Cibo di strada e disabilità. Un lettore racconta le difficoltà

Buongiorno direttore, da libero cittadino, mi permetto di inviarle una mail sulla accessibilità nell'area dello street-food, di persone con problemi motori e in sedia a rotelle in particolare. Come tutti gli altri anni, ci sono i soliti ostacoli da superare come le canalette proteggi cavi elettrici, difficoltà di accesso ai banchi degli stand causa altezza del banco, stalli per disabili occupati dai camion frigo. Sotto l'aspetto igienico sanitario, assenza di sufficienti toilette chimiche riferito al numero di frequentatori. È utilizzabile solamente quella in muratura a gettone che non tutti utilizzano, specialmente chi soffre di claustrofobia e altri problemi che non sto ad elencare.
Di positivo non presente gli altri anni, l'unico tavolo riservato ai disabili (vedasi foto), sperando che sia sufficiente a coprire la eventuale domanda. Sicuramente lo sarà perché le persone disabili vivono in una condizione di chiusura, sapendo che fuori l' ambiente è scarsamente inclusivo.
Non entro nel merito della sicurezza fisica per gli addetti e i frequentatori. Tralascio anche il rispetto delle norme anti-covid, la mia mission e testimonianza (non balconare) riguardano principalmente alle barriere architettoniche fisiche.

Tanto dovevo, buon lavoro. 

Antonio Marino Savoia - Cesena

P.S.: per quanto riguarda l' articolo da lei pubblicato (foto sotto), quelle barriere tanto care alla nostra attuale Amministrazione, erano già state segnalate alle Amministrazioni precedenti con esito negativo. 
Appartenevo alla squadra che nel 2007 censì le barriere architettoniche in centro storico e non solo. A tal proposito, fu stampata la prima mappa cartacea dell'accessibilità e mai più aggiornata. C'era un progetto per farne anche una digitale, anche questo finito nel cestino.