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Caro direttore, il Comune si è dimenticato di Bulgarnò?

I due chilometri scarsi che separano il centro del paese dalla piazza del comune di Gambettola costituiscono una separazione e non un collegamento. La realizzazione di una pista ciclabile è il primo passo da compiere

Nella foto, la chiesa parrocchiale

Pubblichiamo quanto ci ha scritto un nostro lettore sulla situazione della frazione di Bulgarnò, un paese di cui ci siamo occupati in diverse occasioni, sia sul cartaceo sia in questa edizione online.

Di seguito la lettera.

Caro direttore, con queste mie righe vorrei tornare a parlare di Bulgarnò perché sono convinto che il ferro vada battuto finché è caldo, se si può dire così di una situazione che si trascina da anni. Comunque ho notato che negli ultimi tempi almeno voi del Corriere Cesenate avete posto l'attenzione sul paese e avete parlato in più occasioni del trasporto pubblico, con possibilità di fermata del 21, e della pista ciclabile lungo la via Capannaguzzo, almeno in direzione di Gambettola.

So che giacciono ferme in Comune, da diversi anni, 400 firme raccolte per la pista ciclabile. Forse qualche attuale amministratore farebbe bene a venire a vedere per rendersi conto di come è oggi la realtà e del collegamento fattibile con Gambettola. Una pista ciclabile toglierebbe dall'isolamento la frazione e la renderebbe più abitabile, sia per chi ha scelto di viverci, sia per chi potrebbe sceglierla. La sua vicinanza sia al mare che alla città, in aperta campagna, potrebbe costituire un elemento da valorizzare, invece di continuare a deprimere una borgata scollegata da tutto.

Grazie per l'ospitalità.

Un cittadino di Bulgarnò

Caro lettore, la ringrazio per le sue parole con le quali ci fa comprendere che la piccola battaglia che stiamo portando avanti nei confronti di Bulgarnò per togliere la frazione dall'isolamento è una strada giusta da continuare a battere. Più volte ho scritto della possibilità di collegare il paese sia con Macerone sia con Gambettola, lungo la via Capannaguzzo, una strada divenuta molto pericolosa per le biciclette e i pedoni. La carreggiata è molto stretta e la banchina non è transitabile. Il traffico che sopporta è molto pesante. I due chilometri scarsi che separano il centro del paese dalla piazza del comune di Gambettola costituiscono una separazione e non un collegamento. Si tratta di una situazione paradossale, acuita dalla mancanza di trasporto pubblico. Ripeto qui quello che ho scritto di recente sul 21: la deviazione verso l'abitato di Bulgarnò è possibile, visti i tempi dell'intero tragitto, da Gambettola fino a San Martino in fiume. Basterebbe volerlo. Vediamo se dal Comune stavolta battono un colpo. Per il momento, nulla di nulla. Aspettiamo fiduciosi.

Alla prossima.

Francesco Zanotti

zanotti@corrierecesenate.it

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