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i lettori scrivono al direttore

Degrado progressivo per Cesena? Così pare a un cittadino in diaspora. "E non mi si parli di laicità"

Non c'è rispetto per il Venerdì Santo e per le radici cristiane

Un'immagine di piazza del Popolo, venerdì 19 aprile scorso, poco prima del passaggio della Via Crucis

Caro direttore,

chi vive permanentemente a Cesena forse non si accorge del progressivo degrado che contraddistingue, al pari, il tessuto urbano della nostra città ed i Valori della comunità cittadina; chi vi ritorna di tanto in tanto come me, amo definirmi un cesenate in diaspora, si accorge più facilmente dei (tanti) passi indietro.

Scrissi al Corriere cesenate nel 2015, lamentando il silenzio violato del Venerdì Santo, allora da inopportuni fuochi di artificio, sento il bisogno, quattro anni dopo, di scrivere nuovamente per un problema analogo.

Un bar di Corso Mazzini, forse nel (vano) tentativo di attrarre clientela in un centro cittadino spopolato dalla progressiva ed inesorabile chiusura di tante attività commerciali ed esercizi di vicinato, ha ingaggiato un complessino per dar vita ad una esibizione rocchettara all’aperto sotto i portici; il tutto dalle 19,30 alle 23,30 del Venerdì Santo. Ad onor del vero bisogna dire che, al passaggio della processione diretta in Duomo, guidata da Sua Eccellenza il nostro Vescovo, il fastidioso frastuono si è lungamente interrotto, per riprendere poi con rinnovato vigore, zittendo a colpi di decibel la lettura continua del Nuovo Testamento che si svolgeva nella vicina Piazza Giovanni Paolo II.

Non dubito che l’esercente in questione fosse munito di tutte le necessarie autorizzazioni (e che abbia pagato all’Amministrazione Comunale una cospicua tassa di occupazione del suolo pubblico), ma il tema è: chi ha avuto l’infelice idea di concedere le autorizzazioni per violare il Giorno del Silenzio per eccellenza?

La mia è ovviamente una domanda retorica: chi non è stato (e non è) capace di ribadire e difendere le nostre radici giudaico-cristiane, non può comprendere i Valori fondanti della nostra Cultura e della nostra Civiltà …. e non mi si parli di laicità, è solo una questione di intelligenza e rispetto: povera Europa, povera Italia e povera Cesena!

Un cesenate che sempre meno si rammarica di essere in diaspora.

Paolo Arfilli

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