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Il miracolo di Casablanca

15 agosto. La comunità italiana nella testimonianza del missionario

Il miracolo di Casablanca

Caro direttore, sì, sembrava fosse accaduto un vero miracolo. Già dal mattino del 15 agosto la Chiesa italiana 44, boulevard Abdelmoumen era in fibrillazione. A Casablanca da sempre è il cuore della comunità cristiana italiana. Dove pregare, ritrovarsi e ritrovare insieme la propria identità. Per incanto, il grande piazzale antistante era diventato una … inedita e suggestiva cattedrale. Con tutti i suoi banchi allineati, le belle piante tutt’attorno solide come colonne, le bandiere del Marocco e dell’Italia, intrecciate all’entrata come un simpatico benvenuto. A tutto un popolo che, sul far della sera, alla presenza del vescovo emerito Giovanni D’Ercole, celebra la tradizionale Madonna di Trapani. Questa troneggia grandiosa, incoronata e restaurata da poco dal Coasit accanto all’altare. 

Al calar del sole, ecco arrivare alla spicciolata fedeli da tutta la città… Una corale filippina ci fa la sorpresa di animare i canti in lingua italiana. Ed è sempre bello ritrovare la propria lingua sulla bocca degli altri- La santa Messa corre veloce, non manca la voce emozionata del vescovo nel ricordare la nostra storia di emigrazione e di fede, di incontro di popoli, di un avvenire costruito a più mani. Per questo si è voluto portare proprio da Trapani, quasi cent’anni fa, un’enorme statua di Maria. « La mamma rassicura, accompagna, dà pace e serenità » sottolinea il vescovo. Lo è soprattutto per chi cambia mondo, per chi è in prima linea come un migrante, allora, in particolare, erano siciliani. E poi alla fine, una cascata infinita di… Ave Maria. Ognuno, allora, mette la sua voce e la propria lingua, chi dal Rwanda, chi dal Libano, chi dalla Spagna, dalla Francia, dall’Etiopia… mentre l’assemblea, in ascolto con il fiato sospeso, ripete ogni volta, con intima gioia, « Amen». Perfino il Console di Spagna, con emozione interviene in lingua italiana, mettendosi a servizio per qualsiasi cosa della comunità. Sì, la chiesa italiana di Casablanca, chiusa da troppo tempo ormai, questa notte si è aperta al mondo. Ed è il miracolo più grande di Maria, venuta da Trapani. Andandosene, infine, ognuno, dopo un rinfresco con i fiocchi e al suono continuato dell’Ave Maria, porterà con sé le sfide e le speranze dell’umanità intera. Anche questo, in fondo, è oggi esseri italiani a Casablanca.

padre Renato Zilio                                                                                                 

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