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Chiusura quarto lato di piazza del Popolo: dalla protesta alla proposta

Apprezzamenti per la proposta dell'ingegner Gianessi, relativa alla proposta di chiusura del quarto lato della piazza del Popolo "una proposta urbanistica seria e motivata, in un quadro cittadino di diffuse proteste su tutto e sul centro storico in particolare".

Chiusura quarto lato di piazza del Popolo: dalla protesta alla proposta

Caro direttore,
sul Corriere Cesenate della scorsa settimana ho letto e apprezzato l'intervista all'ingegner Gianessi, relativa alla proposta di chiusura del quarto lato della piazza del Popolo.

Non è usuale assistere a una proposta urbanistica seria e motivata, in un quadro cittadino di diffuse proteste su tutto e sul centro storico in particolare. Ora poi a complicare le cose c’è la campagna elettorale.

La proposta dell’ingegner Gianessi e dell’architetto Rossi, inerente la parziale chiusura del quarto lato di Piazza del Popolo, allo scopo di recuperare la piazza stessa in forte crisi di identità, è ampiamente condivisibile. Va bene la serra in vetro e acciaio, compreso l’ascensore per ridare slancio al passaggio fra la piazza e il parco della Rocca Malatestiana. Si delineerebbe una quinta urbana decisamente apprezzabile dal punto di vista urbanistico e di memoria storica ma, ancora di più, la positiva fruizione di tale spazio da parte dei cittadini.

Le risorse economiche destinate alla riqualificazione del centro storico collegate all’ampliamento del Montefiore, non potrebbero essere spese meglio. Ricordo, in quanto attivo partecipante, assieme all’ingegner Gianessi, all’architetto Peticca e ad altri ingegneri e architetti, associati nel Collegio degli Ingegneri e Architetti, di avere dibattuto a lungo del problema del quarto lato e del Borgo Chiesa Nuova.

Proponemmo di realizzare un edificio “effimero” in acciaio e vetro, parzialmente smontabile, che potesse ospitare eventi culturali e spettacoli (analoghi a quelli che, in quantità un po’ limitata, vengono organizzati oggi). La peculiarità di questo edificio doveva essere quella di una struttura versatile con coperta fissa che, occasionalmente, si vestisse, come in un teatro, per ospitare l’evento del momento (spettacolo, evento culturale, comizio, iniziative civiche, etc.), senza alterare gli spazi e senza operare in qua e in là nella piazza, come viene proposto spesso adesso.

Cosa proporre oggi? Per dare un contributo al dibattito che si spera si instauri, oltreché un’altra idea all’Amministrazione, si potrebbe realizzare dalla parte della piazza l’edificio “effimero” che, essendo vetrato consentirebbe comunque la visuale dalla piazza a viale Mazzoni e reciproca in modo permanente, a meno di quei piccoli periodi in cui si svolgono eventi. Oppure, se le risorse economiche fossero benevole, e ci fosse la volontà politica, si potrebbe studiare una soluzione mista fra l’“effimero” e la “serra”, fermo restando la necessità dell’ascensore, per i motivi più sopra spiegati.

Questa riproposta è una idea, un’altra idea che comunque non toglie nulla alla validità della tesi sostenuta dall’ingegner Gianessi e dall’architetto Rossi, che sarebbe molto auspicabile si realizzasse.

Marco Guiduzzi

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