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Il grazie a don Rino da parte degli scout del Cesena 1. "Ci ha richiamato a mettere al centro di tutte le nostre attività scout Gesù"

"Don Rino Casali ci ha seguito come assistente ecclesiastico a tempo pieno (una cosa oggi impensabile …) costruendo un rapporto profondo, ricco e fondamentale per ciascuno di noi", scrivono gli scout

la Messa sul ghiacciaio della Marmolada

Grazie don Rino. 

Una grazia particolare ha accompagnato il gruppo scout Cesena 1 per almeno vent’anni.

Don Rino Casali ci ha seguito come assistente ecclesiastico a tempo pieno (una cosa oggi impensabile …) costruendo un rapporto profondo, ricco e fondamentale per ciascuno di noi.

La notizia della sua morte così prematura ci ha colto alla sprovvista e nello scambio di messaggi che ne è seguito, il sentimento comune era la gratitudine per un cammino condiviso negli anni della fanciullezza per alcuni, adolescenza, giovinezza e della vita adulta per altri.

Nei primi anni ottanta don Rino, dal servizio presso la parrocchia di Madonna delle Rose, è stato chiamato a svolgere l’incarico di assistente, affiancato da don Aurelio Zambelli per Lupetti e Coccinelle, presso il gruppo scout Cesena 1 con sedi a Palazzo Ghini, sant’Agostino e poi al don Baronio.

Lunghi anni lo hanno visto seguire le attività scout nelle varie Branche: dapprima E/G poi R/S, poi L/C e la Comunità capi. Don Rino si è speso con dedizione e competenza accettando fino in fondo di vivere l’esperienza scout fatta di incontri, gioco, uscite, campi estivi.

Da subito il richiamo più grande è stato quello di vivere appieno l’esperienza di uno scoutismo come strada privilegiata per l’incontro personale con il Signore.

Don Rino, sulle orme di don Lino Mancini, ci ha richiamato a mettere al centro di tutte le nostre attività scout Gesù.

Per avvicinare i ragazzi del reparto alla preghiera quotidiana preparava, assieme ai capi, dei sussidi per la lettura quotidiana della parola di Dio. Un lavoro minuzioso, che nasceva dal suo amore per la parola di Dio e per la preghiera. Tante le occasioni che ci ha offerto di scuole di preghiera da lui tenute. Tante le occasioni di preghiera per le vocazioni a cui ci ha invitato a partecipare.

La fatica nell’accettare questa misura alta della vita di fede e di servizio c’era, ma i frutti di questa obbedienza sono venuti col tempo e tutti glielo riconosciamo.

Le sue estati erano dedicate ai campi scout: da metà luglio a metà agosto si susseguivano le vacanze di branco, i campi di reparto, la route e il campo di comunità capi. Solo il tempo, fra un campo e l’altro, per il ricambio dei panni che la sua cara mamma gli garantiva. Si era adattato a una vita certamente scomoda, ma che ha amato nei fatti e che ha plasmato secondo le sue caratteristiche. Le lodi e l’alzabandiera, la Messa quotidiana per i capi e in alcune giornate per i ragazzi, la tenda della preghiera personale, la sua disponibilità all’ascolto e alla confessione, il cammino con lo zaino, la Messa in montagna con una roccia come altare, la cura fino al dettaglio per la liturgia, il fuoco di bivacco, la preghiera serale per chiedere perdono e ringraziare. Don Rino ci ha educato alla sacralità della liturgia e a vivere la nostra vita come un’offerta.

Fra le sue intuizioni, che ricordo con grande affetto, c’è quella dei pellegrinaggi di gruppo sulle orme di qualche santo o santa: Sant’Antonio da Padova, San Luigi Gonzaga, Santa Margherita da Cortona, San Bernardo di Chiaravalle, San Francesco e Santa Chiara. Ci si muoveva tutti grandi e piccoli come per conoscere un nuovo amico o compagno di strada e si tornava arricchiti da un incontro significativo.

Ci ha insegnato il servizio, l’obbedienza alla chiamata, la capacità di scegliere, la vita comunitaria nella fraternità, l’affidarsi a Maria nella preghiera del Rosario, l’amore a Cristo e alla Chiesa locale e universale, l’attenzione alle Missioni, il magistero di Giovanni Paolo II a cui ci ha introdotto, l’impegno culturale a cui richiamava soprattutto i giovani e i capi.

La sua casa è stata per anni il Seminario di Case Finali sede della Scuola Magistrale Immacolata in cui insegnava assieme a vari capi del gruppo scout e dove vari ragazzi, Rover o Scolte, frequentavano come studenti. La sua casa è stata in qualche modo anche la nostra casa. Il seminario era meta di incontri preparatori le varie attività ed era il cuore della Pastorale Giovanile che prendeva le prime mosse nella vita diocesana. L’esperienza della scuola così si è intrecciata con quella scout e con quella della diocesi esprimendo quei talenti di don Rino come la passione per la scrittura e la realizzazione di opere sacre che sono state rappresentate pubblicamente.

Quella che abbiamo vissuto è stata un’esperienza che ha segnato profondamente il cammino di ciascuno di noi, facendoci ammettere che don Rino ha plasmato il nostro cuore.

In tanti anni ci sono stati momenti belli e momenti difficili come è naturale che sia nella vita di una comunità. A volte non era facile accettare le sue idee o le sue richieste, ma il cammino si è sempre trovato magari a volte con più fatica.

Poi quel giro in bici … e quell’incidente, la degenza in ospedale. La necessità di lasciare l’incarico di assistente. Il suo ritiro a vita “privata”. L’amicizia continuata con alcuni. La consapevolezza in tutti di un dono grande, impagabile, avere la fortuna di una guida spirituale tutta per noi, perché l’uomo è mente, corpo ma anche spirito in una armonia che il metodo scout si prefigge di costruire.

Grazie don Rino. Gli amici che ti hanno preceduto ti avranno accolto in un grande abbraccio.

Arrivederci! un abbraccio grande di riconoscenza.

Francesca Biribanti a nome del gruppo scout Cesena 1 e del suo Gruppo Famiglie e della Zona Agesci di Cesena.

1993_CampoReparto_Pianello_Messa

(Campo reparto a Pianello)

Alcuni amici hanno scritto qualche riga di ricordo personale:

“Enorme riconoscenza. Con la sua forza ed anche con la sua debolezza, mi/ci ha condotti per mano nei giorni della giovinezza, nei giorni delle scelte decisive, personali, di coppia e di comunità.
Cesena 1, Gruppo Famiglie. Non saremmo quel che siamo. Non sarei quel che sono.
Risuona così vivo, riferito a don Rino, quel che leggiamo in 2Corinzi 12,9-10: Ed egli mi ha detto: <<Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza>>. Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte". Filippo

Fragili vasi

Serbano

Preziosi tesori.

Scafi leggeri

Affrontano mari impetuosi.

Solo il cercatore mai sazio di ricchezza

E il navigatore impavido

Riusciranno a scoprirne il valore e la forza.

Tu ci hai permesso di vedere la ricchezza

Tra le crepe del coccio

Che la contiene.

Ci hai mostrato

Quanto la vela è più forte

A spingere il cuore

Oltre l'onda che non fa più paura.

 

La notizia della sua morte una stretta al cuore plasmato in buona parte da Don Rino …

Mi può consolare solo il pensiero di vederlo abbracciato ai suoi amici in Paradiso. Gianni

 

Ci ha lasciato don Rino per la seconda volta ma dopo questo definitivo strappo sarà meno distante da noi, sarà sempre con noi, ci proteggerà, ci continuerà a guidare come faceva anni fa. Certamente tanti di noi non sarebbero quello oggi sono, se non ci fosse stata la grazia dell'incontro con don Rino. Tuttavia a noi resta il sapore della sua mancanza, come la vecchiaia svuota per sempre i ricordi della giovinezza. Che grande dono è stato per noi. Stefano

 

Ciao don Rino, siamo Elisa e Marco. Ci sentiamo grati a Dio per averci permesso di fare un importante pezzo di strada insieme. Grazie a te, che ci hai visto insieme ancor prima che ci conoscessimo e ci hai chiesto di fare servizio come Maestri dei Novizi (capi dei rover/scolte prima dell’ingresso in clan). Ricordo che io (Elisa) ero inizialmente ostile e tu, con la tua fermezza mi avevi chiesto di fidarmi. Grazie perché ricordo con commozione che in un'uscita da novizia, hai chiesto a tutti di pregare per i nostri figli, e io mi ero molto stupita perché molto lontana di età e di pensiero. Grazie per la tua lungimiranza, follia, fatica, genialità, paranoia, certezza, tenacia e Fede. Grazie perché quello che siamo oggi lo dobbiamo anche a te e se in vita non hai colto quanto ci sentiamo grati, siamo certi che ora nella Luce in cui sei, potrai comprenderlo in pienezza.

1987_RouteClan_3_Valcamonica_Messa_dRino_Maga

(Route clan in Valcamonica)

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