti, il giorno dopo uguale, poi il giorno dopo, di nuovo non sono venuti (e siamo arrivati al sabato in cui ci avevano fatto credere che avrebbero finito i lavori). Poi ci hanno detto che neanche lunedì della successiva settimana sarebbero venuti. Quando abbiamo provato a chiedere spiegazioni, ci è stato risposto che se li scocciavano ancora non sarebbero più venuti a terminare i lavori".

A quel punto che succede?

"Eravamo molto provati, dallo stress di tutta la situazione - prosegue ne racconto la signora - soprattutto mio marito e si è piegato a fare qualsiasi cosa loro chiedessero, pur di terminare i lavori prima di Natale. Vi faccio un esempio: quando ci è stata consegnata la caldaia noi, per non sbagliare, abbiamo chiesto a questi idraulici se la dovessimo fare scaricare dentro al locale caldaia, dove andava istallata, oppure fuori, e loro hanno risposto che la volevano fuori.

Noi pensavamo che avessero i mezzi per metterla poi dentro. Invece no. La caldaia pesa tra i 500 e i 600 kg. Quando è stato il momento, ci hanno detto che o la mettiamo dentro noi, a nostre spese, oppure non potevano continuare il lavoro. È andata a finire che mio marito, insieme a suo babbo, insieme al vicino di casa che gentilmente è venuto ad aiutarci col trattore, hanno lavorato una mattinata per riuscire a metterla dentro, cosa non semplice, dato che gli idraulici l'avevano, (non si sa perché), tolta dall'imballaggio di pallet e quindi trasportarla senza distruggerla era assai arduo. Quando mi sono lamentata per questo fatto, gli idraulici hanno preso su e sono saliti in macchina, minacciando di andarsene e non tornare più a finire il lavoro; mio marito si è buttato in ginocchio davanti alla macchina supplicandoli di finire il lavoro e promettendo che non avremmo più contestato nulla. Questo accadeva martedì della seconda settimana. La sera stessa arriva un messaggio dagli idraulici in cui ci dicono che dobbiamo versare a loro altri 2000 euro per materiali. Soldi e materiali che non erano ovviamente compresi nel preventivo. O avremmo dato loro quei soldi o non sarebbero venuti e ci avrebbero lasciato al freddo per le festività natalizie.

Mio marito nella disperazione gli ha dato anche quei soldi. Dopo di che, per i successivi giorni della settimana, non sono più venuti e non si sono più presentati. Siamo arrivati al 23 dicembre, data entro la quale, da contratto, avrebbero dovuto terminare il lavoro. Quando abbiamo chiesto loro il motivo della loro assenza per tutti quei giorni, la risposta è stata che non ci dovevano nessuna spiegazione, che sarebbero tornati a continuare il lavoro la mattina del 24 dicembre e che non li dovevamo più disturbare.

Per tutelarci meglio, abbiamo scritto loro anche una mail con le stesse richieste di spiegazioni ai loro comportamenti e al mancato termine dei lavoro, e ricordando l'urgenza che avevamo e per la quale li avevamo pagati. Mail alla quale hanno risposto con un altra minaccia su whatsapp dicendo di nuovo che se facevamo dei "giochetti" il loro impegno finiva lì e ci avrebbero lasciati al freddo. Al che, disperati, abbiamo contattato un altro avvocato, che ci ha aiutati a scrivere una mail formale con il quadro della situazione. Alla mail hanno risposto: "io ti avevo avvertito che i giochetti non mi piacciono, sabato 24 mattina vi porto il materiale che giustamente avete pagato e il mio impegno con voi finisce qui". Sotto consiglio dell'avvocato abbiamo chiesto di accordare un'altra data per la consegna del nostro materiale con il quale chiedevamo di poter avere anche le fatture, per controllare che corrispondesse. (Anche perché, la vigilia di Natale, la volevamo fare sereni e con i parenti al caldo non aspettando questi due, in una casa ghiacciata).

Loro hanno risposto che il 24 venivano a prendere il loro materiale (una scaletta e una stufetta elettrica) e che, se non gli avessimo aperto, ci avrebbero denunciati alla polizia. Abbiamo detto loro che avremmo aspettato fino alle 10 del mattino, poi però saremmo andati via perché avevamo impegni.

Adesso viene il bello: il 24 mattina questi arrivano a sorpresa senza avvertire, mentre mio marito si è allontanato col cane, non suonano il campanello, entrano in casa senza chiedere il permesso, iniziano a portare via cose dal locale caldaia e poi se ne vanno. Quando arriva mio marito andiamo a controllare e ci accorgiamo che hanno portato via tutto. Tutto il materiale per l'istallazione che noi, come loro stessi avevano scritto, gli avevamo pagato, ma non solo, senza il nostro consenso, avevano smontato pezzi dell'impianto già montati e se li sono portati via, lasciandoci praticamente in mutande. 

Ma ancora non è finita. Questo, infatti, accadeva tra dicembre e la prima settimana di gennaio.

In questi mesi, noi ovviamente, sempre al freddo, costretti a farci ospitare in altre case per poterci lavare, dormiamo da novembre su un materasso singolo buttato a terra nell'unica stanza della casa che riusciamo un minimo a riscaldare, grazie a una stufetta elettrica. Io disperata, perché non posso lavorare, in quanto, per fare il mio lavoro di insegnante e coreografa, devo necessariamente stare scalza, o stendermi a terra, e vi assicuro, in una stanza gelida, dove ti esce il fumo dalla bocca per il freddo, quando respiri perché fanno 3/ 4 gradi, stare a terra e scalza per molte ore è doloroso, molto doloroso. Così come è doloroso lavare i piatti al gelo con acqua ghiacciata, o anche solo lavarsi le mani o la faccia o scusate, il posteriore quando si va in bagno, perché non è che tutte le volte che ci si lava, si ha tempo e modo di riscaldare una pentola di acqua. Infatti, da mesi, siamo sempre puzzolenti e ci vergogniamo a stare in mezzo alle persone.

Comunque, chiuso tristemente il capitolo della ditta di Imola, arrivati ormai a metà gennaio. Torniamo a contattare la prima azienda con la quale avevamo preso accordi questa estate. In particolare cerchiamo di contattare il loro idraulico, che ci aveva detto di chiamarlo a metà gennaio. Per telefono lui dice "vengo", poi non viene, poi "aspettatemi venerdì mattina" e non si presenta, poi ha un lutto e quindi " non cercatemi per i prossimi 10 giorni"..... continuiamo a chiamare innumerevoli volte finché un giorno, miracolosamente, da settembre, quando era venuto quell' unica volta a fare il sopralluogo, ricompare. Con nostro grande stupore dopo un attesa di tre mesi, mantiene la parola e si palesa a casa nostra.

Inizia il lavoro, lui da solo, mentre, ci aveva sempre detto che gli occorrevano altri operai, e infatti il giorno dopo mio marito e mio suocero sono sul tetto della casa insieme all'idraulico, ad aiutarlo a fare il suo lavoro, per il quale abbiamo pagato... apro un secondo una parentesi dicendo che non è la prima volta che mio marito e mio suocero devono necessariamente intervenire a lavorare: anche quando questa azienda ci ha consegnato il puffer, questo bestione enorme di non so quanti chili, per il quale abbiamo dovuto fare spaccare e ricostruire la porta della caldaia ( a nostre spese ovviamente) per poterlo fare entrare, questa simpatica azienda, ci voleva scaricare il puffer in cortile e poi telare via, lasciando a noi, (non si sa come!!), il compito di metterlo nel locale caldaia; " eh i nostri operai sono impegnati in altre cose" quindi hanno dovuto intervenire a lavorare mio suocero e mio marito, costretto a prendersi un altro dei tanti pomeriggio liberi che ha dovuto chiedere dal lavoro in questi mesi, (con non poche conseguenze negative sul lavoro ovviamente). Chiudo parentesi. Torniamo all'idraulico finalmente venuto a farci questa benedetta installazione della caldaia.

Dopo avere installato la canna fumaria insieme a mio marito e a mio suocero, in due mezze mattine, ferma subito i lavori, dicendo che, per avere la conformità per questo tipo di caldaia, serve prima dell'istallazione, il progetto di un termotecnico , progetto del quale non aveva mai parlato ne lui ne il titolare dell' azienda e infatti, nel loro preventivo completo di istallazione e di tutte le pratiche necessarie, questa cosa non compare. L' idraulico ci dà il numero del suo termotecnico di fiducia e dice che finché non gli facciamo fare le pratiche non andrà avanti con l'istallazione. Contattiamo il termotecnico, andiamo là, gli inviamo tutto il necessario, perdiamo una settimana e mezzo di tempo, alla fine della quale questo, ci presenta una fattura di 2000 euro per avere il progetto che richiedeva l'idraulico. Nel frattempo si è fatto febbraio. Noi, che ormai sopportiamo tanti mesi di disagio, pensiamo che, ormai l'inverno è andato, e che non vale proprio la pena di piegarsi ad altri ricatti per avere la casa calda arrivati a questo punto e soprattutto, dopo la precedenti esperienze , di certo non ci fidiamo più a dare altri soldi in anticipo, senza nessuna garanzia che poi il lavoro venga effettivamente eseguito. Dopotutto, noi, l'anticipo che dovevamo dare all'azienda, per il lavoro completo, lo avevamo già versato lo scorso anno, e da parte loro, invece, il lavoro che dovevano fare ad ottobre, non è stato neanche iniziato ad oggi, arrivati a febbraio...

Quindi ora, di versare altri soldi di anticipo, dopo che tra una ditta e l'altra abbiamo già speso 9000 euro, venendo poi derubati da una e lasciati al freddo per tutto l'inverno dall'altra, sinceramente non lo accettiamo proprio. Ci siamo fatti la promessa di non fidarci più come dei polli, e che altri soldi li verseremo solo quando sentiremo l'acqua calda uscire dal rubinetto, come d'altronde erano gli accordi secondo il preventivo fatto dall'azienda stessa. Il titolare dell'azienda sostiene che non sia necessario il progetto di questo termotecnico, l'idraulico dell'azienda invece sostiene che sia necessario e che lui non farà nessun lavoro senza di questo, perché "non vuole rischiare di andare in prigione per noi".

La situazione resta così in sospeso, perché l'azienda non ha tempo di occuparsi di questa questione, ovviamente gli unici a soffrirne siamo ancora una volta noi, dato che qua, in questi giorni fa -6 e stiamo gelando. Il titolare dell'azienda non fa nulla, non paga il termotecnico, l'idraulico non viene a istallare e non viene mandato un altro idraulico....stasi, non viene fatto niente e passano così due settimane e mezzo. Ogni giorno facciamo una cinquantina di telefonate all'azienda, all' idraulico, al termotecnico, al titolare dell'azienda che puntualmente butta giù il telefono e ci blocca le chiamate. Così perdiamo tutto il nostro tempo in questa storia, tanto che penso, che l'ultima lavatrice siamo riusciti a farla a Natale, mi pare, che eravamo in ferie e con la terza influenza. Sì, perché io che non mi ammalo mai, quest'anno ho avuto tre volte influenza con febbre oltre i 40, oltre che il mal di gola perenne da novembre ad oggi. Comunque dicevo, passano così altre due settimane di stasi dell'azienda, e di sofferenze per noi. Ora è molto freddo.

Nessuno ci risponde, nessuno ci dice se i lavori continueranno, quando continueranno, se avremmo mai la caldaia installata, se stanno facendo qualcosa per chiarire la situazione e portare a termine il patto da loro fatto con noi, che avrebbero dovuto mantenere già l'ottobre scorso, o se ci lasceranno senza riscaldamento e acqua calda anche il prossimo inverno.

Noi siamo sfiniti, sull'orlo dell'esaurimento, abbiamo perso tante di quelle ore di vita a fare telefonate, a scrivere dei papiri di mail per spiegare la situazione ad avvocati, polizia, ad andare avanti e indietro da una ditta all'altra per potere parlare, dato che nessuno degli interessati, ci fa neanche la cortesia di rispondere al telefono, abbiamo lavorato insieme a tutti gli idraulici e operai che sono passati di qua, anche se non eravamo assolutamente tenuti a fare tutte queste cose. Noi dovevamo solo pagare, e basta. E lo abbiamo fatto. Tutto il resto dovevano farlo loro. Noi non dovevamo diventare matti in questo modo. Io sono davvero demoralizzata e davvero incredula che due aziende, una peggio dell'altra, possano comportarsi in questa maniera e infliggere danni e sofferenze alle persone, senza che la parte lesa abbia alcuna possibilità di difendersi. Sono scioccata dal fatto che non esista giustizia anche quando i comportamenti sbagliati sono palesi, dimostrabili con prove e si conoscono nomi e cognomi delle persone coinvolte.

Sono scioccata e incredula davanti al fatto che se avessimo preso e incassato tutti i torti che ci sono stati inflitti e non avessimo fatto nulla per rimediare la situazione e avere ciò che ci spettava di diritto, probabilmente avremmo agito meglio, perché ora oltre ai danni ricevuti abbiamo il conto degli avvocati da pagare, innumerevoli problemi sul lavoro per le ore che abbiamo perso per stare dietro a tutta questa situazione. Quindi provando ad avere giustizia non abbiamo fatto altro che farci ancora più male. E sapete? Ho imparato che bisogna essere fortunati che tutto vada bene, ma se qualcosa va male e capita che qualcuno ti sputi in faccia senza motivo, non bisogna pretendere neanche che ti venga chiesto scusa, perché altrimenti succede che vieni anche pestato e magari ammazzato. Questo è il finale della storiella che è ancora aperta in realtà, perché chissà se è quando finirà, chissà se ci faremo ancora un altro inverno al gelo..... spero comunque che questo insegni qualcosa e metta in guardia le persone. State molto attenti a chi date fiducia. Prendete tutte le precauzioni, anche se a volte, anche con tutte le malizie e con l'aiuto di un'avvocato, se hai davanti un farabutto, purtroppo non riesci a tutelarti comunque. Per lo meno, mi dico, non abbiamo figli, perché non so come avrebbe fatto una famiglia con figli a vivere una situazione così. Anche oggi, come ieri, venti chiamate all'azienda, senza che il titolare mi abbia mai risposto.

La morale finale della giovane signora è fin troppo signorile. Eccola.

"Per carità - conclude nel lunghissimo scritto la signora - la nostra vita può e andrà avanti comunque, consapevoli che questa ingiustizia subita è una bazzecola in confronto alle ingiustizie di questo mondo, come la guerra, la fame la povertà e tutte le ingiustificabili disparità; purtroppo c'è chi perde ahimè, infinitamente di più, e non potrà mai avere un briciolo di giustizia per quello che ha subito. D'altronde purtroppo, a pensarci, non c'è proprio nulla di giusto in come è, da noi uomini, amministrato questo pianeta, proprio niente di giusto. Il che, lo rende uno scenario davvero triste e desolato in cui l'unico vero motivo di esistere è l'amore, le relazioni".

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