Anziani e caregivers: Coronavirus quanto caro ci sei costato

Iniziamo con questo primo intervento una collaborazione con Giulia Salvi, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale in formazione. La dottoressa svolge attività di sostegno, stimolazioni cognitiva e supporto ai caregivers. Il suo indirizzo email è: giuliasalvi90@gmail.com

Coronavirus, Covid-19 così è stato chiamato e nel tempo stiamo imparando a conoscerlo nelle sue diverse sfaccettature. Ci ha costretti a rimanere dentro casa, ci ha privati della nostra libertà, poi ci ha permesso di uscire di nuovo, ma con il timore di muoverci e avvicinarci troppo. Tutto questo ha stravolto la nostra quotidianità ormai da diversi mesi, ma tra tutti, quelli che stanno subendo maggiormente l’impeto del Covid-19 sono gli anziani.

Ormai è noto che gli anziani siano più vulnerabili per le loro caratteristiche cliniche, ma ciò che trasversalmente li sta colpendo più duramente è l’isolamento: dai centri diurni in cui svolgevano attività di stimolazione sensoriale e cognitiva, dai familiari che rappresentano il loro contatto con il mondo affettivo, dalle loro attività quotidiane che garantivano una sorta di punto fermo e tranquillità. Tutto questo sta generando delle conseguenze psicologiche sugli anziani stessi, ma anche sui loro familiari che se ne prendono cura (caregivers).

Entrambi stanno sperimentando una sensazione di abbandono e solitudine. Negli anziani si potrebbe osservare un decadimento cognitivo più rapido o l’aggravamento di sintomi comportamentali prima più facilmente gestibili. Nei caregivers si potrebbe rilevare un maggior stato ansioso connesso al timore di non proteggere abbastanza il proprio familiare o la presenza di sentimenti di colpa correlati al fatto di essere spettatori inermi di fronte al cambiamento psicologico del proprio caro e la paura di non fare abbastanza per stimolarlo adeguatamente.

Tutto ciò rappresenta una fonte di stress per i caregivers. Vediamo insieme qualche piccolo consiglio da seguire per la convivenza con il Covid-19:

- Limitarsi nel seguire momento per momento le notizie sulla pandemia in TV o Radio. Farlo al massimo due volte al giorno, cercando di evitare le ore serali poiché la sovraesposizione a stimoli ansiogeni potrebbe disturbare la qualità del sonno durante la notte.

- Creare una nuova routine per l’anziano che tenga conto dei suoi interessi, provando a mantenere stabili gli orari in cui fare i pasti, alzarsi o coricarsi.

- Scegliere delle attività da svolgere insieme in maniera serena (come cucinare, guardare un film, mettere in ordine delle foto in un album dei ricordi…) così da stimolare le abilità cognitive dell’anziano e condividere le proprie emozioni.

- Il caregiver ha il diritto di ritagliarsi qualche momento che sia solo per se stesso, anche solo fare una passeggiata, o fare spesa, o dell’attività fisica. Qualsiasi attività che gli permetta di decomprimere dalla fatica del prendersi cura. Ciò consentirà di ridurre lo stress e migliorare la relazione con l’anziano.