Lettere
stampa

Coro Alma Canta a Roma

Una testimonianza diretta dai coristi che hanno animato l'udienza a Roma con papa Francesco lo scorso 21 aprile

Foto Casali

Il coro diocesano ‘Alma Canta’ ha avuto un ruolo di rilevanza nell’animare l’udienza con papa Francesco a Roma lo scorso 21 aprile.

Composto da 150 elementi di cui 140 coristi (tra cui un frate cappuccino, fra Michele) e 12 musicisti (il più giovane ha 11 anni) il coro è stato protagonista nell’accompagnare con i canti l’ingresso del Papa in piazza San Pietro e il lungo momento dei saluti che ha fatto seguito all’udienza vera e propria.

Poter partecipare a Roma era un desiderio che i coristi custodivano nel cuore da diverso tempo, in particolare del 2016 anno in cui il cardinale Pietro Parolin, in visita a Cesena, incontrò in Cattedrale giovani in partenza per la Gmg di Cracovia ed ebbe la possibilità di ascoltare il coro.

A conclusione di quel momento chiese di poter salutare la direttrice e stringerle la mano e poi, rivolgendosi al vescovo Douglas e ai presenti chiese: cosa posso fare per voi?

La risposta collettiva fu: portarci a Roma.

Da quel momento il desiderio entrò nel nostro cuore e ci piace pensare che lo spirito cominciò a operare perché ciò che era frutto della preghiera avvenisse.

Con grande sorpresa ad aprile 2017 il vescovo Douglas diede l’annuncio alla città che il Papa sarebbe stato in visita a Cesena e ci fu una tale commozione da portarci a comunicare al vescovo la nostra disponibilità a cantare per il Papa. Fu così che l’1 ottobre scorso il Coro Alma Canta ha accolto con i suoi canti il Papa per le vie della città, creando un clima di festa.

Il sogno si stava realizzando.

Non sapevamo però che questo ci avrebbe concretamente aperto la porta alla possibilità di andare a Roma a cantare proprio in piazza San Pietro.

L’incontro con papa Francesco a Cesena era stato molto emozionante…lui sulla papamobile aveva dimostrato di apprezzare i canti facendoci cenno di proseguire e ringraziandoci pubblicamente dopo l’uscita dalla Cattedrale.

Il suo saluto così rapido e veloce suonò come un arrivederci…. Un arrivederci a Roma.

Fu lo stesso vescovo Douglas a comunicarci che per l’udienza romana avremmo dovuto animare ancora una volta l’attesa dell’arrivo del Papa, prima in Sala Nervi e poi in Piazza San Pietro.

Ci mettemmo subito all’opera, senza risparmiarci.

Sono state organizzate delle prove allargando il coro, come già ad ottobre, a un numero maggiore di persone. Decidemmo anche di portare a Roma il gruppo dei musicisti al completo, noncuranti delle difficoltà che ciò avrebbe comportato.

La segreteria raccolse bene presto le iscrizioni e a marzo sono incominciate le prove.

L’elemento nuovo fu sapere che avremmo dovuto cantare anche assieme a un coro di Bologna, visto che l’udienza era riservata alle due diocesi.

Le difficoltà di gestire questa parte non sono state poche, poiché si trattava ogni volta di fare un passaggio in più per definire i dettagli, ma siamo stati chiamati da subito a fare unità, a collaborare, superando divisioni e campanilismi un po’ scontati e comprensibili.

Ogni coro ha mantenuto le sue caratteristiche e noi ci siamo attivati per portare a Roma il nostro repertorio, costituito da canti per lo più del Gen Verde e Rosso e dal Rns, molto animati e ritmati ed eseguiti a quattro voci. Il coro di Bologna, dal canto suo, recuperava il repertorio usato per la Messa allo stadio “Renato Dall’Ara”, sempre il primo ottobre scorso.

Purtroppo non è stato possibile trovarci insieme per delle prove comuni e i contatti tra i due direttori sono stati intesi a livello telefonico e di email per coordinarci al meglio.

Arrivare a Roma è stata una grande emozione.

Partiti alle 2,30 di notte, dopo settimane di prove, ci siamo cambiati negli autogrill. All’arrivo in piazza San Pietro dovevamo ricongiungerci con gli strumenti che erano partiti la sera prima. Abbiamo trovato difficoltà nel passare i tornelli dove ci hanno fatto un po’ aspettare.

Una volta raggiunta la scalinata del sagrato la difficoltà era gestire ‘dal vivo’ la sistemazione di un coro fusione di due cori (Cesena e Bologna) formato da 350 elementi.

Ci sono voluti calma e sangue freddo. Non è stato facile nemmeno trovarsi già alle 8,30 del mattino sotto un sole cocente, reso ancora più fastidioso dal riflesso accecante del marmo bianco della basilica: montare strumenti, accordarsi, riscaldare la voce, sistemarsi, fare le prove audio, erano già cose complicate.

Ma ci siamo da subito sentiti coinvolti in un evento più grande di noi, eravamo nella piazza del mondo e ci siamo subito affidati al Signore, come facciamo sempre, perché agisse Lui in noi.

Abbiamo anche ricordato la nostra amica Raffaella, salita al cielo in novembre dopo aver incontrato il Papa in Cattedrale tra gli ammalati. Eravamo certi che ‘là nei cieli e sulla terra questo canto giungerà…’.

Il vescovo Douglas è venuto a salutarci e a darci la sua benedizione e per noi questo è stato molto importante.

Senza avere troppo tempo per rendercene conto di lì a poco l’attesa è entrata nel vivo: testimonianze, canti, presentatori……la piazza attorno a noi e davanti a noi si animava di presenze e calore.

Davanti a noi anche tanti ammalati, bambini, carrozzine… tutti sotto un ombrello recuperato all’ultimo, per ripararsi dal sole.

Alle 10,30 è cominciata la preghiera con un primo intervento del coro di Cesena e di Bologna. Poi tra tante testimonianze e contributi video la presenza di Gianni Morandi ha lasciato il posto alla musica. È stato molto bello anche per noi del coro, dopo averlo visto passare sotto i nostri occhi, stare alle sue spalle e cantare con lui.

A quel punto si stava avvicinando il momento forte: il Papa stava per accedere alla piazza. Ecco allora che abbiamo cominciato a cantare con gioia: Alza le braccia apri il tuo cuore…. accompagnando l’emozione che tutti stavano vivendo.

Dopo un po’ di canti il Papa è salito sul sagrato da dove ha salutato tutti e recitato il Regina Coeli Ancora una volta è stato per tutti portatore di una parola semplice, ma chiara e incisiva: ricordatevi delle piccole cose, ogni giorno.

Noi lo abbiamo visto quando è passato vicino a noi e ci ha salutato con la mano come fece a Cesena. Lo abbiamo accompagnato fino all’uscita da piazza San Pietro, continuando a cantare mentre salutava e accarezzava uno per uno gli ammalati e i disabili.

Stanchi e affaticati, sotto un sole sempre più caldo, protetti da cappellini, parti musicali usate come parasole, ombrellini abbiamo fatto le 13…. e a quel punto abbiamo lasciato il posto alla Corale Santa Cecilia che doveva animare la Messa.

Dalla posizione in cui eravamo noi non ci rendevamo conto di cosa arrivasse a chi era seduto in piazza: la velocità delle operazioni di sound-check non ci ha consentito di sentire nulla delle nostre voci.

E’ stata una grande sorpresa sentire i commenti da fuori e ancora di più ascoltare le registrazioni audio e video delle tv: il coro è stato davvero una colonna sonora dell’incontro con il Santo Padre. Una colonna sonora calorosa come lo sono i romagnoli.

Da subito ci avevano detto che non era una cosa di routine per il Vaticano avere un coro e una organizzazione così per un’udienza. Abbiamo puntato un alto e siamo riusciti a creare, speriamo per tutti, un momento molto bello.

E chissà che anche questo non sia un frutto buono, un segno di quella sinodalità che a volte per altre strade fatica a sbocciare.

Le testimonianze dei coristi sono state molto forti: molti hanno ringraziato per quella esperienza, vissuta con fede e spirito di servizio e certo molto sacrificio considerando le sei prove, lo studio a casa, la partenza notturna e il disagio di stare tante ore svegli e in piedi.

Ma tra tutto sono prevalse la gioia e la felicità di sentirsi parte di una grande famiglia che è il coro Alma canta e di una famiglia ancora più grande che è la Chiesa.

E noi ringraziamo tutte le persone che fanno parte del coro e che si impegnano con costanza per far sì che questa realtà, nata nel 2014 dopo l’incontro con il Gen Verde, raggiunga sempre più persone e rimanga un punto di riferimento per chi opera nel canto in parrocchia.

Ora ci chiediamo quali sogni saranno possibili… ci sembra di avere fatto la cosa più grande… Siamo certi che ancora lo spirito soffierà e ci indicherà la strada da seguire e siamo certi che ora ci chiede che il nostro canto continui a essere preghiera.

Creative Commons - attribuzione - condividi allo stesso modo
Coro Alma Canta a Roma
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti) disabilitato.

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento